1. ADESSO, OGNI FESTA CHE VAI TROVI UNA GRANDE BELLEZZA RIVEDUTA E CORRETTA AD USO E ABUSO DEI PRESENZIALISTI PER VOCAZIONE, MAGNONI DOC E TARANTOLATI DA SBALLO 2. EH SÌ, L’OSCAR CONQUISTATO DA SORRENTINO CON IL SUO ULTIMO STRAFELLONE FILM LIBERAMENTE ISPIRATO ALLA ROMA CAFONALIZZATA, HA GALVANIZZATO TUTTI: PIERRE SENZA FANTASIA, ORGANIZZATORI DI EVENTI SENZA UN BRICIOLO DI IRONIA, DAMAZZE SFACCENDATE 3. SCENE DI PANICO DA ASSALTO ARMATO (DI GOMITI) AL BUFFET SI SON VISTE IERI SERA AL FESTONE ORGANIZZATO DALLA VISPA SARA IANNONE NEI SALONI AVITI DI PALAZZO FERRAJOLI, LUOGO DI FESTE BOMBASTICHE CON VISTA SU PALAZZO CHIGI. TANTO CHE GIÀ AD INIZIO SERATA, DOPO L’ABBONDANTE APERITIVO DI BENVENUTO, IL SONTUOSO BUFFET È STATO SPOLVERATO. VOLATILIZZATO IN UN BATTIBALENO. AIUTO! E MO’ CHE SE MAGNAMO, GLI OSCAR?

 

Video di Veronica Del Soldà per Dagospia

Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

 

Gabriella Sassone per Dagospia

Ormai dove ti giri e dove ti volti è tutta una Grande Bellezza. Eh sì, l'Oscar conquistato da Paolo Sorrentino con il suo ultimo strafellone film liberamente ispirato alla Roma godona e terrazzata dei Cafonal di Dagospia, ha galvanizzato tutti: pierre, organizzatori di eventi, imbucati, anche gente che di cinema non ne ha mai masticato parecchio.

Adesso, ogni festa che vai trovi una Grande Bellezza riveduta e corretta ad uso e consumo dei presenzialisti per vocazione, dei magnoni doc e dei tarantolati in continua astinenza da piste da ballo.

Ma la Grande Bellezza a Roma, si sa, non è quella dei monumenti, delle piazze storiche che ti lasciano senza fiato e dei monumenti che nessun altra città ha: purtroppo fa rima da sempre con la Grande Abbuffata. Perché se a una festa non si mangia come camionisti e non si beve come spugne per tornarsene a casa con la panza a forma di frigorifero chissà perché non ci si diverte e non ci si sente appagati.

Scene di panico da assalto al buffet si son viste ieri sera al festone organizzato dalla solerte Sara Iannone nei saloni aviti di Palazzo Ferrajoli, luogo di feste goderecce con vista su Palazzo Chigi. Tanto che già ad inizio serata, dopo l'abbondante aperitivo di benvenuto, il sontuoso buffet è stato spolverato. Volatilizzato in un battibaleno. Aiuto! E mo' che se magnamo?

Per fortuna la Iannone premurosa è corsa di qua e di là per farlo rimpinguare al più presto. Anche perché, tranne i soliti ignoti e la stampa, per accedere al "Ballo da Oscar" dedicato alla Grande Bellezza di Roma, si pagava 70 euro a persona. E se uno paga ha diritto a strafogarsi in santa pace, no?

Visto che la serata era ispirata a 13 film Oscar tricolori, da "Sciuscià" di Vittorio De Sica all'immancabile "La Grande Bellezza" di Sorrentino, la Iannone ha pensato bene di far arrivare gli ospiti d'onore (quelli che poi sono stati anche premiati con una statuetta a forma di Oscar) in carrozzella da Piazza di Spagna a Palazzo Ferrajoli.

Uomini in smoking e donne infagottate nei soliti sontuosi abiti da sera con strascico, le botticelle hanno scaricato tra i flash impazziti l'impellicciata Dani del Secco d'Aragona (che imperterrita continua a sfidare gli animalisti), il mondanissimo principe Guglielmo Marconi Giovannelli col fido marchese Giuseppe Ferrajoli, i conti Andrea Marini Sera e Michela Paliotta Sera, lo stilista Luigi Bruno e i prezzemolini Georgia Viero, Demetra Hampton, Maria Monsè, Domenico Fortunato.

