memoriale olocausto

IL MEMORIALE DELL’OLOCAUSTO? NOT IN MY BACKYARD -  RIELLO E LA "SINDROME NIMBY" SUL MONUMENTO ALLE VITTIME DELLA SHOAH A LONDRA – IL PROGETTO DI DAVID ADJAYE SPACCA GLI INGLESI: È TROPPO GRANDE E DETURPA IL PAESAGGIO, I RESIDENTI FIRMANO PETIZIONI CONTRO IL MONUMENTO. SOLO PERCHE’ TEMONO CHE UNA PARTE CONSISTENTE DEL LORO “VERDE SOTTO CASA” VERRA’ SPAZZATO VIA DALLA COSTRUZIONE

memoriale olocausto londra

Antonio Riello per Dagospia

A Londra un nuovo monumento alle vittime dell’Olocausto sta ponendo in luce i contrasti di un’etica “fluida” che segna (quasi ovunque in Europa) l’inizio di questo nuovo secolo. Il tutto, ovviamente, accompagnato dalle peculiari attitudini culturali britanniche.

Nell’Ottobre 2017 una apposita commissione di tredici membri, presieduta da Peter Bazalgette e che includeva anche il sindaco Sadiq Khan, ha optato (tra un centinaio di candidati) per la proposta che vede impegnati in un’unica cordata l’architetto David Adjaye (Anglo-Ghanese), il noto designer Ron Arad (Anglo-Israeliano) e lo studio di progettazione ambientale Gustafson Porter + Bowman (Inglese). David Adjaye  e’ noto per aver progettato nella capitale degli Stati Uniti lo Smithsonian National Museum of African American History & Culture, il primo museo interamente dedicato alla cultura Afro Americana.

memoriale olocausto londra

Il progetto consiste nella realizzazione di un grande monumento in superficie fatto da 23 grandi e sottili lame in bronzo che racchiudono ventidue stretti, ma agibili, corridoi dai quali si puo’ raggiungere una struttura centrale coperta di grande suggestione (ventidue sono i paesi dove le comunita’ ebraiche sono state sradicate dai nazisti).  Da qui si accede poi alla vasta parte sotterranea. Simbolicamente e’ come essere fagocitati nel buio universo concentrazionario dei campi di sterminio.

ANTONIO RIELLO

Il luogo previsto sono i “Victoria Tower Gardens”, il piu’ piccolo dei “Royal Parks” londinesi, una magnifica area verde di forma triangolare disposta in posizione strategica lungo la sponda Nord del Tamigi proprio di fronte a Westminster, il Parlamento Britannico,  In questo stesso luogo ci sono anche altre presenze commemorative: un tributo a Emmeline Pankhurst (la principale leader del movimento delle Suffragette), l’imponente gruppo scultoreo di Rodin noto come “The Burghers of Calais” (dedicato ad un fatto di estrema abnegazione avvenuto appunto a Calais durante la Guerra dei Cent’Anni, dove in verita’ erano proprio gli inglesi a fare la parte dei “cattivi”….) e il cosiddetto Buxton Memorial (un sacello-fontana dedicata alla proclamazione della fine della schiavitu’ nel Regno Unito, nel 1834).

Non sarebbero qui celebrati solo i milioni di israeliti assassinati dalla furia antisemita ma, dichiaratamente e complessivamente, anche tutte le altre principali vittime dello sterminio nazista: zingari, Testimoni di Geova, omosessuali e disabili. Nelle intenzioni dei promotori si pensa di estendere il significato del monumento anche a tutte le possibili manifestazioni di discriminazione e razzismo, non necessariamente solo quelle collegate ai regimi dittatoriali del Novecento. Qualcuno vorrebbe arrivare a dedicarlo addirittura anche a tutte le forme di “islamofobia” (il “politicamente corretto” di marca anglosassone sa essere estremamente ecumenico e onnicomprensivo….e forse e’ giusto cosi’).

Si pensa che possa essere finito per il 2021. La spesa prevista per realizzarlo e’ intorno ai 100 milioni di Sterline. Una cifra importante. Ma non e’ sul costo che sono nate le controversie.

memoriale olocausto londra

Si inizia con quelli che pensano che in citta’ esistano gia’ delle realta’ importanti (e riconosciute) con lo scopo di mostrare e raccontare la follia hitleriana. Una e’ l’“Hyde Park Holocaust Memorial” (del 1983), l’altra e’ l’intensa (e molto ben fatta) mostra permanente sull’ Olocausto all’Imperial War Museum che esiste dal 2000. Va segnalata infine anche la “Wiener Library for the Study of the Holocaust and Genocide”.

