sarri insigne

SARRI ARMATI - IL NAPOLI E’ L’UNICA SQUADRA ANCORA A PUNTEGGIO PIENO NEI 5 PRINCIPALI CAMPIONATI E DOMANI IN CHAMPIONS SFIDA IL MANCHESTER CITY DEL “MAESTRO” GUARDIOLA - NESSUNO AVEVA INIZIATO VINCENDO OTTO GARE DI SEGUITO E SEGNANDO 26 GOL - SABATO PROSSIMO LO SCONTRO AL VERTICE CONTRO L’INTER

1 - IL CALCIO SPETTACOLO DI SARRI PORTA NAPOLI SUL TETTO D'EUROPA

MAURIZIO SARRI

Michele Mazzeo per “Libero Quotidiano”

 

Nessuno in Europa come il Napoli di Maurizio Sarri. Non si tratta in questo caso di una considerazione dettata dal fatto che Mertens e compagni sono riusciti a combinare il bel gioco alla concretezza e ai risultati, ma sono i numeri a dirlo. Infatti, con la vittoria dell'Olimpico contro la Roma e il contemporaneo pareggio del Barcellona sul campo dell' Atletico Madrid, i partenopei sono rimasti l' unica squadra ancora a punteggio pieno nei cinque principali campionati del Vecchio Continente.

GUARDIOLA STONES

 

Non c' è riuscito il Psg di Neymar e Mbappé in Ligue 1 fermato sullo 0-0 dal Montpellier alla settima giornata. Non ci sono riusciti né il Bayer Monaco né il Borussia Dortmund in Bundesliga, così come il Real Madrid in Liga. E non c'è riuscito neanche il Manchester City che nel secondo turno della Premier League si è dovuto accontentare del pareggio contro l'Everton di Wayne Rooney all' Etihad Stadium.

 

E sarà proprio in quello il teatro che domani ospiterà il primo scontro tra due maestri di calcio che, come ha detto Kolarov che sabato ha affrontato il Napoli con la maglia della Roma ma che conosce molto bene Pep Guardiola, «si assomigliano, vogliono giocare tanto tra gli spazi e condividono una filosofia simile».

 

SARRI

Il terzo turno della fase a gironi della Champions League sarà dunque l'occasione per un confronto diretto tra due allenatori che fanno del bel gioco e degli automatismi di squadra un mantra, un match tra due delle compagini che giocano, a detta di molti, il miglior calcio d'Europa.

 

Ad arbitrarlo lo spagnolo Lahoz, lo stesso che arbitrò la gara di E-League 2014-15 vinta dal Napoli per 4-1 sul campo del Wolfsburg, squadra nella quale militava quel Kevin De Bruyne ora uomo faro dei Citizens. Il City ci arriva dopo aver conquistato la vetta solitaria nel massimo torneo inglese, i partenopei dopo aver espugnato l'Olimpico e consolidato il loro primato in classifica.

GUARDIOLA

 

Ma il momento di forma degli azzurri è confermato anche dall'ennesimo record battuto dato che quanto fatto in questo avvio di campionato entra dritto nella storia del calcio italiano. Infatti, nessuno nella storia della Serie A dopo otto gare ha potuto vantare otto vittorie, una differenza tra gol fatti e subiti con un saldo positivo di 21 segnature e un attacco che ha già realizzato 26 gol.

 

Certo, vincere le prime otto consecutivamente non è una novità: c'è riuscita tre volte la Juventus (nel 30/31, nell' 85/86 e anche nel campionato 2005/2006 poi stravolto da calciopoli) e c'è riuscita anche la Roma nella stagione 2013/2014 (che arrivò poi a dieci vittorie).

de laurentiis sarri

 

Non lo è nemmeno arrivarci con una differenza reti di +21 dato che proprio i giallorossi di Rudi Garcia fecero altrettanto. A fare la differenza sono dunque le 26 realizzazioni dato che i capitolini avevano segnato «solo» 22 reti. Dunque, nessuno nella storia della Serie A come questo Napoli. E adesso la prova del nove (è proprio il caso di dirlo) sarà la sfida con il «maestro» Guardiola.

