mostra sulla maternita

BEDDA MATRI! LA MOSTRA “LA GRANDE MADRE”, INAUGURATA A PALAZZO REALE A MILANO, RACCONTA LA MAGNIFICA OSSESSIONE DELL'ARTE PER L’UNICO POTERE CHE GLI UOMINI TEMONO, NON POTENDOLO AVERE: QUELLO DI GENERARE LA VITA

Natalia Aspesi per “la Repubblica”

 

la grande madre, mostra di gioni la grande madre, mostra di gioni

Una Grande Madre che va al Festival di Sanremo trascinando con sé sedici figli più l' orgoglioso responsabile di una così vasta produzione della donna-macchina, rientrerebbe nell' arte Dada? Una Grande Madre socialmente pericolosa, che partorisce in carcere, essendo anche il padre in galera, e la separano dal figlio, ispirerebbe l' arte Surrealista?

 

La cronaca non entra nella mostra "La Grande Madre" che si è inaugurata a Palazzo Reale, con questo titolo sacrale e parzialmente minaccioso, preso dall' omonimo libro dello psicologo Erich Neumann, discepolo di Jung, pubblicato nel 1955 e entrato negli anni '70 nelle case delle femministe, che ormai subissate da testi e manifesti femministi, finirono per trovarlo datato e di esagerata tortuosità. Poi scritto da un maschio...

 

la grande madre, mostra di gioni  maiolinola grande madre, mostra di gioni maiolino

La Mostra promossa dal comune di Milano, ideata e prodotta dalla Fondazione Nicola Trussardi di cui è presidente Beatrice Trussardi, insieme a Palazzo Reale, curata dal quarantenne Massimiliano Gioni, direttore artistico della Fondazione e del New Museum di New York, racconta la maternità, il suo potere, il suo rifiuto, il suo sfruttamento, il suo essere prigione, limitazione e gioia, obbligo sociale, colpa e virtù, assoggettata alla legge e usata dalla politica; attraverso i movimenti artistici, le artiste e gli artisti del '900. A due giorni dall' inaugurazione Gioni è diventato padre per la prima volta; di un maschio, Giacomo, che ieri ha mostrato via Skype da New York alla conferenza stampa di Milano.

 

la grande madre, mostra di gioni  alice neel nancy and the twins 1971 olio su tela 101 x 1534 cm c estate of alice neella grande madre, mostra di gioni alice neel nancy and the twins 1971 olio su tela 101 x 1534 cm c estate of alice neel

Grande Madre la sua bella moglie Cecilia Alemani, anche lei curatrice di mostre. Dice il nuovo padre, Grande Padre della mostra: «Dopo aver assistito al parto ho la conferma che il sesso forte è quello delle donne e che è giusto con la mostra raccontare della relazione tra donne e potere».

 

Ci sono due modi per provare piacere da questo assemblaggio spesso sorprendente e misterioso di immaginazioni che Gioni collega alla maternità; leggere prima l' entusiasmante catalogo (Skira, euro 39) che rende familiari celebrità dell' arte non da tutti conosciute (per esempio, tra i tanti, il polacco Pawel Althamer o la cubana Ana Mendieta, o opere curiose quali La fidanzata materna (un tubo) di Konrad Klapheck o Madonna , il calco in bronzo del celebre orinatoio di Duchamp, opera di Sherrie Levine.

la grande madre, mostra di gioni  imagesla grande madre, mostra di gioni images

 

Oppure girovagare sala per sala, lasciandosi andare al puro piacere delle scoperte, come la grande corona di 280 passeggini vuoti, usati, vecchi, abbandonati e frusti ( Grazia meravigliosa , 1993, del giamaicano Nari Ward), e ritrovare il forte legame tra il figlio maschio e la madre anziana dall' aria cattiva, come nella fotografia di Sigmund Freud già con barbetta bianca accanto alla signora Amalia, i filmati di Andy Warhol che ritraggono Julia Warhola, tre ritratti tra la sessantina che Boccioni fece all' amatissima madre Cecilia, e finalmente La richiesta d' amore la foto (1923) di una mamma giovane e triste con in braccio il suo bambino ancora più triste, che è Roland Barthes a 8 anni.

 

Le figlie invece tentano l' immedesimazione, e Virginia Woolf, pensosa e graziosa, nel 1924 si fa fotografare con un vestito di sua madre, e la imita Gillian Wearing, nel 2003, copiando la madre Jean da giovane, nel trucco, nella pettinatura, nell' abito. La maternità giudicata dai Futuristi e dai Dada, dai Surrealisti e dal Fascismo, dal Femminismo e dalle ultime Avanguardie, dagli artisti e dalle artiste, dalla politica e dai mutamenti sociali: c'è il Manifesto della Lussuria del 1913 in cui Valentine de Saint-Point inneggia «ai vincitori selezionati dalla guerra» che nel paese conquistato «giungano fino allo stupro per ricreare della vita».

la grande madre, mostra di gioni  4la grande madre, mostra di gioni 4

 

Ci sono le bamboline di tessuto rosa di Louise Bourgeois, dalla gravidanza al parto ( Non abbandonarmi , 1999), c' è La sottoveste freudiana del 1995 di David Hammons, che sotto un capo di velo ha al posto di un ventre gonfio una maschera africana, c'è L'angelo strangolatore, 1931, acquerello di Méret Oppenheim, con una donna deformata che tiene in braccio il cadavere di un piccino dal collo stretto da una lunga sciarpa. «Agli inizi del '900 le avanguardie storiche, uomini e donne, erano uniti nel criticare la maternità, perchè vista come sinonimo di tradizione, di passato, di famiglia nel senso più opprimente del termine», dice il neopadre Massimiliano.

