di francisca

“GIOVANNA TRILLINI? È UN'ETERNA SECONDA, SI METTE DA SOLA NELL'ANGOLO E POI SI LAMENTA CHE NON VIENE CONSIDERATA” - LE STOCCATE DI ELISA DI FRANCISCA CHE STASERA DA’ L’ADDIO ALLA SCHERMA – LA VEZZALI? NON L'HO INVITATA. MEGLIO CHE NON PERDA TEMPO, PENSI A LAVORARE PER LO SPORT ITALIANO – LA STORIA CON IL CT STEFANO CERIONI CHE POI E' ANDATO AD ALLENARE LA SUA RIVALE IN RUSSIA - "FA NIENTE SE MI DANNO DELLA LESBICA, DELLA PUTTANA, DELL'AMMAZZA-BAMBINI, PERCHÉ DA GIOVANE HO ABORTITO, MI INTERESSA IL GIUDIZIO DI CHI…” – VIDEO

 

EMANUELA AUDISIO per la Repubblica

 

elisa di francisca

Lo chiama l'ultimo assalto. Darà l'addio stasera, nella città dove tutto è iniziato, dove i fioretti non sono le buone intenzioni, ma armi per colpire. Anche se è da due anni che non mette più la maschera. Elisa Di Francisca, 39 anni, campionessa olimpica a Londra e argento a Rio, saluta il suo mondo. Lascia la pedana, ufficialmente. Sposata con Ivan, due figli. È stata l'atleta diversa, sincera e istintiva, sempre contro. La donna che si fa male provando la vita, che rompe gli schemi, ribelle alla retorica. Mai meno, senza troppo, soprattutto il talento. Fioretto e tacchi a spillo. Dolori e piaceri. E un libro "Giù la maschera" in finale al Bancarella.

 

Chi ha invitato alla sua festa?

«La scherma di Jesi, quelli che mi vogliono bene, le colleghe di rientro dagli Europei di Antalya dove l'Italia è andata benissimo, vediamo se Alice Volpi farà in tempo, spero di avere con me Elisa Vardaro, con cui condividevo la stanza, la preparatrice atletica Annalisa Coltorti, quelle poche amiche rimaste».

elisa di francisca

 

Ci sarà Giovanna Trillini, la sua ex allenatrice?

«No. Si è offesa per quello che ho scritto nel libro "Giù la maschera" e non mi parla più. È molto arrabbiata per le mie parole, ma a voce le ho detto anche peggio: è una brava maestra, ma è un'eterna seconda, si mette da sola nell'angolo e poi si lamenta che non viene considerata. Io con lei ho risolto, ma Giovanna non vuole più avere nessun rapporto con me e la mia famiglia, peccato perché ai Giochi come allenatrice ce l'ho portata io».

 

E la sottosegretaria Valentina Vezzali?

«Non l'ho invitata. Meglio che non perda tempo, pensi a lavorare per lo sport italiano e a fare in modo che istruzione e attività fisica non siano nemiche. Il lunedì m' interrogavano apposta quando ero di rientro dai tornei. Come ho risolto? Non andando a scuola quel giorno».

 

elisa di francisca

Manca il ct Stefano Cerioni.

«Mi ha detto che proverà a venire. Dipende dagli aerei, anche lui sta tornando dalla Turchia. Anche lui non voleva che la nostra storia sentimentale finisse nel libro. Si è raccomandato: non scrivere niente. Stefano, mi conosci, gli ho risposto, come posso stare zitta?

Parlo dei conflitti terribili con mio padre che ora è diventato un genitore adorabile e che forse si è dato un po' più di strumenti e non parlo di te, che stavi con me, e che sei andato ad allenare in Russia la mia nemica Deriglazova che mi ha battuta in finale a Rio?».

 

Le manca la scherma?

«Ogni secondo. Mi manca il procedimento mentale che c'è dietro alla maschera, il fatto che devi trovare una soluzione, che devi confrontarti con chi hai davanti. Da febbraio 2020, da quando ho vinto a Kazan la prova di fioretto, non ho più fatto sport. Non va bene, bisogna che rimetta in moto il fisico, con palestra, bici, corsa. Mi devo reinventare».

