michelangelo pistoletto

PISTOLETTO FA NOVANTA (E NON SI FERMA) – RICORDI, SEGRETI E INTUIZIONI DEL MAESTRO DELL’ARTE POVERA, CHE PREPARA UNA FESTA ALLA CITTÀ DELL’ARTE DI BIELLA PER IL SUO COMPLEANNO: “I MIEI QUADRI SPECCHIANTI SONO GLI ANTENATI DEL SELFIE, LO SPETTATORE DIVENTA PROTAGONISTA, ENTRA IN SCENA” – “L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE NON MI SPAVENTA. NOI SIAMO DA SEMPRE DIO E DIAVOLO, NON LO SCOPRIAMO ORA” –“ CON MIA MOGLIE, IN 60 ANNI INSIEME, ABBIAMO ABITATO I CONTRASTI CON LE DISCUSSIONI” – VIDEO

 

Estratto dell'articolo di Giulia Zonca per “La Stampa”

 

michelangelo pistoletto

Novant’anni non sembrano poi così tanti se hai sempre vissuto d’anticipo. Michelangelo Pistoletto li compie il 25 giugno e prepara una festa alla Città dell’arte di Biella. Lui da giovane si è allenato con la pubblicità senza il timore di perdere la vena artistica, ha anticipato i selfie di più di 40 anni, ha trovato l’icona perfetta per nostra signora dell’ecologia decenni prima che venisse riconosciuto il riscaldamento globale.

 

Oggi teorizza la pace preventiva e ha strizzato un infinito in tre cerchi per darle un segno universale. E da quasi 60 anni sta con la stessa donna, Maria Pioppi, convinto che senza fedeltà l’amore non abbia proprio il tempo di esprimersi. Forse proprio per questo i suoi 90 anni li vive benissimo.

 

michelangelo pistoletto

Esposto in ogni museo del mondo, ha in corso una mostra italiana, a Roma, al Chiostro del Bramante, in attesa dell’appuntamento di novembre, al Castello di Rivoli.

 

Famoso soprattutto per i quadri a specchio che hanno invitato lo spettatore a entrare nell’opera e, prima di diventare divertiti autoscatti negli ultimi lavori, sono stati vera rivoluzione all’inizio dei Sessanta, gli anni in cui si è fatto un nome e lasciato un’eredità, una forza d’attrazione.

 

Quale è stato il momento creativo che ha segnato al sua carriera?

«Quando ho realizzato il primo quadro nero specchiante e ho visto che la rappresentazione della realtà non era più fissa, statica, ma dinamica, esattamente come tutto quello che cerchiamo nella modernità. Con ogni scoperta: il cinema, internet, vogliamo andare oltre la fissità dell’immagine».

 

Ricorda il momento in cui ha avuto l’intuizione?

michelangelo pistoletto

«È successo in un attimo, lo spazio e il tempo sono entrati dentro l’opera. C’era l’infinito, ma fatto dell’esistente, di esseri umani. Persone reali. La concretezza mi ha travolto».

 

Arte povera, un movimento in cui ancora si riconosce?

«L’ho iniziato io, come potrebbe essere altrimenti? L’etichetta critica Arte povera è del 1967, i quadri specchianti sono arrivati prima. È una corrente che ha la qualità di dialogare con la scienza, per questo è durata e con un lascito importante».

 

I quadri specchianti sono davvero antenati del selfie?

«Sì, certo, non mi dà affatto fastidio che siano definiti così: lo spettatore diventa protagonista, entra in scena».

michelangelo pistoletto

 

Non siamo diventati troppo protagonisti?

«Non si entra mai abbastanza al centro dell’azione, sarebbe meraviglioso se tutte le persone volessero entrare in uno specchio invece di stare in un angolo, siamo parte integrante dell’universo, dobbiamo partecipare, metterci in relazione».

 

Più che altro la tendenza è mettersi in primo piano, non le sembra?

