sarri trentalange

“NON SIAMO LA MAFIA” – IL PRESIDENTE DEGLI ARBITRI  TRENTALANGE AL VELENO SU SARRI (CHE DOPO LA SCONFITTA COL NAPOLI DISSE: O I FISCHIETTI SONO SCARSI O C’E’ UN PIANO B) - "È INACCETTABILE, A COSA SI RIFERIVA?” – IL DESIGNATORE ROCCHI: “SARRI È TOSCANO COME ME, A CALDO HA ESAGERATO. PENSARE PERÒ AD UN PIANO B, FRANCAMENTE…”

Edmondo Pinna per il Corriere dello Sport

 

sarri

Travolti da un insolito (per quanto comune) destino. I due argomenti che hanno fissato la giornata degli arbitri, ovvero il debutto in A di Maria Sole Ferrieri Caputi e le accuse di Maurizio Sarri dopo Lazio-Napoli, hanno come minimo comun denominatore la parola «mafia», ovvero - per dirla con le parole del presidente dell’AIA, Trentalange, «quell’organizzazione (...) che dà per privilegio ciò che spetta di diritto». E se per l’arbitro di Livorno, il diritto è quello di essersi guadagnata sul campo il merito di poter dirigere la prima partita in serie A, nel secondo caso il numero uno dell’Assoarbitri rivendica il diritto di prendere decisioni da parte dei suoi arbitri, trovando «inaccettabili» le parole pronunciate dal tecnico della Lazio: «  Ci dicano esattamente a cosa si riferivano».

trentalange

 

IRRITAZIONE. Fra numeri, comparazioni, annunci, al centro del tavolo della Sala Paolo Rossi della Federcalcio sono rimasti due argomenti “forti”. Chiaramente, queste sette giornate, oltre a mettere in mostra diversi errori da parte degli arbitri (ce ne sono tre commessi e certificati nonostante il VAR: due appartengono a Pairetto in Lecce-Monza - ma a nostro avviso i rigori non dati e richiamabili dal VAR erano tre - l’altro a Maresca in Atalanta-Milan e il rosso non dato a Hateboer), hanno certificato una certa “intolleranza”da parte degli allenatori nei confronti degli arbitri, tanto che il numero delle espulsioni è decisamente in crescita (addirittura 4 rossi alla sesta giornata). Il discorso è finito sulle accuse di Sarri, che dopo Lazio-Napoli (ma tutto nasce molto prima, dalle parole di Piccinini in Toro-Lazio) era furibondo: «O gli arbitri sono scarsi, oppure c’è un piano B». Un’uscita che fatto irritare - e non poco - gli arbitri. Con Trentalange che ha accomunato, come dicevamo, le due “notizie” di giornata.

 

SARRI

IRRITAZIONE. Fra numeri, comparazioni, annunci, al centro del tavolo della Sala Paolo Rossi della Federcalcio sono rimasti due argomenti “forti”. Chiaramente, queste sette giornate, oltre a mettere in mostra diversi errori da parte degli arbitri (ce ne sono tre commessi e certificati nonostante il VAR: due appartengono a Pairetto in Lecce-Monza - ma a nostro avviso i rigori non dati e richiamabili dal VAR erano tre - l’altro a Maresca in Atalanta-Milan e il rosso non dato a Hateboer), hanno certificato una certa “intolleranza” da parte degli allenatori nei confronti degli arbitri, tanto che il numero delle espulsioni è decisamente in crescita (addirittura 4 rossi alla sesta giornata). Il discorso è finito sulle accuse di Sarri, che dopo Lazio-Napoli (ma tutto nasce molto prima, dalle parole di Piccinini in Toro-Lazio) era furibondo: «O gli arbitri sono scarsi, oppure c’è un piano B». Un’uscita che fatto irritare - e non poco - gli arbitri. Con Trentalange che ha accomunato, come dicevamo, le due “notizie” di giornata.

trentalange

 

DIRITTI. Parlando di Maria Sole Ferrieri Caputi e del suo debutto aveva usato questa espressione, riferendosi al fatto che nessuno le aveva regalato nulla: «Noi non diamo per privilegio quello che spetta di diritto, chi fa questo è un’istituzione che non voglio nominare ma nomino e si chiama Mafia».

