
PER L’INTER LA VERA FINALE E’ MARTEDI’ PROSSIMO A SAN SIRO - IL COMMENTO DI PAOLO CONDÒ ALLA SEMIFINALE DI ANDATA DI CHAMPIONS LEAGUE TRA BARCELLONA E NERAZZURRI FINITA 3-3: “LA CONTESA È APERTISSIMA. QUEL CHE È CERTO È CHE L'INTER NON SI È FATTA PRENDERE A SCHIAFFI DAL BARCELLONA DEL MERAVIGLIOSO LAMINE YAMAL, MA SI È APERTA LA STRADA LOTTANDO VERSO LA LUCE. ED ERA LA RISPOSTA CHE ASPETTAVAMO” – VIDEO
Paolo Condò per https://video.corriere.it
Siamo all'inferno, signori miei. Possiamo restarci, farci prendere a schiaffi. Oppure possiamo aprirci la strada lottando verso la luce.
Si torna sempre lì, al mitico discorso di Al Pacino che riecheggia nel titolo di questa rubrica. Quando una grande squadra in difficoltà deve affrontare la prova che può rilanciarla o annientarla definitivamente.
Due settimane fa l'Inter ha buttato fuori il Bayern ai quarti, e vedeva da vicino il famoso triplete.
Due settimane dopo è scesa in campo a Montjuic, casa provvisoria ma ugualmente caliente del Barcellona, per salvare la stagione.
(Che poi: in tanti, sebbene non tutti, abbiamo convenuto che una stagione che ti porta a lottare per tre traguardi a fine aprile non può certo essere negativa - certo che no. Ma restarsene a mani vuote dopo tanta corsa di testa sarebbe una delusione).
E allora: l'Inter eliminata in Coppa Italia, sorpassata in campionato, ha fermato l'emorragia nel torneo più importante e difficile, la Champions.
E contro la rivale più temibile, il Barcellona del meraviglioso Lamin Yamal.
Due gol splendidi in 20 minuti dai due giocatori che tanto erano mancati, Thuram e Dunfries. Poi il cedimento, la rimonta del Barça con la rete di Yamal che è un'opera d'arte, che concorre per il titolo di gol dell'anno in Champions.
Poi una ripresa nella quale l'Inter è tornata avanti, si è fatta riprendere e ha sfiorato più volte il quarto gol. Certo, più dei catalani.
Martedì a San Siro si replica. La contesa è apertissima, la partita stellare: ne parleremo. Intanto, però, quel che è certo è che l'Inter non si è fatta prendere a schiaffi, ma si è aperta la strada lottando verso la luce. Ed era la risposta che aspettavamo.
Nell'altra semifinale, il Psg in Germania si era portato avanti col lavoro vincendo 1 a 0 martedì in casa dell'Arsenal grazie a un gol di Deng dopo 4 minuti. Segnare così presto è stato provvidenziale perché il Psg ha gettato una secchiata di acqua gelida sull'incendio che a inizio partita il tecnico dell'Arsenal aveva provocato con un messaggio ben scritto e ben recitato, irradiato dai maxischermi dello stadio Emirates, un’ ora prima del fischio d'inizio. In un ambiente così bruscamente raffreddato, i parigini hanno passato i primi 20 minuti, che sono un tempo infinito.
Quando giochi in trasferta a questi livelli, ad assediare l'Arsenal tenendo il pallone grazie a una circolazione d'alta classe e recuperando in fretta, grazie al pressing degli attaccanti, il Psg avrebbe potuto segnare ancora.
Da lì in poi l'Arsenal è progressivamente rientrato in partita, e serissime sono state le due deviazioni di Donnarumma, una volta di più man of the match, anche se gli osservatori dell'Uefa, poco propensi evidentemente a premiare i portieri, continuano ad assegnare il premio della serata ai suoi compagni.