elon musk con il figlio e donald trump nello studio ovale

TRUMP E MUSK METTONO IN ATTO LA “STRAGE DI SAN VALENTINO” DEI DIPENDENTI PUBBLICI – LA CASA BIANCA HA DATO IL VIA AI LICENZIAMENTI DI MASSA NEL GOVERNO FEDERALE AMERICANO. OBIETTIVO FINALE: MANDARE A CASA FINO A 200 MILA LAVORATORI “IN PROVA”, ASSUNTI NELL’ULTIMO ANNO – I PRIMI TAGLI SONO SCATTATI AL DIPARTIMENTO PER L’ASSISTENZA AI VETERANI E A QUELLO DELL’ISTRUZIONE, CHE IL MILIARDARIO KETAMINICO VORREBBE CHIUDERE DEL TUTTO – IL CONFLITTO D’INTERESSI DI MUSK

Estratto dell’articolo di Marco Valsania per “il Sole 24 Ore”

 

elon musk con il figlio x e donald trump 1

Donald Trump fa scattare i licenziamenti di massa nel governo federale americano. La cacciata a tambur battente fino a 200mila dipendenti è cominciata nelle ultime ore, di ministero in ministero, un’agenzia dopo l’altra. Obiettivo: eliminare buona parte dei dipendenti cosiddetti “on probation”, in prova, tradizionalmente gli assunti più recenti, nel corso dell’ultimo anno o biennio.

 

La direttiva per questa “strage di San Valentino” nei ranghi dell’intera pubblica amministrazione è della Casa Bianca, o meglio dell’Ufficio per le gestione del personale. Coordinata con Elon Musk e con la sua crociata a favore di drastici tagli nella spesa e nel numero di funzionari e impiegati.

 

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VIGNETTA SU ELON MUSK E DONALD TRUMP

Adesso è arrivato il primo atto della nuova strategia: mille dipendenti cacciati dal Dipartimento per l’assistenza ai veterani. Cascate di tagli hanno colpito lo stesso ufficio che li ha richiesti, l’Office for Personnel Management, che ha dato il benservito a decine di dipendenti. Altre decine di licenziamenti sono stati confermati al Dipartimento dell’Istruzione, che Trump e Musk vorrebbero chiudere del tutto, come all’ente per le piccole aziende, la Small Business Administration, e alla General Services Administration che gestisce immobili e uffici federali. Risparmiati dai tagli sarebbero solo dipendenti in ruoli di sicurezza pubblica.

 

Musk, alla guida del suo nuovo Dipartimento per l’efficienza governativa che impiega un fedele staff spesso prelevato dalle proprie imprese e che opera con scarsa trasparenza, si è di recente vantato di aver «gettato nel tritacarne» anche una storica agenzia federale quale Usaid, con oltre diecimila dipendenti nel mondo dediti agli aiuti umanitari.

 

ELON MUSK CON IL FIGLIO E DONALD TRUMP NELLO STUDIO OVALE

Il progetto di smantellarla è stato fermato da un giudice, ma lo stop per ora è temporaneo, rinnovato di settimana in settimana. Più in generale Musk ha promesso di eliminare rapidamente almeno il 10% dei dipendenti federali, circa 2,3 milioni escluse le forze armate, un numero sostanzialmente stabile da anni davanti semmai ad aumenti dei servizi offerti.

 

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Le ondate di licenziamenti vanno ad aggiungersi a incentivi generalizzati alle dimissioni. Più che incentivi, quasi ultimatum: lasciare con paga fino a settembre o restare e rischiare il licenziamento. Ad oggi, nel clima di grande incertezza, 75mila lavoratori li hanno accettati, dopo che il piano è stato dichiarato legittimo da un tribunale.

 

IL SALUTO ROMANO DI ELON MUSK ALLA PARATA PER TRUMP - CAPITOL ONE ARENA - WASHINGTON

I dipendenti in prova nel mirino sono tra i più vulnerabili perché hanno protezioni ridotte, anche se sono pienamente integrati nella pubblica amministrazione e svolgono compiti cruciali: solo nel ministero per i Veterani sono oltre 40mila. Si tratta abitualmente di personale assunto da non più di anno, ma in diversi casi ricoprono il loro incarico da più tempo.

 

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Il ruolo di Musk, in particolare, è al centro di polemiche per i potenziali conflitti d’interesse: le sue aziende hanno miliardi di dollari in contratti federali, mentre lui esamina i sistemi di pagamento federale e interviene su agenzie che hanno aperto decine di indagini sul suo impero. Il Dipartimento di Stato ieri ha congelato un contratto da 400 milioni per veicoli elettrici corazzati quando è venuto alla luce che erano targati Tesla.

elon musk e donald trump nello studio ovale ELON MUSK ALL INAUGURATION DAY DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP

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