Dopo l'entrata trionfale, via libera al cocktail di benvenuto mentre le immagini degli eventi cultural-mondani griffati dalla Iannone scorrevano su un grande schermo a muro, intervallate dai più suggestivi scatti della Roma storica. Saluti, baci, abbracci chiacchiere per i 150 presenti, posizionati dalle hostess ai rispettivi tavoli, denominati con i titoli dei film italiani oscarizzati e personalizzati con le locandine originali.

Così, al tavolo dell'indimenticabile "Sciuscià" di Vittorio De Sica, Oscar 1947, ecco con le forchette in mano Laura Nuccetelli, Maridì Vicedomini (la sorellina di Pascal Vicedomini è stata poi festeggiata per il suo compleanno), Paola di Pietro e Andrea Gentili; al tavolo "Ladri di biciclette" di Vittorio De Sica, Oscar 1950, siedono Daniela Jacorossi, Antonio Paris, Carmia De Ninnis, Alessandra Cammarata e Margherita Sabatini;

al desco "La strada" di Federico Fellini, Oscar 1957, ecco Carla Montani, Antonio Palazzi, Mariateresa Stabile e Alba Pascucci. E ancora, nel felliniano "Le notti di Cabiria", oscarizzato nel 1958 sforchettano Adriana Russo, Eleonora Vallone, Demetra Hampton, Nadia Bengala e Luigi Bruno. "Otto e mezzo" di Fellini, Oscar 1963, è destinato a Georgia Viero, Jacopo Sipari di Pescasseroli, Irene Bozzi, Maria Monsè, Domenico Fortunato e Manuela Corsello.

Tavolo di magistrati, invece, per "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" di Elio Petri, premiato nel 1970, con Pietro Baffa, Amelie Duranton e Guidi Cinzia ; intorno a "Il giardino dei Finzi-Contini" di Vittorio De Sica, Oscar 1971, si è raccolta la nobiltà romana.

Il prof. Fabio Verna, Marina Geraci, Arianna Alessandrini e Ivana De Almeida sono stati piazzati al tavolo "Nuovo cinema Paradiso" di Giuseppe Tornatore, Oscar 1990, mentre "Mediterraneo" di Gabriele Salvatores, Oscar 1992, ha accolto Simona Travaglini e il prof. Mariano Marotta; infine, al tavolo " La grande bellezza", la contessa Adele Lax Mazzotta, la principessa Dani Caracciolo col figlio Max e Alessia Montani, nuovo astro nascente della politica.

Arrotate le forchette, gli ospiti si son rimpinzati di risotto con radicchio, provola e champagne, mezze maniche all'amatriciana, rotolini di zucchine e mousse di tonno, bottoncini al sesamo con insalata di pollo, assiette di formaggi con confetture centarali, fantasie di carni e verdure grigliate fino all'irresistibile al momento delle dolcezze, pieno di tiramisù, bavaresi, cestini di frolla con nuvole di panna e fragoline.

Il tutto accompagnato dalle più belle musiche da film, abilmente mixate dal Dj Sandro Tommasi che, dopo cena, ha fatto ballare tutti divertendo e travolgendo, come sempre, fino a notte fonda. Nessuno si è tirato indietro. Forse per smaltire. Prima di aprire le danze, però, la Iannone ha annunciato una sorpresa speciale per alcuni fortunati: un vero e proprio Oscar, premio destinato a Erminia Manfredi per l'attività della sua associazione "Viva la vita" (a ritirarlo Bianca Maria Lucibelli), alla "marchesa del Popolo" Dani del Secco d'Aragona, a Giovannelli e Ferrajoli, alla procace Elena Bonelli che da anni porta nel mondo la canzone romana, a Laura Nuccetelli, Maria Teresa Stabile e Alba Pascucci, immortalate ne "La grande bellezza".

La serata ha avuto anche un risvolto charity dedicato ai bambini africani la vendita di uova di Pasqua, il cui ricavato andrà ad Africa Project, Onlus fondata e guidata da Don Alessandro dé Spagnolis in Kenia. Che Dio ora ci liberi da ennesime feste sul tema "La grande bellezza". Grazie.

 

Bellezze in carrozzella Buffet da Oscar Clelia Criscuolo Cantano alla Bellezza Demetra Hampton Invitata con l Amatriciana Invitati alla festa della Bellezza Invitati alla festa della Bellezza La Marchesa col Marchese Sara Iannone con il Principe Massimo Zompettano con Grande Bellezza Zompettano con Grande Bellezza Zompettano con Grande Bellezza Zompettano con Grande Bellezza Zompettano con Grande Bellezza Zompettano con Grande Bellezza Zompettano con Grande Bellezza Zompettano con Grande Bellezza

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…