L’antisemitismo in Europa e’ purtroppo in crescita e anche il Regno Unito non fa eccezione (anche se in Francia sta andando molto peggio, e pure nella nostra bella Italia non manca una certa deriva di ignoranza e intolleranza). Una mostruosita’ impensabile fino a qualche anno fa e che al momento sembra difficile da sradicare, almeno in tempi brevi. In piu’ qui c’e’ un problema squisitamente britannico: la posizione, mai davvero seriamente rinnegata, del leader laburista Jeremy Corbyn. Di fatto si tratta di un antisionista fanatico che spesso finisce per colorare le proprie posizioni di vero e proprio antisemitismo.

ANTONIO RIELLO

Le polemiche fioccano e le diserzioni dal Labour aumentano. Insomma c’e’ chi pensa (anche la stessa comunita’ ebraica londinese e’ divisa tra oppositori e sostenitori del progetto) che questo nuovo Memorial possa creare una “sovraesposizione” del mondo ebraico che potrebbe essere controproducente per i fragilissimi equilibri attualmente esistenti nel parlamento di Sua Maesta’ e nel paese in generale. Ritorna come al solito l’eterno dilemma causato dalle persecuzioni antiebraiche: basso profilo (sperando che la bufera passi) o gridare forte e da subito sensibilizzare (anche correndo magari dei rischi) la gente sul pericolo incombente?

Ma l’aspetto che ha destato (e continua a destare) le maggiori perplessita’ riguarda, di fatto, il “dove”. Questo parco in realta’ e poco piu’ di un giardinetto abbastanza affollato da varie installazioni. I residenti della zona, in grande maggioranza, hanno sottoscritto delle petizioni per opporsi alla costruzione del monumento. Non per ragioni politiche o ideologiche, ma solo perche’ temono che una parte consistente del loro “verde sotto casa” verra’ spazzato via dalla costruzione. Dove porteranno i loro pets a fare la passeggiata serale? E dove andra’ a finire la preziosa tranquillita’ che garantisce adesso quest’area pubblica? L’Architetto Adjaye parla di una possibile riduzione del 10% dello spazio attualmente libero mentre la “London Parks & Gardens Trust” (importante fondazione ambientalista) sostiene possa toccare alla fine il 27%. Si sono schierate contro il monumento praticamente anche tutte le possibili associazioni: l’“International Council of Monuments and Sites” (per problemi di “panorama e vista alterati”),  l’illustre “The Thorney Island Society” e la neonata “Save Victoria Tower Gardens Campaign” (per il “disturbo arrecato allo stile di vita della comunita’ locale”).

memoriale olocausto londra

Ambiente, Paesaggio, Natura ed Identita’ (di quartiere) sono senza dubbio elementi importanti, degni e condivisibili.  Ma nel contempo e’ fondamentale, a Londra, inviare un segnale forte contro i pregiudizi razzisti e il negazionismo (soprattutto quando un partito politico di peso ha, sul tema, delle ambiguita’ di fondo non sufficientemente chiarite). Cambiare la localita’ del monumento, magari sostituendola con una piu’ periferica e meno significativa, non sarebbe evidentemente affatto la stessa cosa: manifestamente una sconfitta e non un alternativa. Anche posporre il tutto a-non-si-sa-quando non risulterebbe una scelta appropriata e dignitosa.

La stampa britannica, che fortunatamente non e’ mai tenera con il razzismo, cerca di restare neutrale su questa faccenda ma sembra, tra le righe, piuttosto orientata verso un atteggiamento scettico, se non proprio negativo.

La classe politica si e’ frazionata in due schieramenti che non rispecchiano necessariamente gli schieramenti di partito. Si sta riproducendo, su piccola scala, il chaos che ha accompagnato i convulsi e nervosi mesi del pre-Brexit. Ed e’ decisamente interessante come la realta’ sociale, ancora una volta, non sembri piu’ decifrabile con chiarezza dagli schemi tradizionali ai quali siamo ci siamo affidati per molti decenni.

riello

Una scelta davvero difficile. Un rebus imbarazzante. Un dilemma di statura amletica. Un duello tra nobili cause che si mescolano (loro malgrado) in un complicato paradosso. Nel frattempo i bookmakers londinesi, ineffabili come sempre, accettano tranquillamente le scommesse su come andra’ a finire.

 

Ultimi Dagoreport

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…