
“NON SONO A SILVERSTONE PER PARTIRE QUARTO E FINIRE QUARTO, VOGLIO POTER LOTTARE PER OGNI CENTIMETRO” – LEWIS HAMILTON NEL GP DI CASA, IN INGHILTERRA, CONTINUA A FRIGNARE PERCHE’ NON HA UNA FERRARI ALL’ALTEZZA: "STO LAVORANDO IN FABBRICA CON IL DIRETTORE TECNICO LOIC SERRA PER ESSERE SICURO CHE LA MACCHINA DEL 2026 ABBIA IL MIO DNA E CARATTERISTICHE A ME CONGENIALI” – IL "BARONETTO ROSSO", CHE IN FERRARI PRENDE TRA I 40 E I 50 MILIONI DI EURO, NON RIESCE A REGGERE IL RITMO DI LECLERC E I SUOI RAPPORTI CON IL TEAM SONO TESI, COME EMERGE DAGLI SCAZZI VIA RADIO IN CUI NON NASCONDE TUTTA LA SUA INSOFFERENZA…
Daniele Sparisci per il Corriere della Sera - Estratti
Le Union Jack sventolano insieme alle bandiere del Cavallino con il numero 44 all’ingresso della pista dove è nata la F1. Sognavano di trovare Hamilton in lotta per l’ottavo titolo, si accontentano comunque di vederlo con la nuova divisa, era da un po’ che non sorrideva così alla vigilia di una gara, mentre Verstappen risponde imbronciato alle domande sul futuro.
«Perché qui c’è sempre magia, non devo neanche sforzare di immaginarmi come sarà, è sempre speciale» dice Sir Lewis. L’aria di casa, il giardino del regno: nove vittorie come nessuno, dal 2014 non è mai sceso dal podio, il terzo posto il risultato peggiore in 12 appuntamenti. Non ha cambiato abitudini: dorme dentro al circuito nel suo motorhome superaccessoriato, c’è il bull dog Roscoe a fargli compagnia insieme allo staff di fedelissimi. Ieri ha persino organizzato una cena per tutta la squadra.
In questi giorni sono attesi i genitori: papà Anthony, mamma Carmen che si era commossa quando quest’inverno aveva visto il figlio girare per la prima volta su una Ferrari, a Fiorano.
Ma la storia d’amore si è rivelata piena di tormenti: da 13 gare (incluse le ultime due del 2024) non sale sul podio, la striscia peggiore in carriera: «Ma io a questi numeri non guardo. E Silverstone sarebbe il posto giusto per invertire la tendenza, ci stiamo lavorando. Abbiamo fatto passi in avanti». Al muretto torna Fred Vasseur, il team principal sta attraversando un momento difficile e un buon risultato lo aiuterebbe anche a livello personale.
Dalla corsa di casa Hamilton manda messaggi dai molteplici significati, vuole incidere nei cambiamenti interni, indirizzare le scelte tecniche.
Si sente poco ascoltato, e fa l’esempio del Gp in Austria, la scorsa settimana, dove chiedeva una strategia differente: «Ne abbiamo parlato anche un’ora fa, la squadra voleva che fossero al sicuro il terzo e il quarto posto. Ma io ho detto: “Non sono qui per partire quarto e finire quarto. Voglio poter lottare per ogni centimetro”. Avrei voluto fare una cosa diversa dal mio compagno di squadra, non c’erano rischi in quel caso. Ho spiegato: “Non voglio arrivare al punto di ignorare (gli ordini del team ndr )”. Ed è per questo che lavoriamo sulla comunicazione».
Poi il discorso del re tocca altri temi delicatissimi, la macchina 2026: «Sto lavorando in fabbrica con Loic (Serra, il direttore tecnico ndr ) e gli altri ragazzi per essere sicuro che abbia il mio dna e caratteristiche a me congeniali». Traduzione: vuole una monoposto diversa da quella che Leclerc riesce a domare: «È chiaro, lui è in squadra da molti anni e ha contribuito a svilupparla, e ha trovato un assetto che funziona. Dopo vari tentativi mi sono avvicinato a lui, ma per me resta complicata».
lewis hamilton e Frederic Vasseur - ferrari
Alcuni di questi cambiamenti si cominceranno a vedere nel filming day in programma al Mugello che servirà per testare la nuova sospensione posteriore da introdurre in Belgio, altri molto più avanti. Infine, un consiglio a Verstappen sulla Mercedes: «Gli direi che è un fantastico ambiente di lavoro, di essere curioso». Chissà se Max lo ascolterà: l’unica cosa che l’orange ha escluso è l’ipotesi di un anno sabbatico.
«Non ho deciso di lasciare la Red Bull. Sul 2026 ci sono troppe incognite, e non è cambiato nulla rispetto a una settimana fa».
(...)
riccardo adami lewis hamilton
lewis hamilton saluta i tifosi a imola foto lapresse