THOHIR HA IL SUO ‘PROFETA’ – COLPO INTER: PRESO HERNANES (E I TIFOSI CONTESTANO LOTITO) – OSVALDO ALLA JUVE (METTERÀ LA TESTA A POSTO?) - BIABIANY AL MILAN

1. LACRIME E COLPI
Giulio Cardone e Andrea Sorrentino per ‘La Repubblica'

Lacrime, lacrime. Rimangono solo quelle. «Profe', nun te n'anna'» ma il Profeta non si trattiene, è già scoppiato a piangere di colpo, mentre scattava una foto, come un bambino attraversato da un pensiero lancinante. Si copre il viso e singhiozza, si appoggia alla
spalla del tifoso che gli si è infilato nel finestrino, lo abbraccia, gli regala le scarpe, piange ancora senza freni, si asciuga le lacrime e quelle tornano, e gli altri intorno a dirgli ma no, dai, non fare così, sei stato un grande, che gol da brividi segnavi, e lui niente, inconsolabile.

E' l'ultimo giorno di Hernanes alla Lazio. Andrà all'Inter (oggi previste le visite mediche), salvo complicazioni da fideiussioni mancanti. Ha pianto per venti minuti anche poco prima, nell'ufficio del ds Igli Tare, dopo aver verificato che rimanere a Roma è ormai impossibile: l'Inter gli offre un contratto da 3.3 milioni netti all'anno a salire più bonus, la Lazio 2.2 (a salire fino a 2.7).

Hernanes il Profeta è un uomo dolce, dicono abbia una sensibilità particolarissima, « non sembra un calciatore» si dice in giro, è molto legato alla Lazio e quindi piange. Ma ha scelto l'Inter e Mazzarri ha scelto lui: «E' un ragazzo d'oro», conferma il suo futuro allenatore. Che ha Hernanes in testa da mesi, lo considera il suo centrocampista ideale per la capacità di trasferire il pallone con pericolosità nella trequarti avversaria, inoltre ha caratteristiche finora mancanti all'Inter: sa tirare da fuori con entrambi i piedi, batte bene le punizioni e i corner (i nerazzurri ne calciano più di tutti in A, 6.7 a partita, ma non sanno sfruttarli). Nel frattempo la vicenda scatena l'ennesima contestazione degli ultrà laziali a Lotito, che sostituirà il Profeta con il 34enne Mauri (squalifica quasi finita) e quindi non comprerà nessuno.

Si radunano in 500 a Formello: cori ostili, cartelli stradali divelti, petardi, poi marciano verso gli uffici in città di Lotito, che però non è lì.Certo, Hernanes costa un occhio della testa per i parametri attuali dell'Inter. Lotito ha preteso 20 milioni, anche se il brasiliano ora è iscritto a bilancio per 5. Così Thohir, in tandem stretto col dg Fassone, si è lanciato in una corsa a perdifiato per cercare le fideiussioni necessarie per garantire i pagamenti dei trasferimenti in Italia.

Oggi, con enorme fatica, dovrebbe andare tutto a posto. Si parla di un prestito oneroso da 3 milioni che a giugno diventerà acquisto definitivo, con rateizzazione dei 17 milioni mancanti. Oggi Thohir sarà alla Pinetina, per un discorso alla squadra, subito dopo lascerà l'Italia. E questi saranno anche gli ultimi giorni all'Inter del dt Marco Branca, impegnato nella finora vana impresa di cedere Ranocchia e Guarin: il colombiano - ha rotto con Mazzarri - è stato offerto in prestito pure al Real Madrid.

Intanto si muove ancora il Milan, vicinissimo a Biabiany. Il Parma vorrebbe cedere l'ala al Guangzhou per fare (molta) cassa ma l'inserimento dei rossoneri ha convinto il giocatore, il che ha provocato un certo dispetto nei dirigenti emiliani. Al Parma andrà metà del cartellino di Saponara (il Milan quindi si disfa del tutto del ragazzo, visto che il Parma ha già l'altra metà), Zaccardo e un conguaglio di 2 milioni. Così Seedorf avrà l'esterno giusto per il suo 4-2-3-1. Biabiany è stato per cinque anni dell'Inter e ora va al Milan: in piccolo, un po' la storia di Balotelli, con cui ha giocato nella Primavera nerazzurra. Ma si sa che l'Inter con i suoi giovani è stata spesso disattenta. Solo che ora, con Thohir, la tendenza sembra invertita: Benassi e Mbaye, ad esempio, non sono più entrati nelle trattative per D'Ambrosio e Hernanes. Pian piano le cose possono cambiare, basta volerlo.