 

la grande madre, mostra di gioni  26 a 22 26 38la grande madre, mostra di gioni 26 a 22 26 38

«Futuristi, dadaisti e surrealisti immaginano famiglie alternative e usano l' arte come un campo su cui sperimentare nuovi modelli di società e di relazioni tra i sessi e gli individui. Ma era facile per gli uomini delle avan- guardie fare proclami sull' amore libero, per le donne no, perché venivano subito catalogate come asociali e pericolose. E le loro opere considerate prive di valore, venivano spesso distrutte da loro stesse».

 

Nell' accumulo di ventri materni, di vulve in attesa, di feti seguiti nei mesi di vita intrauterina, di infanti al seno, di vecchi libri anticoncepimento, di propaganda per figliare, di visioni oniriche o di incubi deliranti, di opere di Diane Arbus, di Maurizio Cattelan, di Man Ray, Dora Maar, Filippo Tommaso Marinetti e molti altri intrecciati nei decenni, Gioni cita i testi femministi che l' hanno influenzato, di Simone de Beauvoir, Carla Lonzi e soprattutto dell' americana Adrienne Rich col suo saggio Nato da donna , che, dice Gioni, «illustra, come la mostra milanese, uno dei drammi principali del Novecento: il percorso di liberazione da un presunto destino biologico che riduce le donne ad essere sempre e soltanto madri.

 

la grande madre, mostra di gioni  1la grande madre, mostra di gioni 1

È vero che attualmente pur di essere madri molte donne si rivolgono alle tecniche eterologhe, forse perché procreare è ancora un potere o forse una potenza oscura, magica, soprannaturale. Ma già negli anni Ottanta la Rich metteva in guardia dalle tecnologie della fecondazione, in toni forse apocalittici, sostenendo ché il giorno in cui la maternità sarà controllata del tutto dalla scienza, rendendo inutile le donne, sarà la loro fine perché quello è l' unico potere che gli uomini temono sapendo che non l' avranno mai».

gustav klimt mother and child 638x425gustav klimt mother and child 638x425la grande madre, mostra di gioni   (1)la grande madre, mostra di gioni (1)

Ultimi Dagoreport

orcel messina

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI: ALLA CHIUSURA DELLA GIORNATA BORSISTICA DI OGGI LA CAPITALIZZAZIONE DI MERCATO DI UNICREDIT REGISTRA 98,20 MILIARDI, E' SUPERIORE A QUELLA DI BANCA INTESA CHE SI SI ATTESTA A 97,67 MILIARDI – CON L’ARRIVO DI ANDREA ORCEL A UNICREDIT È INIZIATO IL CAMMINO DI SORPASSO SULLA PRIMA BANCA ITALIANA GUIDATA DA CARLO MESSINA – A PIAZZA GAE AULENTI, MENTRE SI AVVIA LA RICERCA DEL SOSTITUTO DEL PRESIDENTE PADOAN, ORCEL STA PREPARANDO I “BOTTI” DI NATALE, RICCHI DI SORPRESE…

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

FLASH! – LUCA ZAIA, ABBAIA MA NON MORDE: SONO IN MOLTI A CHIEDERSI PERCHÉ IL GOVERNATORE USCENTE DEL VENETO ABBIA ACCETTATO DI FARE DA CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI, ALLE PROSSIME REGIONALI, MALGRADO NON ABBIA OTTENUTO NÉ IL TERZO MANDATO, NÉ LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARE UNA LISTA A SUO NOME (CON CUI AVREBBE POTUTO PESARE LA SUA FORZA ELETTORALE E SOTTRARRE CONSIGLIERI REGIONALI A FRATELLI D’ITALIA) - PERCHÉ ZAIA SI È PRESTATO A UN’OPERAZIONE DI COSÌ PICCOLO CABOTAGGIO? UNA MOSSA CHE AVVANTAGGIA SOLO SALVINI E FA FELICE LA MELONA, CHE NON CORRONO IL RISCHIO DI FARSI FREGARE I VOTI DA UNA LISTA ZAIA...

giorgia meloni donald trump al sisi tony blair

DAGOREPORT - COME MAI LA MELONISSIMA TROVA IL TEMPO PER SCAPICOLLARSI IL PRIMO NOVEMBRE IN EGITTO PER L’INAUGURAZIONE GRAND EGYPTIAN MUSEUM DI GIZA? - LA SCAMPAGNATA HA COME OBIETTIVO DI AMMALIARE IL LEADER EGIZIANO AL SISI PER AVERE UN POSTO AL TAVOLO DEL “CONSIGLIO DI PACE” CHE DOVRÀ GESTIRE LA DIFFICILE RICOSTRUZIONE DELLA PALESTINA – SE CONVINCERE IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, PER LA “BELLISSIMA GIORGIA” (COPY TRUMP) NON È UN GRAN PROBLEMA, PER STREGARE IL MONDO ISLAMICO, UNA GITARELLA IN EGITTO CADE COME IL CACIO SUI MACCHERONI – E DOPO IL RIFIUTO ARABO COME “GOVERNATORE” DI GAZA DI BIGLIET-TONY BLAIR, LA NEFERTARI DER COLLE OPPIO COVEREBBE ADDIRITTURA IL SOGNO DI…

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...