pompei e santorini. l'eternità in un giorno

POMPEI E SANTORINI: LA RISCOPERTA DELLE CITTA’ SEPOLTE – ALLE SCUDERIE DEL QUIRINALE 300 REPERTI ARCHEOLOGICI E OPERE D’ARTE, DA TURNER A WARHOL, RIEVOCANO LE DUE CIVILTA’ VITTIME DELLA FURIA VULCANICA – IL CURATORE MASSIMO OSANNA: “ABBIAMO VOLUTO AFFIANCARE ALL'INDAGINE ARCHEOLOGICA ANCHE LA LETTURA GEOLOGICA DEGLI EVENTI VULCANICI COSÌ DA POTER FAR CAPIRE AL PUBBLICO L'UNICITÀ DELLO STATO DI CONSERVAZIONE DELLE DUE CITTÀ”

Edoardo Sassi per il Corriere della Sera - Roma

 

Pompei e Santorini. L'eternità in un giorno

Due antiche città, due siti archeologici tra i più importanti al mondo, e due catastrofi naturali che segnarono i destini di entrambe: Akrotiri, fiorente capitale dell' isola greca di Thera, attuale Santorini. E Pompei. La prima fu sepolta da un' eruzione nel 1613 avanti Cristo. L' altra, investita dalla furia del Vesuvio quasi due millenni dopo, nell' anno 79.

 

E a raccontarle, da oggi, è una mostra - allestita fino al 6 gennaio alle Scuderie del Quirinale - dal titolo Pompei e Santorini. L' eternità in un giorno.

 

Trecento gli eccezionali reperti esposti al pubblico: statue, meravigliosi affreschi, vasi, rilievi, ori, gemme, incunaboli, copie di calchi, quadri e ricostruzioni di ninfei, a ripercorrere un arco temporale dall' età del bronzo a oggi.

 

La mostra infatti - di prevalente impianto archeologico - si spinge a raccontare anche come il passato sopravviva - fonte di ispirazione o riflessione - nel mondo moderno e contemporaneo. E lo fa affiancando (alternando e mescolando) alle meraviglie antiche, opere d' arte e installazioni, fra gli altri, di Turner, Filippo Palizzi, Medardo Rosso, Arturo Martini, Alberto Burri, Richard Long, Giuseppe Penone, Damien Hirst, Hans Op de Beeck, Andy Warhol... Testimonianze diverse di come le catastrofi naturali e la riscoperta di città sepolte abbiano, nel corso dei secoli, nutrito l' immaginazione di tanti creatori.

 

Pompei e Santorini. L'eternità in un giorno

Curata da Massimo Osanna, direttore del Paco archeologico di Pompei, e da Demetrios Athanasoulis, direttore dell' Eforia delle Antichità delle Cicladi, l' esposizione è il frutto di una collaborazione istituzionale che ha coinvolto i due Paesi, Grecia e Italia. Ma al di là dell' ufficialità, ben testimonia ed evoca - anche grazie a un allestimento di impianto scenografico - i due diversi contesti archeologici. «Abbiamo voluto affiancare all' indagine archeologica anche la lettura geologica degli eventi vulcanici - ha spiegato Osanna - così da poter far capire al pubblico l' unicità dello stato di conservazione delle due città».

Pompei e Santorini. L'eternità in un giorno

 

Da parte greca, si è insistito sull' unicità di un evento non facile da realizzare: «Obiettivo di questa mostra - ha argomentato Athanasoulis - promuovere il patrimonio monumentale delle Cicladi e rendere l' antichità una fonte di cultura e sapere, ma anche di piacere e intrattenimento di qualità. Portando per la prima volta fuori dalla Grecia i materiali provenienti dalla città preistorica di Akrotiri, permettiamo al grande pubblico di conoscere il volto della "Pompei" dell' Egeo preistorico».

Pompei e Santorini. L'eternità in un giornoPompei e Santorini. L'eternità in un giornoPompei e Santorini. L'eternità in un giorno Pompei e Santorini. L'eternità in un giorno - Vesuvio Warhol

 

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