antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

LA MAGGIORANZA ESPLODE E GIORGIA FA IL POMPIERE – QUEL PESCE LESSO DI TAJANI LANCIA UN ULTIMATUM ALLA MELONI PER PLACARE IL TRUMPUTINIANO SALVINI: “TROVI UNA SINTESI” – LA SPACCATURA TRA FORZA ITALIA E LEGA SI DEVE AL RIARMO EUROPEO E ALLE POSIZIONI A BRUXELLES: IL LEGHISTA INSULTA MACRON, IL MINISTRO DEGLI ESTERI CHIEDE ALLA DUCETTA DI “FARE ASSE CON MERZ” – C’È ANCHE UN FRONTE INTERNO: IL LEADER DEL CARROCCIO È INFURIATO PER IL PASSAGGIO DEL DEPUTATO DAVIDE BELLOMO A FORZA ITALIA (E ALTRI LEGHISTI MEDITANO LA FUGA) – E POI CI SONO LE REGIONALI IN VENETO: MELONI POTREBBE LASCIARE LA REGIONE ALLA LEGA PER EVITARE UNA ROTTURA… – IL DAGOREPORT 

Articoli correlati

LA SITUAZIONE DEL GOVERNO MELONI E GRAVE. PROBABILMENTE NON SERIA, MA DISPERATA SI - DAGOREPORT

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “la Stampa”

 

antonio tajani, giorgia meloni e matteo salvini in senato foto lapresse

Antonio Tajani, solitamente, si impone un silenzio quasi monacale: vecchia eredità di quando era il gregario eterno in un partito padronale, dove uno – Silvio Berlusconi – decideva e gli altri eseguivano in venerazione del capo. Adesso che il capo è lui, gli tocca rispondere a Matteo Salvini che giorno dopo giorno esegue chirurgiche stilettate che mettono in imbarazzo la sua leadership, Forza Italia e anche Giorgia Meloni, in quanto premier in un governo che appare disunito in politica estera.

 

La storia sarebbe semplice se fosse soltanto circoscritta alle divisioni su cosa fare in Europa, su come comportarsi con Donald Trump, J. D. Vance e Elon Musk. […]

 

ANTONIO TAJANI FRIEDRICH MERZ

Le spaccature che si sono create tra i Paesi dell'Ue e in Italia andavano gestite, secondo il ministro degli Esteri. Per questo pensa sia compito di Meloni «trovare una sintesi» e placare Salvini, facendo emergere meglio quanto degli interessi italiani siano in gioco.

 

Alla Farnesina i diplomatici sono letteralmente confusi dalla strategia adottata da Meloni. La disponibilità mostrata verso Trump, persino sui dazi, è molto scivolosa e rischia, secondo diversi ambasciatori, di indebolire l'Italia agli occhi dei partner europei.

 

ANTONIO TAJANI - MATTEO SALVINI

Quando parla con la premier, Tajani traduce queste preoccupazioni in suggerimenti. Le ha consigliato di non rompere con Emmanuel Macron, di essere più sfumata, ma soprattutto – come confidato a suoi uomini di fiducia – «deve fare asse con Friedrich Merz, chiamarlo e costruire un rapporto con lui». Il futuro cancelliere tedesco è parte dell'ala destra del Partito popolare europeo, e secondo Tajani è l'interlocutore naturale del governo italiano di centrodestra. Avrà un ruolo cruciale nei futuri equilibri europei e sarà importante lavorarci assieme, anche sul fronte del riarmo e di possibili missioni militari in Ucraina.

 

DAVIDE BELLOMO

Giovedì, al vertice di Parigi convocato da Macron sulla coalizione dei volenterosi per Kiev, Meloni dovrà far capire se intende stare con l'Ue compatta, oppure lasciare spazi di ambiguità utili a tenersi stretto un elettorato più populista, più affascinato da Trump e dalle sue battaglie, anche a discapito dell'Ue.

 

Tajani è convinto che è anche per queste incertezze (sui dazi, sulle alleanze in Europa, sul riarmo) che Salvini si sente autorizzato a insultare Macron, ad attaccare pesantemente il piano europeo sull'Ucraina di Ursula von der Leyen, e ad esaltare i successi di partiti come Afd, che il leader azzurro definisce «anti-italiano», perché chiede un trattamento finanziario dell'Italia molto severo.

 

luca zaia giorgia meloni

Ma c'è anche altro, dietro gli strappi degli ultimi giorni, e i ruvidi botta e risposta tra Tajani e Salvini: riguarda le prossime regionali in Veneto e una prima frattura in quell'accordo tra gentiluomini che stabiliva, tra i soci della maggioranza, di non rubarsi parlamentari a vicenda.

 

Dentro Forza Italia si spiegano anche così i motivi di queste fiammate di sarcasmo dirette verso Tajani: appena tre giorni fa il deputato Davide Bellomo ha ufficializzato il suo passaggio dalla Lega al gruppo degli azzurri. Cosa che ha mandato su tutte le furie Salvini, per una ragione condivisa con i più stretti collaboratori: «Il nostro patto implicito tra alleati era di non permettere questi passaggi tra i partiti di maggioranza. Loro lo hanno infranto».

 

Anche un altro famoso deputato di FdI è pronto a passare a FI: in nome del garantismo, come dice lui, Emanuele Pozzolo, che è finito sotto accusa per uno sparo partito a capodanno, e poi isolato tra i meloniani. Pare comunque che Bellomo non sia il solo e altri sarebbero tentati di mollare la Lega che fatica a risalire i sondaggi e galoppa in sella al trumpismo senza troppo curarsi se le alleanze di ultradestra facciano l'interesse delle imprese italiane.

 

[…]

 

DONALD TRUMP - MATTEO SALVINI - GIORGIA MELONI - MEME BY EDOARDO BARALDI

Dalle prossime Regioni al voto dipende molto della serenità nella maggioranza. È quello che da tempo pensa Meloni: vorrebbe piantare una bandiera di FdI in una regione del Nord. Ma le trattative per il Veneto - dove si andrà alle urne in primavera - si sono arenate di fronte alle resistenze di Luca Zaia, il governatore a cui non è stato permesso ricandidarsi, derogando al limite sul terzo mandato.

 

Insistere vorrebbe dire spaccare la coalizione, rischiare di perdere il Veneto se Zaia e la Lega andranno da soli, e forse precipitare verso una crisi di governo. Ne vale la pena? Si chiede Meloni, spinta dai forzisti che sperano in un cambio. E la risposta, da quanto riferiscono dal Carroccio, è no: meglio lasciare le cose come stanno. Il Veneto ai leghisti e Salvini (forse) si calmerà.

matteo salvini giorgia meloni. antonio tajani friedrich merz antonio tajani

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?