 

ALLEGRI SPALLETTI SARRI

Intanto in casa partenopea si pensa già ai rinforzi del prossimo mercato con la clamorosa ipotesi dello scambio tra Inglese (acquistato dai campani ma rimasto in prestito al Chievo) e Milik, attualmente infortunato. Questo secondo le indiscrezioni rivelate dal giornalista Paolo Condò a Sky. Un vice Mertens alla corte di Sarri dunque e il tempo di recuperare con calma (e giocando poi con maggiore continuità) per il bomber polacco con i gialloblu. Staremo a vedere. Nel frattempo sulla strada del Napoli di «inglese» c' è il Manchester City di Pep Guardiola.

 

2 - NAPOLI, IL PRIMATO DEL MERCATO ALL’ANTICA

Marco Azzi per “la Repubblica”

 

MILIK MERTENS NAPOLI

Campioni si nasce, non si diventa. Anni fa ebbe la pretesa di certificarlo uno studio scientifico cinese, dopo aver confrontato le dimensioni dei cervelli di Ronaldo, Ibrahimovic e Messi con quelli di atleti di seconda fascia: anche geneticamente meno dotati. Ma l'assioma ha un valore solo relativo in uno sport di squadra come il calcio, in cui oltre alle qualità individuali possono talvolta fare la differenza altri fattori: non ultima la programmazione fuori dal campo, peraltro sempre più demodé ad alti livelli.

 

MERTENS

Mancava da parecchio tempo, infatti, un primato in classifica come quello del Napoli: rimasto l'unico dei top team d'Europa ancora a punteggio pieno nel suo campionato e arrivato lassù senza la scorciatoia di una campagna acquisti stellare, che il club di De Laurentiis nemmeno volendo si sarebbe potuto del resto permettere. Restava un' altra strada: provare a stravolgere le gerarchie attraverso la più laboriosa costruzione di un ciclo, basato sulla continuità e realizzato step by step.

 

RAFA BENITEZ

«Stiamo raccogliendo i frutti di un lavoro cominciato nel biennio di Rafa Benitez e proseguito alla grande con Sarri, col fiore all'occhiello dei bilanci sempre in regola e senza aver mai sforato i paletti del fair play finanziario», può gonfiare il petto Aurelio De Laurentiis, contestato durante l'estate per il suo mercato senza effetti speciali. Ma sta pagando la scelta del Napoli di investire il suo tesoretto sulle conferme di Mertens e Insigne, molto più costose degli acquisti di Ounas e Mario Rui.

 

MILIK E HAMSIK

Era importante dare un segnale forte di continuità anche allo spogliatoio, traumatizzato l'anno prima dalla cessione di Higuain. Blindando tutti i big, infatti, il presidente ha tranquillizzato in un colpo solo il suo tecnico e pure i giocatori, che si sono ricompattati nel patto scudetto. «Può essere la volta buona: per questo nessuno di noi ha preso in considerazione altre offerte», ha ribadito Insigne dopo l'exploit contro la Roma. Più prudente Hamsik. «Ci aspetta un viaggio molto lungo».

 

Anche l'ambiente ha imparato ad avere pazienza. I 500 tifosi che hanno atteso la squadra nella notte, alla stazione, non sono la spia di un'euforia fuori controllo. Il primato del Napoli ha basi sufficientemente robuste, non è il frutto di un' ascesa estemporanea. «Guardate l'Empoli e la sua organizzazione: è quello che potremo diventare noi fra tre anni», disse al suo arrivo Maurizio Sarri, con un'affermazione interpretata da molti come una battuta.

 

MILIK 5

Invece parlava sul serio, il tecnico venuto dalla provincia e bravo ad assemblare con il tempo gli ingredienti trovati al suo arrivo. Nove degli undici titolari schierati contro la Roma facevano già parte del gruppo di Benitez, nel ciclo partito con le vittorie in Coppa Italia e Supercoppa e finito col meno lusinghiero quinto posto.

 

De Laurentiis non lo ha azzerato, però: è anzi ripartito da lì e ha puntato su programmazione e continuità, senza lasciare niente al caso: «A gennaio, quando avremo Inglese, vorrei prestare Milik al Chievo: così avrà più spazio e sarà in forma per la prossima stagione». Perfino lo scudetto può diventare una tappa, insomma: come quella intrigante di domani a Manchester. «Il City di Guardiola è super, però la Champions non si molla». La scommessa è diventare campioni grazie al lavoro, non al Dna: checché ne pensino i cinesi.

 

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....