 

Cosa farà ora?

elisa di francisca trillini

«Il 3 luglio a Chianciano faccio un corso federale per diventare istruttrice di bambini. Vediamo se sono in grado, il primo livello mi spetta di diritto come campionessa olimpica. Mi piacerebbe trasmettere valori: sacrificio, sudore, allenamento. Far capire che la sconfitta insegna e che il successo ha tutt' altro sapore. Poi penso di continuare a Roma in un centro sulla Tiburtina dove fanno anche pugilato e karate. Non è un quartiere privilegiato, c'è un traffico pazzesco, ci metterò due ore ad arrivare, mi attrezzo con un motorino, mi piace lavorare dove c'è vivacità e difficoltà. Anzi ci porto anche Brando, il mio secondogenito, che da poco ha fatto un anno, ma che è già una piccola bestia, prende tutto a testate».

 

A Tokyo poteva esserci.

elisa di francisca vezzali

«Ho preferito di no. Ho smesso in un momento particolare, c'era la pandemia, le persone morivano, mancava ancora il vaccino, e io sono claustrofobica. Ho avuto paura, di risultare positiva, di non poter tornare da mio figlio Ettore, di averlo lontano. Essere madre ti cambia la percezione del mondo, forse avrei potuto vincere ancora una medaglia, ma io non vado alle competizioni per partecipare, l'idea di arrancare non mi piace. Quando ti capita di dare sempre più la mano alla tua avversaria e dirle: brava, mi hai messo una stoccata che non avevo previsto, vuol dire che qualcosa è cambiato.

 

La tedesca Ebert diventata campionessa europea è quella che ai mondiali d Lipsia nel 2017 mi portava la sacca. Rispetto la scelta diversa di Federica Pellegrini e di Aldo Montano, ma io non sono così. Non si tratta di essere giusti o sbagliati, ma diversi. Capisco la difficoltà di non sentirsi più nessuno, ma la vita va vissuta e affrontata anche fuori dalla scherma».

 

La parola ex fa paura.

elisa di francisca stefano cerioni

«Credo preoccupi di più sbarcare in un mondo dove la meritocrazia non vale più. Nello sport decidi tu di te stessa, ci sei tu sotto la maschera. Quando smetti devi svestirti, andare nuda, con le tue fragilità, senza corazza. Devi resettare tutto, faccio un esempio: il mio abito da matrimonio non lo metterò più. È servito quel giorno, e basta. Invece da atleta hai sempre una prossima volta. Io devo molto all'esempio che ho avuto a Jesi da Vezzali e Trillini, erano in palestra anche a Natale, ad allenarsi e a rimettersi in discussione. Posso non andarci d'accordo, ma quella fame la rispetto».

elisa di francisca schermitrice foto di bacco (2)

 

In chi si rivede?

«L'ho sempre detto, in Alice Volpi vedo un'erede, anche se non so se augurarglielo. Ha un po' di follia, però lei è introversa, grazie a Dio. Mi piace l'americana Lee Kiefer, primo oro Usa nel fioretto a Tokyo, dallo stile irregolare, corre a destra e a sinistra, e non capisci mai dove piazza il fioretto. Ammiro la disciplina delle giapponesi. Ma le azzurre a Parigi avranno buone armi»

 

Elisa, cosa lascia?

elisa di francisca

«Il senso della verità. Sono stata una scapestrata, ma ho sempre lavorato duro. E ora sono in pace. Fa niente se mi danno della lesbica, della puttana, dell'ammazza-bambini, perché da giovane ho abortito, mi interessa il giudizio di chi mi conosce e di chi non crede che amore sia violenza. Ai giovani dico che capita di finire in un tunnel, ma cercate sempre la luce in fondo. Non smettete di credere in voi stessi, non c'è un modo per essere perfetti, ma c'è invece quello di uscirne fuori. E sarà il vostro».

elisa di francisca vezzaliELISA DI FRANCISCApierluigi pardo daniele garozzo zaynab dosso emiliano lauzi daniele refoni elisa di francisca iader fabbri foto di baccoerrigo di francisca elisa di francisca 2 elisa di francisca 1elisa di francisca a belve 1elisa di francisca a belve 3elisa di francisca a belve 2errigo di franciscaDI FRANCISCADI FRANCISCA 3DI FRANCISCA 1elisa di francisca pierluigi pardo foto di bacco

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....