tamara pisnoli ilary blasi teo mammucari

CHE BELLA COMITIVA A CASA DI ILARY – DUE SETTIMANE PRIMA DI ESSERE CONDANNATA PER RAPINA ED ESTORSIONE, TAMARA PISNOLI ERA A CENA A CASA DELL'AMICA BLASI, NELLA MAXI VILLA DELL'EUR DELL'EX SIGNORA TOTTI – DELLA COMITIVA FACEVA PARTE ANCHE TEO MAMMUCARI, CHE HA INTRATTENUTO GLI OSPITI CON UNO SPETTACOLO DI IPNOSI E MAGIA – LA LETTERA DELL'EX MOGLIE DI DANIELE DE ROSSI AL “CORRIERE”: “NON HO MAI MAI MAI DATO ORDINI DI UCCIDERE”

Estratto dell'articolo di Andrea Ossino e Giuseppe Scarpa per “la Repubblica - Roma”

 

 

TAMARA PISNOLI A CASA DI ILARY BLASI CON TEO MAMMUCARI

Scarpe scure, pantaloni chiari e maglia bianca. Tamara Pisnoli accenna appena un sorriso mentre Teo Mammuccari intrattiene gli ospiti di casa Blasi tra uno spettacolo di ipnosi e un paio di trucchi di magia. Del resto, quella della ex moglie di Daniele De Rossi in casa della ex signora Totti, è l’ultima cena pubblica prima della condanna.

 

Difficile divertirsi quando il tempo passa e la sentenza del giudice si avvicina. Quando Pisnoli è stata immortalata in casa della conduttrice televisiva insieme a una decina di amici, non mancavano neanche due settimane al verdetto con cui il magistrato ha inflitto una pena durissima a lei e ad altri due imputati, Francesco Camilletti e Francesco Milano, a scontare 7 anni e 2 mesi di carcere per tentata estorsione, rapina e lesioni.

 

tamara pisnoli e ilary blasi

Secondo il tribunale avrebbe trattato un suo “ ospite”, l’imprenditore Antonello Ieffi in maniera meno cordiale rispetto al trattamento ricevuto quella sera in casa Blasi. Lo avrebbe fatto massacrare per recuperare un presunto credito che, a suo dire, vantava nei confronti dell’uomo.

 

 

[…] Perché quella sera di due settimane fa, all’Eur, nella villa da 1.400 metri quadri finita al centro della querelle tra l’eterno capitano della Roma e la presentatrice, il clima è disteso. C’è la sorella di Ilary, Silvia, alcuni amici e anche i ragazzini. A intrattenere i commensali ci pensa Mammucari.

 

Su Instagram è stato pubblicato un video in cui ipnotizza la padrona di casa, che cade in trance e al suo risveglio ride.  «Sei stata ‘aspa?», chiede la Pisnoli riferendosi all’evidente aspetto disteso della donna. «Mi sento rilassata», risponde Ilary. È il mood della serata, la calma e il relax. La quiete prima della tempesta. […]

 

2 – TAMARA PISNOLI: «NON HO MAI DATO ORDINI DI UCCIDERE»

Lettera di Tamara Pisnoli al “Corriere della Sera”

 

FABRIZIO CORONA E TAMARA PISNOLI

Caro direttore, dei giorni scorsi il Tribunale di Roma mi ha considerato responsabile dei reati di rapina e tentata estorsione. Avrei ordinato la rapina di un orologio (materialmente preso da altre persone), dopo avere tentato, senza alcun successo, di farmi restituire dei soldi che avevo versato per un investimento, con interessi risarcitori illeciti.

 

È una sentenza severa, resa da un Tribunale che ho visto attento agli argomenti della mia difesa, ma che, secondo me, è profondamente sbagliata. Io, difatti, credo di essere innocente. E lo sosterrò con forza nel giudizio di appello. Mi sento di dirlo perché nessuno è colpevole prima di un giudizio definitivo e, peraltro, non è raro che una Corte di appello riformi una sentenza di condanna.

 

TAMARA PISNOLI DANIELE DE ROSSI

Oggi la mia speranza mi pare confortata dalle mille e variegate dichiarazioni che la parte civile del mio processo, quella che riceverà un risarcimento al termine dello stesso, ha inteso fare su numerosi mezzi di informazione. Solo ed esclusivamente con riferimento alla mia persona e senza alcun minimo accenno agli altri protagonisti della vicenda. Mi vengono difatti addebitati alcuni comportamenti («Fategli pulire il sangue, portatelo a fare il bonifico e poi ammazzatelo»; poi, «Lei dà l’ordine e quelli partono come mastini per picchiarmi»; ancora, «Senza battere ciglio ha ordinato di ammazzarmi»), di grandissima rilevanza, eppure mai, mai mai, neppure accennati nei numerosissimi interrogatori fatti dalla parte civile.

 

TAMARA PISNOLI

Interrogatori resi ai carabinieri, ai pm, in Tribunale. Dove costantemente, la stessa parte civile, seppure incalzata dalle domande, ha radicalmente escluso che io abbia mai dato ordini o solo incoraggiato gli autori dell’aggressione. Da cui, sia chiaro, ho immediatamente preso le distanze.

 

Ecco, la consolazione a tale feroce e menzognera descrizione dei fatti, è che anche tale ulteriore dimostrazione di contraddittorietà, delle dichiarazioni rese nel corso del dibattimento, sarà determinante a chiarire l’effettiva comprensione della vicenda. Considerando che anche il pm, che ha chiesto ed ottenuto la mia condanna, nel corso della requisitoria rilevava come nel mio caso la valutazione in ordine alla «attendibilità della persona offesa e la sua testimonianza» fosse un elemento centrale del processo.

Articoli correlati

ANTONELLO IEFFI RACCONTA: 'TAMARA PISNOLI DIEDE LORDINE: FATEGLI PULIRE IL SANGUE, FATELO PAGARE...

UNA DARK LADY ALL\'AMATRICIANA - L\'EDUCAZIONE CRIMINALE DI TAMARA PISNOLI, DAI MATRIMONI AL PADRE...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TAMARA PISNOLITAMARA PISNOLI

Ultimi Dagoreport

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....