 

Subito dopo le parole di Rocchi su Sarri, Trentalange riprende il concetto: «  Vorrei ribadire, come prima ho detto che non stiamo dando per privilegio ciò che spetta per diritto, cioè la costituzione e il lavoro è un diritto, c’è qualche altro ente, mi avete fatto dire anche il nome prima (anche se, in realtà, lo ha detto lui spontaneamente, ndr) che dà per privilegio ciò che spetta di diritto, noi riteniamo inaccettabili questi tipi di affermazioni. Poi ci sarà la Procura, ogni denuncia è annuncio di salvezza. Però ci dicano a cosa si riferivano, se siamo noi gli interlocutori. Con grande serenità. Capisco che ci possono essere strategie di comunicazione, motivo per cui non siamo maturi per andare in tv dopo la partita. Poi ci sono mille modi per dire le cose, c’è un tempo per tutto».

gianluca rocchi

 

TOSCANO Non certo contento (eufemismo) anche il designatore Rocchi, che però ha replicato cercando di rimanere sul campo   : «E’ una delle cose che mi ha fatto più male. Posso anche accettare di essere definiti scarsi, anche se non lo condivido, alla fine è una valutazione tecnica. Pensare però ad un piano B, francamente… Secondo me ha esagerato, lo conosco bene il mister, a caldo ha esagerato, è toscano come me e a volte noi toscani debordiamo nelle cose. La prendo e la metto li, mi auguro di non sentire più una frase del genere, che mette in crisi tutto un sistema. Potete dire ai ragazzi quello che volete, ma non che vanno in campo con chissà quale retropensiero. Lui si riferiva ad un’altra situazione, nella quale potevamo fare meglio. E non c’entra Lazio-Napoli». Il riferimento è alle parole dette da Piccinini in occasione di Lazio-Torino, Rocchi per questo era furioso. 

alfredo trentalange

lazio verona dito medio sarri

Ultimi Dagoreport

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin terre rare

FLASH! – L’EX COMICO ZELENSKY SI È RIVELATO MOLTO PIÙ ABILE DI TANTI DIPLOMATICI - LA POLIZZA SULLA VITA DELL’UCRAINA È STATA LA FIRMA DELL’ACCORDO SULLE TERRE RARE, CHE RAPPRESENTA UNA “GARANZIA DI SICUREZZA” DI AVERE TRUMP DALLA SUA PARTE - COME POTRANNO GLI AMERICANI PERMETTERE A PUTIN DI PRENDERSI IMPIANTI E MINIERE IN COMPROPRIETÀ USA-UCRAINA? L’INTESA SUI MINERALI HA SORPRESO "MAD VLAD": ERA CONVINTO CHE ZELENSKY NON AVREBBE MAI MESSO DA PARTE L’ORGOGLIO, FERITO CON L’UMILIAZIONE ALLA CASA BIANCA…

marina paolo berlusconi antonio tajani ursula von der leyen antonio angelucci

DAGOREPORT – GETTATA DALLO SCIROCCATO TRUMP NEL CESTINO DELL'IRRILEVANZA, MELONI ARRANCA IMPOTENTE, E SI SPACCA PURE LA FAMIGLIA BERLUSCONI: ALL’EUROPEISTA MARINA SI CONTRAPPONE IL TRUMPIANO ZIO PAOLO (TRA I DUE C’È STATO UN BOTTA E RISPOSTA TELEFONICO CON CAZZIATONE DELLA NIPOTINA: MA TU, CHI RAPPRESENTI?) – UNICO MINISTRO DEGLI ESTERI EUROPEO AD ESSERE IGNORATO DAL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO MARCO RUBIO, TAJANI E' IMPOTENTE DAVANTI ALLE SBANDATE ANTI-UE DI SALVINI (IN COMPAGNIA DI MARINE LE PEN) E AL CAMALEONTISMO-BOOMERANG DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI", FINITA "ESPULSA'' DALL'ASSE MACRON-MERZ-TUSK – E QUANDO RICICCIA LA QUESTIONE DEL MES (L'ITALIA E' L'UNICO DEI 27 PAESI EU CHE NON L'HA RATIFICATO), SI APRE UNA NUOVA CREPA TRA FORZA ITALIA E LEGA – L’ASSALTO DI “LIBERO” E “TEMPO” A URSULA VON DER LEYEN (IL MELONIZZATO ANGELUCCI È TORNATO SALVINIANO?) - UNICA SODDISFAZIONE: FINCHE' L'ALTERNATIVA SI CHIAMA ELLY SCHLEIN, GIUSEPPE CONTE E FRATOIANNI-BONELLI, IL GOVERNO DUCIONI CAMPA TRANQUILLO...