VUOI VEDERE CHE A SILURARE NETANYAHU SARANNO I SUOI AMICI ULTRAORTODOSSI? IERI MIGLIAIA DI GIOVANI DELLE SCUOLE RELIGIOSE HANNO BLOCCATO GERUSALEMME CONTRO LA LEGGE CHE LI OBBLIGA AL SERVIZIO DI LEVA DAL QUALE, FINO AD ADESSO, ERANO ESENTATI - “BIBI” SA DI DOVER CONCEDERE QUESTO PRIVILEGIO AGLI ULTRAORTODOSSI PER RESTARE AL COMANDO, MA LA PARTE LAICA DELLA SOCIETÀ NON È PIÙ DISPOSTA AD ACCETTARLO - ANCHE PERCHÉ GLI SCONTRI A GAZA NON SI FERMANO…
@cnn Tens of thousands of ultra-orthodox Jewish Israelis rallied in Jerusalem from around the country to demonstrate against military conscription. They demanded the government not end their exemption from military service - an issue that has divided the country for decades and only heightened after the Gaza war. CNN’s Jeremy Diamond reports from the scene.
? original sound - CNN
Estratto dell’articolo di Davide Frattini per il "Corriere della Sera"
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A migliaia bloccano le strade di Gerusalemme per fermare i tentativi di arruolarli nell’esercito. Non sono il «milione» annunciato ma invadono le vie come se si sentissero ancora più numerosi: attaccano i giornalisti (soprattutto le donne), urlano «meglio morire che indossare la divisa».
Sono i giovani delle scuole religiose che sostenuti dai rabbini si rifiutano di prestare il servizio di leva obbligatorio: i partiti ultraortodossi hanno lasciato il governo — ma l’appoggiano dall’esterno — perché pretendono che l’esenzione di fatto diventi legge, fin dalla fondazione di Israele è stata una consuetudine rinnovata con norme provvisorie sia dalla destra che dalla sinistra.
Benjamin Netanyahu sa di dover concedere questo privilegio per restare al comando, mentre la parte laica della società — che manda i figli in caserma e si è sobbarcata la lunga guerra con il servizio di riserva — non è più disposta ad accettarlo.
Anche perché la tregua ha fermato le battaglie più massicce, non gli scontri. […] l’esercito ha bombardato alcune aree di Gaza. Soprattutto Netanyahu avverte: «Abbiamo ancora molto lavoro da fare. La forza internazionale dovrà disarmare Hamas oppure toccherà a noi».
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I fondamentalisti hanno restituito nel pomeriggio altri due cadaveri degli ostaggi portati via il 7 ottobre di due anni fa. Ne tengono ancora undici e il governo a Gerusalemme considera la lentezza nella restituzione dei corpi un’infrazione all’intesa mediata dalla Casa Bianca con gli egiziani e il Qatar.
Gli inviati di Donald Trump fanno avanti e indietro dalla regione, devono passare anche dal Libano dove Tsahal ha intensificato le operazioni contro «il rafforzamento di Hezbollah sul confine[…] Netanyahu avrebbe già comunicato a Washington — rivela il telegiornale pubblico — che l’offensiva andrà crescendo. La tregua in vigore da un anno sembra ancora più vacillante di quella a Gaza.
Gli americani stanno premendo — scrive la testata digitale Axios — per riuscire a mettere insieme entro un paio di settimane le truppe straniere che dovrebbero intervenire nella Striscia. «Se non otteniamo una vera calma a Gaza — commenta una fonte — ci ritroveremo nella situazione in cui gli israeliani attaccano tutto il tempo». Nei raid di martedì — la seconda volta in cui il cessate il fuoco è stato interrotto — sono stati uccisi oltre cento palestinesi, il 75 per cento erano civili anche secondo le stime dell’esercito. […]
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