SERIE A ALL’ULTIMO STADIO - RIVOLTA ULTRAS IN TUTTA ITALIA CONTRO LA CHIUSURA DELLE CURVE PER “DISCRIMINAZIONE TERRITORIALE” - PARTITE A RISCHIO

Carlo Tarallo per Dagospia

E adesso che si fa? Il giudice sportivo Gianpaolo Tosel chiude lo stadio di San Siro: Milan-Udinese si giocherà a porte chiuse. Motivo? Motivetto: quello classico sui "napoletani colerosi" da sempre intonato in tutti gli stati d'Italia (da nord a sud) all'arrivo dei partenopei. Ma la Uefa e la Fifa hanno coniato il concetto di "discriminazione territoriale" accanto a quello di "discriminazione razziale" e ora per l'Italia sono cavoli amari: basterà che chiunque intoni un coro anti-qualcosa per far chiudere il proprio stadio. Un'arma in più in mano a chi volesse "ricattare" le società.

LE PROTESTE DI GALLIANI - LE PAROLE DI ABETE E MALAGO'
Dopo le proteste dell'Ad del Milan, Adriano Galliani, e la richiesta del presidente della Figc Giancarlo Abete di "riflettere sulla norma" arriva la posizione nel presidente del Coni Giovanni Malagò: "Fifa e Uefa vanno verso questo diktat al quale ci si deve uniformare, io non vedo altra soluzione se non che il settore dello stadio interessato faccia qualcosa nei confronti di chi penalizza la sua squadra".

Sono stati gli stessi tifosi del Napoli, in occasione del match di domenica scorsa contro il Livorno, a esporre in Curva B è stato esposto uno striscione "Napoli Colera" con la scritta: "E adesso chiudeteci la curva". Analogo messaggio dalla Curva A: "E' la chiusura di un settore la vera discriminazione". I tifosi del Napoli, in pratica, hanno fatto capire che dei cori insultanti se ne strafottono.

I TIFOSI MILANISTI: "I NAPOLETANI HANNO SEGNATO LA VIA"
L'atteggiamento dei tifosi azzurri è stato sottolineato dai rappresentanti della Curva Sud del Milan (quella responsabile dei cori che hanno portato ai provvedimenti di Tosel) attraverso un lungo comunicato: "Benvenuti nel Paese dove la goliardia e lo sfottò sono motivi di sanzioni che limitano la libertà. In Italia si assiste in questi giorni alla messa in atto di una ridicola interpretazione della legge che ci rende i protagonisti di un attacco insensato e ingiustificabile. E proprio nel weekend in cui la tifoseria napoletana celebra, con notevole senso di mentalità e autoironia il fattaccio (la nostra curva è stata chiusa) sfidando di fatto i sedicenti esperti e facendo loro vedere quanto false e ridicole siano queste accuse".

VOGLIAMO ESSERE GOLIARDICI, ACIDI E MALEDUCATI
"Sia chiaro che nessuno - prosegue il comunicato - considera la legge contro il razzismo una legge inutile o sbagliata, non vogliamo passare per quelli che si oppongono alla condanna di ogni forma di discriminazione, il problema è che sul termine "ogni forma" si sta passando dalla ferma condanna di un fenomeno, per quanto ci riguarda inaccettabile, quale è il razzismo, all'impossibilità di essere goliardici, acidi e perfino maleducati!"
"I napoletani - concludono gli ultras rossoneri - hanno segnato la via.. A questo punto usiamo le armi che abbiamo a nostra disposizione, fiduciosi in una risposta da parte di chi davvero si sente ultras. Oltre la rivalità, oltre a tutto. L'arma per sconfiggere il nemico ci viene fornita dal nemico stesso...".

ANCHE GLI INTERISTI SOLIDALI CON MILANISTI E NAPOLETANI!
Ci vanno giù duro anche gli ultras dell'Inter, attraverso un comunicato della Curva Nord: "Siamo pronti e auspichiamo che tutte le curve facciano cori discriminanti per arrivare ad una domenica di totale chiusura degli stadi".
"Ci riserviamo di proporre iniziative popolari coordinate con altri tifosi, ultras, con gli stessi tifosi dell'altra squadra della nostra città, con i nostri gemellati, con i nostri rivali storici e con chiunque comprenda lo sbalorditivo tentativo di imporre alle nostre menti un perbenismo alieno"

"Stiamo con i napoletani! Si, proprio loro - aggiunge la Nord di San Siro - contro i quali coltiviamo forse la nostra più acerrima inimicizia. Proprio loro che hanno dimostrato domenica, con lo striscione "Napoli Colera" esposto nella loro curva e con i cori contro Napoli e i napoletani da loro intonati per far capire, se ce ne fosse ancora bisogno, chi sono i veri buffoni di questa triste storia di discriminazione e razzismo".

PARTITI POLITICI SI FONDANO SULLA DISCRIMINAZIONE TERRITORIALE
"Esistono partiti politici - conclude la Nord - che si fondano sulla discriminazione territoriale. C'è la nuova scienza della scaletta dell'insulto dove 'Milano in fiamme' si può, 'Napoli colera' no, dove un ululato a Balzaretti che viene espulso o a Gattuso si può, ma un ululato a Balotelli no".

Dunque, la "bomba" è pronta a esplodere: se alla ripresa del campionato l'iniziativa degli ultras italiani sarà stata recepita da tutti o dalla maggior parte delle tifoserie, scatteranno chiusure a raffica. Per ora ai "boss" del calcio italiano un miracolo è riuscito: mettere d'accordo (contro di loro) tifoserie che si detestano e aprire una falla gigantesca nel sistema.

 

 

sansiro LIBERTA PER GLI ULTRAS Una vita da Ultras curva del Napoli ultras liberiultras sansir x

Ultimi Dagoreport

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…