«Può darsi, ma l’uomo ha il potere di creazione. Può pensare e fare meraviglie, magari il primo istinto è vedersi riflessi, però da lì si può andare oltre, l’arte può insegnare a farlo almeno è quello che ci proponiamo di fare alla Città dell’arte che abbiamo creato a Biella, dove nel 1991 ho acquisito un lanificio dismesso e da un sistema industriale abbandonato è nata nuova attività.

michelangelo pistoletto e maria pioppi

 

Oggi rigenerare è nostro compito, per questo ho inventato il simbolo del terzo paradiso, che è poi un infinito fatto di tre cerchi: alle estremità ci sono i due elementi uno opposto all’altro e al centro si devono mescolare. Lo possono fare in armonia o in modo distruttivo, sta a noi».

 

[…]

 

 

A 90 anni l’intelligenza artificiale che effetto fa?

«Rispecchia l’intelligenza umana, con possibilità moltiplicate, è una straordinaria accumulatrice di memoria. È una tecnologia, sta a noi capire come usarla».

il terzo paradiso di pistoletto

 

Non c’è il rischio che prenda il sopravvento?

«Noi siamo da sempre dio e diavolo, non lo scopriamo con l’intelligenza artificiale. Non diamole colpe che non ha».

 

La Venere degli stracci è del 1967, oggi è un’icona ecologica. Anche lei la guarda diversamente?

«Io l’ho sempre guardata così: la Venere sta lì a far risplendere il degrado, rivitalizza i panni smessi e oggi l’unica cosa che possiamo fare è riabilitare ciò che abbiamo danneggiato. È il momento di passare al setaccio il processo produttivo e ricreare un rapporto con la natura».

 

Lo stiamo facendo davvero?

il terzo paradiso di pistoletto

«Eh, io ci ho messo una Venere, un elemento divino. Per aiutarci, guidarci. Alla fine degli Anni Sessanta eravamo lontani dal concetto di inquinamento acquisito oggi, adesso la mia Venere è la fotografia di una montagna africana trasformata in discarica di abiti usati dall’Occidente, ma allora aveva la stessa potenza e uguale scopo, anche se il contesto era meno evidente».

 

È questo il compito dell’arte, anticipare?

PISTOLETTO

«Intuire, sì. E capire se l’intuizione si traduce in possibile azione. Ancora un’affinità con la scienza che spesso nell’errore trova la formula».

 

Dove stava l’errore nella Venere?

«Per difetto, interpretava un problema, anticipava una paura, ma è andata molto oltre: è l’immagine della contemporaneità».

 

Ha ritratto come una Venere anche sua moglie Maria. In uno specchio ovviamente. Sposata nel 2017, a Cuba, dopo un fidanzamento lungo più di 50 anni. L’ha venerata?

«Siamo una dualità essenziale, non potrei mai vivere solo. Tra due persone le possibilità di intesa sono infinite e noi le abbiamo vissute sempre al massimo grado».

 

michelangelo pistoletto foto di bacco

Sempre?

«Sì. Se ci fosse solo il lato bianco non sarebbe vita, però abbiamo abitato i contrasti con le discussioni. C’è il bianco, il nero e tanti colori in mezzo: se appena cambia gradazione uno scappa allora non è intesa».

 

[…]

 

Nato a Biella nel 1933, vissuto a Torino, tornato alla città di origine nel 1991. Non ha mai avuto voglia di vivere altrove?

«Non ne ho mai trovato la ragione ma ho frequentato altri luoghi. Non mi sono mai mosso da turista, è la mia opera che mi ha portato per il mondo, a suo modo ogni volta un trasloco e un legame. New York, Parigi, Pechino, l’estremo Sud delle Americhe. Oggi la Città dell’arte ha 240 ambasciate sparse».

michelangelo pistoletto

 

Quale è il luogo che l’ha sorpresa di più?

«Lo stupore lo trovi ovunque, è l’essenza dell’amore: sorprendersi ogni giorno in due».

il terzo paradiso di pistolettoPISTOLETTO - DONNA NUDA CHE AVVITA UNA LAMPADINAmichelangelo pistolettopistoletto uomo che inchioda il filo spinatoPISTOLETTOPISTOLETTO LUI E LEI michelangelo pistoletto mela rigeneratail terzo paradiso di pistoletto 5il terzo paradiso di pistoletto 1il terzo paradiso di pistoletto

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...