giancarlo giorgetti alessandro rivera giorgia meloni

ULTIMO TRENO PER “ITA” – I DEBITI DELLA COMPAGNIA AEREA DOVRANNO ESSERE RIPIANATI DALL'ENNESIMO AUMENTO DI CAPITALE DA 650 MILIONI: GIORGETTI DEVE ACCELERARE LA PRIVATIZZAZIONE DOPO CHE MSC SI E' SFILATA DALLA TRATTATIVA - IL DG DEL TESORO ALESSANDRO RIVERA HA TIRATO FUORI LA CARTA DELLE FERROVIE (I CUI VERTICI HANNO DETTO SI' SENZA NEANCHE ACCEDERE ALLA DATA ROOM DI ITA) - SAREBBE UN MODO PER MANTENERE UNA PARTE DI “ITALIANITÀ” NELLA COMPAGNIA – LA PRIMA IPOTESI È DI VENDERE IL 51% AI TEDESCHI PER 250 MILIONI DI EURO, IL 29% A FS E IL RESTO LASCIARLO AL MEF...

GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI

DAGOREPORT

Sarà anche un modo per sentirsi a casa ma la scrivania di Giorgetti, a Via Venti Settembre, esonda di carte come il Lago di Varese su Cazzago Brabbia.  Dalla bozza provvisoria della Legge di Bilancio, ai testi aggiornati della Ragioneria dello Stato, dalle semestrali delle partecipate del Ministero dell'Economia agli elenchi dei board in scadenza, tutto, in questo momento più che mai, pesa sulle spalle di Giorgetti. 

 

giancarlo giorgetti 1

Che infatti, da esperta sogliola di acqua dolce, tace, non si fa vedere e prova a muoversi pancia a terra. Particolarmente paludoso sta diventando, tra i vari dossier, quello di ITA che continua ad operare in virtù dell'articolo 2446 del codice civile ovvero con perdite superiori al terzo del capitale che dovranno essere ripianate con l'ennesimo, obbligatorio, aumento di capitale per oltre 650 milioni di euro a cui si devono sommare 282 milioni di finanziamenti bancari per la copertura degli investimenti nella flotta. 

 

ALESSANDRO RIVERA

Il Ministro dell'Economia sa benissimo che deve accelerare la privatizzazione per non finire con l'aereoplanino di carta bagnato in mano. Il rischio è esponenzialmente aumentato dallo scorso 21 novembre, giorno in cui il colosso MSC ha ufficialmente dichiarato di non essere più interessato alla privatizzazione della compagnia aerea. 

 

Gianluigi Aponte, a capo della MSC, pare non abbia gradito le scelte del nuovo governo sia in ordine di nomine - dal momento che aveva incardinato la trattativa con l'ex presidente di ITA Altavilla silurato da Giorgetti - sia per le modalità in cui sono stati autorizzati gli accessi alla data room di ITA concessi, in via inizialmente esclusiva, alla sola Lufthansa. 

 

giorgia meloni giancarlo giorgetti

Sostanzialmente Aponte, deprivato di Altavilla, non si fida più e non ha trovato adeguata la discrezione e la serietà dimostrata dall'esecutivo che ha sostituito il governo Draghi. 

Un segnale allarmante quello lanciato dagli Aponte ancor di più se si considera che la famiglia proprietaria di MSC è storicamente molto vicina al partito di Silvio Berlusconi costantemente aggiornato dell'evoluzione della situazione anche attraverso il capo del Legislativo delle Finanze Glauco Zaccardi.

ALESSANDRO RIVERA

 

Ma nella fretta di queste ultime ore in cui si è dovuta trovare una exit strategy per sostituire MSC nella compagine per l'acquisto di ITA guidata da Lufthansa, il Direttore Generale del MEF, Alessandro Rivera, ha tirato fuori il suo ennesimo asso dalla manica: la pubblica (!) Ferrovie dello Stato Italiane.

 

"Signor sì" ha immediatamente fatto sapere il Gruppo ferroviario senza nemmeno aver avuto la possibilità di accedere alla data room del vettore. D'altro canto l'azionista delle Ferrovie è al 100% il Ministero dell'Economia ed i vertici del Gruppo FS sono stati nominati dal Governo Draghi e quindi sono dannatamente pendenti da ogni minimo possibile segnale di riconferma.

ITA AIRWAYS

 

Leonard Berberi per il “Corriere della Sera”

 

L'esecutivo italiano studia la possibilità di cedere la maggioranza di Ita Airways a una cordata formata da Lufthansa e Ferrovie dello Stato. È quanto apprende il Corriere da fonti governative che spiegano come l'idea troverebbe la disponibilità delle società. Resta da capire come procedere: i tedeschi sono entrati nella data room del vettore, Fs al momento no.

 

SEDE FERROVIE DELLO STATO PIAZZA DELLA CROCE ROSSA ROMA 2

Una prima ipotesi è di vendere il 51% a Lufthansa per 250 milioni di euro, il 29% a Fs e il resto lasciarlo al Mef. Ma questi equilibri, sottolineano le fonti, saranno decisi in un secondo momento nel caso le trattative dovessero portare a un primo accordo. Da Lufthansa arriva un «no comment» alle domande del Corriere. No comment anche dal Mef. Da Fs non è arrivata alcuna risposta. Dal dicastero fanno filtrare che si lavora senza sosta nelle interlocuzioni con i soggetti interessati per individuare la soluzione migliore.

 

lufthansa

Il governo guarda con favore alla presenza di un'azienda italiana dentro Ita da affiancare a Lufthansa e avrebbe contattato anche altre società oltre a Fs, senza chiudere alla possibilità di un rientro di Msc dopo il passo indietro.

 

Circola anche il nome di un'altra alleata potenziale: Atlantia, che con AdR gestisce Roma Fiumicino e Ciampino. Per Fs sarebbe un ritorno: nel luglio 2019 fece nascere la cordata proprio con Atlantia e Delta Air Lines per rilevare (senza successo) l'80% di Alitalia. La partecipazione di Fs consentirebbe quella intermodalità treno-aereo sfruttando in particolare la rete dell'alta velocità.

 

Lufthansa viene vista favorevolmente perché garantirebbe un futuro a Ita e perché nei loro piani c'è lo sviluppo della connettività con il Sud del mondo, a partire da America Latina e Africa. «È nostra intenzione chiudere il fascicolo Ita», ha detto il viceministro ai Trasporti e alle Infrastrutture, Galeazzo Bignami, a margine di un convegno di Assaeroporti dove il presidente dell'associazione Carlo Borgomeo dice sì a un «salvataggio di Ita, ma non a qualunque costo». L'obiettivo, ha chiarito Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, è «una partnership industriale, non ci interessa il Paese dell'alleato».

SEDE FERROVIE DELLO STATO PIAZZA DELLA CROCE ROSSA ROMAita airways 9ita airways 2 ita airways aereo dedicato a tottiita airways 7

Ultimi Dagoreport

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)