ellekappa vignetta bazooka draghi

NEL NOME DEL FIGLIUOLO - LA PROTEZIONE CIVILE NEI PAESI PER VACCINARE PORTA A PORTA: ECCO IL PIANO DELLA TASK FORCE MILITARE - AD APRILE ARRIVERANNO 30 MILIONI DI FIALE. L'OBIETTIVO È 700 MILA INIEZIONI AL GIORNO PROCEDENDO PER FASCE D'ETÀ – GRAMELLINI: “L' UNICO FUTURO A BREVE TERMINE CHE SI RIESCA ANCORA A IPOTIZZARE HA IL VOLTO DEI DUE NEMICI ACCERTATI DEL VIRUS: IL VACCINO E L' ESTATE. CHI L' AVREBBE DETTO, UN ANNO FA, CHE IL NOSTRO SOGNO SAREBBE DIVENTATO METTERCI IN FILA SOTTO IL SOLE PER UNA PUNTURA…

Massimo Gramellini per il Corriere della Sera

 

ELLEKAPPA VIGNETTA BAZOOKA DRAGHI

Volendo azzardare un sommario check-up della psiche degli italiani a un anno dal patatrac pandemico, si direbbe che siamo precipitati in piena sindrome adolescenziale. Stanchi, irritabili, lunatici e insofferenti a tutto, anche a noi stessi. Non eravamo allenati a stare su un' emozione di paura così a lungo, né a fare i conti con l' indeterminatezza della sua fine.

 

Si è smorzata la voglia di divertirsi, come quella di spaventarsi: entrambe logorate dall' abuso. Se c' è un cantante sanremese si cambia canale, ma lo si cambia anche se c' è un virologo, per quanto persino loro siano ormai esausti: litigano solo per abitudine.

 

L' arrivo dell' affidabile Draghi ha provocato una delega emotiva, una sorta di rilassamento generale con conseguente calo delle difese immunitarie. Che ci pensi lui, noi non abbiamo più nemmeno le energie per preoccuparci. La stanchezza prevale sulla speranza, sulla disperazione e almeno per ora sulla rabbia.

 

francesco paolo figliuolo

Chi può, lavora e studia. Chi non può, progetta viaggi immaginari e li racconta su siti che stanno nascendo apposta. Chi non ne può più, compie gesti di rifiuto improvvisi e apparentemente irrazionali, come il Nicola Zingaretti dimissionario per insofferenza. L' unico futuro a breve termine che si riesca ancora a ipotizzare ha il volto dei due nemici accertati del virus: il vaccino e l' estate. Chi l' avrebbe detto, un anno fa, che il nostro sogno sarebbe diventato metterci in fila sotto il sole per una puntura.

 

 

IL PIANO

Alessandra Ziniti per la Repubblica

 

MARIO DRAGHI

Sette milioni di dosi (3,5 di AstraZeneca) arriveranno entro marzo, ma ad aprile, con la prima fornitura di Johnson & Johnson, saranno 30 milioni. E questa volta - il governo ne è certo - arriveranno.

 

La sfida è essere pronti a Pasqua per far sì che quando i vaccini per la campagna di massa saranno disponibili vengano immediatamente somministrati. E non è affatto scontato che l' Italia sia pronta.

 

vaccino covid 2

Nella struttura commissariale affidata da Mario Draghi al generale Francesco Paolo Figliuolo è iniziato il count down. L' obiettivo è arrivare concretamente, con la Difesa e la Protezione civile, dove le strutture sanitarie delle Regioni non sono in grado di arrivare. C' è una rete territoriale tutta da costruire, una sorta di piano porta a porta, perché il vaccino va garantito non solo negli hub delle grandi città (caserme, palazzetti, palestre, auditorium) ma nei piccoli centri, nei territori più difficilmente raggiungibili e privi di strutture. L' idea è di utilizzare unità mobili, una ogni 20-40.000 abitanti, facilmente reperibili dalla Protezione civile che oggi terrà il suo Comitato operativo presieduto dal nuovo capo Fabrizio Curcio con tutti i responsabili regionali.

 

FRANCESCO paolo figliuolo

Il trasporto e la distribuzione delle fiale non sarà un problema, se ne farà carico l' esercito. Non a caso nel decreto di nomina di Figliuolo è fatta esplicita menzione alla possibilità di disporre delle forze armate. Ma una volta consegnate negli hub regionali, i vaccini andranno distribuiti subito nel modo più capillare possibile. L' obiettivo è quadruplicare le somministrazioni giornaliere passando dalle 150.000 dosi di media giornaliera di questa settimana a 6-700.000 al giorno. Per fasce d' età, stroncando lo sgomitare delle categorie nella corsa al vaccino.

 

prenotazione vaccino covid 8

Traguardo assai ambizioso che, contando sulla somministrazione di una dose unica di Johnson & Johnson e probabilmente anche di AstraZeneca che il ministro della Salute Speranza ha chiesto di poter somministrare anche agli over 65, potrebbe raggiungere prima dell' estate una platea ampia di popolazione secondo il modello inglese.

 

FRANCESCO paolo figliuolo

Con l' impiego anche dei medici specializzandi per i quali il governo sta preparando un provvedimento ad hoc. E senza tenere scorte da parte: il 30 per cento di dosi (fin qui accantonato per il richiamo) va subito utilizzato, ci sarà solo una sorta di fondo di solidarietà con un 2 per cento di dosi che, all' occorrenza, potrebbero essere dirottate per vaccinazioni a tappeto della popolazione in zone rosse dove si dovesse verificare un cluster .

 

Eccolo il piano che Figliuolo ha presentato ieri ai governatori riuniti dai ministri della Salute Speranza e agli Affari regionali Maria Stella Gelmini. Un primo step operativo per mettere in fila le criticità delle Regioni. Partendo da un numero inaccettabile: del milione e mezzo di fiale di AstraZeneca da settimane nei frigoriferi delle aziende sanitarie locali ne sono state somministrate a forze dell' ordine, insegnanti e personale della scuola, solo 430.000, meno di una su tre. «Alle Regioni che hanno chiesto chiarezza nei criteri per le priorità delle vaccinazioni, certezza dei tempi e delle forniture, sostegno nella logistica, il governo darà risposte nei prossimi giorni - dice la ministra degli Affari regionali Maria Stella Gelmini -

FRANCESCO PAOLO FIGLIUOLO

 

C' è l' esigenza di fare in modo che la campagna vaccinale sia quanto più possibile uniforme sul territorio nazionale, evitando disparità. Il governo definità un quadro preciso di priorità per fasce d' età e categorie, evitando che le regioni procedano in ordine sparso nell' identificazione ad esempio dei lavoratori dei servizi essenziali. Vanno immediatamente vaccinati i disabili e le loro famiglie, i caregivers e gli operatori delle case famiglia. E occorre accelerare con gli insegnanti, che vanno vaccinati nel comune in cui prestano servizio» .

 

In cima all' agenda del governo anche la redistribuzione delle dosi tra le regioni in base alla popolazione residente e non più per target e rendere operativo l' accordo quadro firmato da Speranza con i medici di famiglia che, tranne in poche realtà, non è mai partito.

vaccino covid 3vaccino covid 1vaccino covid 5SERGIO MATTARELLA FRANCESCO PAOLO FIGLIUOLO

Ultimi Dagoreport

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....