palazzo massimo, sede del museo nazionale romano

UN FREMITO NEI MARMI – TUTTI A SBAVARE PER I BRONZI DI RIACE RELEGATI A REGGIO CALABRIA, MA A ROMA, A UN PASSO DALLA STAZIONE TERMINI, C’E’ UN MUSEO DA LECCARSI GLI OCCHI, ZEPPO DI CAPOLAVORI GRECO-ROMANI: BENVENUTI A PALAZZO MASSIMO…

Lauretta Colonnelli per il “Corriere della Sera- Roma”

veduta esterna di palazzo massimo 1veduta esterna di palazzo massimo 1

 

Chi da oggi si recherà a visitare Palazzo Massimo, sede del Museo nazionale romano (largo di Villa Peretti 1), scoprirà che tre delle sue più importanti sale sono state completamente trasformate. Si tratta della seconda, terza e quarta, dove sono conservati ritratti e rilievi dell’epoca centrale dell’Impero, quella di Traiano, Adriano, degli imperatori Antonini fino a Commodo.

palazzo massimo discoboli e1368913747539palazzo massimo discoboli e1368913747539

 

Il nuovo allestimento mette in risalto i marmi delle opere, da cui emergono le tracce dei colori che in origine ricoprivano le statue, secondo l’uso greco, e prima che lo storico tedesco Johann Joachim Winckelmann, fondatore del neoclassicismo, fraintendesse il candore della pietra dovuto al dilavamento delle piogge come una delle massime suggestioni estetiche della scultura antica. Oggi questi marmi rivelano le venature e i dettagli delle lavorazioni eseguite duemila anni fa da artigiani scelti per la loro raffinata perizia dalla committenza imperiale. 

palazzo massimo, sede del museo nazionale romano  bpalazzo massimo, sede del museo nazionale romano b


L’effetto, quasi vibrante di vitalità, è ottenuto grazie ai lavori realizzati in questi ultimi mesi, come spiega Rita Paris, direttore di Palazzo Massimo: «Abbiamo rinnovato il colore delle pareti e delle basi che sorreggono i ritratti, ridisegnato il gioco di luci grazie ad apparecchi led di ultima generazione, disposto in maniera più adeguata statue e bassorilievi. Abbiamo anche riscritto i pannelli delle sale e le didascalie delle singole opere, nello spirito di una chiara divulgazione scientifica. Con questa sistemazione il Palazzo prosegue la sua vocazione di museo vivo, capace di rinnovarsi e di comunicare cose sempre diverse ai suoi visitatori». 

palazzo massimopalazzo massimo


Scorrendo con lo sguardo i nuovi pannelli, si conoscono più a fondo i protagonisti della storia romana nei primi secoli dopo Cristo, le donne della famiglia imperiale e i personaggi secondari, i caratteri dei volti come riflesso della politica. Si incontra il busto di Antonino, detto Pio, perché celebrò l’età aurea del padre adottivo Adriano divinizzandolo e dedicandogli templi e monumenti.

 

Quello dell’imperatore filosofo Marco Aurelio, ritratto come un pensatore dalla barba fluente e dallo sguardo ispirato: immagine che troverà consensi anche tra intellettuali e uomini di alto rango, i quali negli anni a seguire si faranno immortalare con gli stessi caratteri somatici. Si incontra Antinoo, il giovane bitinio amato dall’imperatore Adriano e affogato nel Nilo in circostanze oscure, qui raffigurato come Silvano, il dio dei boschi. E nell’altare dinanzi al bellissimo ragazzo divinizzato è stata rintracciata la firma dell’artista: Antonianos di Afrodisia.

palazzo massimo, sede del museo nazionale romano    pal. masssimo alle termepalazzo massimo, sede del museo nazionale romano pal. masssimo alle terme

 

palazzo massimo, sede del museo nazionale romano palazzo massimo, sede del museo nazionale romano

C’è Faustina Minore, figlia di Antonino Pio e moglie di Marco Aurelio, avvolta in un sottile chitone e in un velo che le copre anche il capo. C’è la testa di Commodo, frammento di una statua colossale dell’imperatore che ereditò il potere dal padre Marco Aurelio e dopo anni di dissolutezze e stravaganze morì vittima di una congiura. Qui è ritratto in veste del dio Sol: lo si indovina dal solco tra i capelli, destinato all’inserimento di una corona radiata in metallo dorato. 


C’è, infine, una piccola scultura presentata per la prima volta: il frontone in marmo bianco che coronava l’edicola di un monumento funerario situato nei pressi di Villa Adriana a Tivoli. Fu eretto da Quadratilla per il padre Apthonetus, presumibilmente un liberto di origine greca, come si evince dall’iscrizione latina. L’immagine del defunto, racchiusa in un clipeus, la cornice tonda in forma di scudo, riflette lo stile dei ritratti dell’imperatore Adriano.

 

L’iscrizione, seppure frammentaria, fornisce informazioni, oltre che sul defunto e la dedicante, anche sul luogo dove sorgeva il monumento e sul carattere esclusivamente familiare del sepolcro. L’opera è stata recuperata nel 2002 sul mercato antiquario statunitense dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale. 
 

sarcofago di acilia particolare statua in rilievo del giovane gordiano iii marmo 235 d c ca museo nazionale romano di palazzo massimo alle terme1sarcofago di acilia particolare statua in rilievo del giovane gordiano iii marmo 235 d c ca museo nazionale romano di palazzo massimo alle terme1palazzo massimo, sede del museo nazionale romano  topalazzo massimo, sede del museo nazionale romano to palazzo massimo, sede del museo nazionale romano  sim6260 palazzo massimo, sede del museo nazionale romano sim6260noble romano palazzo masimo roma foto r puignoble romano palazzo masimo roma foto r puigpalazzo massimo, sede del museo nazionale romano   apalazzo massimo, sede del museo nazionale romano apalazzo massimo, sede del museo nazionale romano  palazzo massimo, sede del museo nazionale romano palazzo massimo, sede del museo nazionale romano  45d388d69d112de08bc b12a8a027b016278cc2bcf5b801aa58cpalazzo massimo, sede del museo nazionale romano 45d388d69d112de08bc b12a8a027b016278cc2bcf5b801aa58cpalazzo massimo, sede del museo nazionale romano  f745d388d69d112de08bc 2cac13f254717ff157a9ccd41a2df2f7palazzo massimo, sede del museo nazionale romano f745d388d69d112de08bc 2cac13f254717ff157a9ccd41a2df2f7palazzo massimo, sede del museo nazionale romano  imagespalazzo massimo, sede del museo nazionale romano images

 

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...