2. L'IRASCIBILE OSVALDO ALLA JUVE
Matteo Pinci per ‘La Repubblica'

La parentesi inglese è durata sei mesi appena. Daniel Osvaldo, il centravanti perennemente in fuga, torna in Italia. Manca solo l'annuncio per ufficializzare il suo trasferimento alla Juventus, dove Conte non chiedeva che un centravanti come lui per mettere pressione a Tevez e Llorente. Affare fatto: oggi Osvaldo sarà in Italia per firmare, indossare la maglia bianconera e lanciare la sfida per il titolo a quella Roma salutata in estate tra gli insulti dei tifosi capitolini. In fondo, al Southampton non potevano più tenere il rissoso centravanti: la finestra per il ritorno a casa Osvaldo l'ha spalancata a pugni, scazzottando in allenamento il compagno Fonte.

Nonostante offerte più vantaggiose sulla scrivania, allora, la società inglese ha dovuto dire sì alla proposta di un prestito lowcost - 400 mila euro più premi fino a un massimo di 2 milioni - con riscatto alto, da 18 milioni, ma non obbligatorio. Lui ha scelto la Juve, tradendo la parola data al Valencia: sa che sei mesi da campione in serie A sono l'unica strada percorribile per riconquistare Prandelli e provare a non perdere il Mondiale. E a Torino ha trovato interlocutori pronti a garantirgli un contratto da 3 milioni a stagione. Anche a costo di ritrovarsi con sei attaccanti in rosa, sette se ai vari Llorente e Tevez, Vucinic, Giovinco e Quagliarella, si aggiunge anche Pepe. Troppi per non rischiare cortocircuiti da spogliatoio, considerando storia e precedenti dei protagonisti.

Ma scegliendo di puntare sull'italo argentino, Conte ha di fatto inviato un segnale chiarissimo a Quagliarella (che ha rifiutato Cardiff e Norwich) ma soprattutto a Vucinic: trovatevi una squadra. Per la verità una sistemazione per il montenegrino era pronta: con il Valencia l'intesa era totale, è stato l'attaccante a dire no, per motivi familiari. Spiegando che non avrebbe più preso in considerazione una cessione.

Vero soltanto a metà. Perché l'ultimo giorno di mercato è il momento giusto per riannodare i fili malamente strappati dello scambio con Guarin. Anche se, dopo la frattura di dieci giorni fa i nerazzurri non hanno più chiesto Vucinic, e anzi hanno bloccato la cessione di Icardi al Monaco, disposto a spendere 2 milioni per il prestito e 9 per il riscatto del giovane argentino.

Tante punte in ballo, ma il mercato muove soprattutto difensori. Due ne ha presi il Napoli:
hanno firmato ieri il brasiliano Henrique e l'esterno franco algerino Ghoulam, già immortalato in maglia azzurra. La Roma che cede Marquinho al Verona si è assicurata invece il brasiliano Toloi, senza passaporto comunitario ma con un decreto consolare di concessione della cittadinanza che consente - secondo il club - il tesseramento.

La Fiorentina prende in prestito Diakité dal Sunderland, Paolo Cannavaro vicino al Sassuolo, il Parma chiude per Molinaro, fuori rosa a Stoccarda. Meno fortunato il Galatasaray, in Italia per fare spese. I turchi hanno dovuto ripiegare su Paletta, visto che per Astori il Cagliari chiedeva la luna: 1,5 milioni per il prestito, 8,5 per il riscatto. Poche ore allo stop: alle 23 il circo del mercato chiude.

 

THOHIR MAZZARRI MASSIMO MORATTI duello tra Pogba e Guarin PABLO DANIEL OSVALDO osvaldo pablo daniel ansa HERNANES PIANGE HERNANES IN LACRIME HERNANES IN LACRIME HERNANES IN LACRIME E CONTESTAZIONE

Ultimi Dagoreport

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)