ARRESTATI I TRE ULTRA' DELLA ROMA, PROBABILI IDEATORI DELLA FALSA NOTIZIA
IN CARCERE UN ULTRÀ LAZIALE - I TIFOSI "ON AIR" CONTRO LA POLIZIA VIOLENTA
MARIONE VERSUS IL GOVERNO - IRRIDUCIBILI LAZIO: TUTTO NATO DA UN EQUIVOCO

1 - Arrestati i Tre Ultra' Della ROMA
(AGI) - Sono stati arrestati i tre ultra' della ROMA fermati questa mattina dalla Digos di ROMA. Al termine degli interrogatori a San Vitale, i tre, che ieri erano scesi nel campo dell'Olimpico, per invitare il capitano della ROMA Francesco Totti a sospendere la partita, sono stati denunciati alla magistratura per i reati di violenza privata e la violazione della nuova legge sulla antiviolenza negli stadi (legge 86/2003). La loro posizione, pero', stando a quanto si apprende, potrebbe aggravarsi, in quanto si sospetta che gli stessi facciano parte del gruppo che ha organizzato la diffusione della falsa notizia della morte del bambino. Nel corso degli intrerrogatori gli ultra' si sono difesi sostenendo che avevano ricevuto quella notizia e che l'avevano giudicata attendibile.

2 - I tre invasori di campo probabili ideatori della falsa notizia
(Adnkronos) - A quanto apprende l'ADNKRONOS, i tre invasori di campo al derby Lazio-Roma, che sono stati arrestati dalla polizia, potrebbero essere gli ideatori della falsa notizia che ha provocato ieri la sospensione e gli incidenti allo stadio Olimpico. I tre invasori di campo al derby Lazio-Roma, che sono stati identificati dalla Digos della Questura di Roma, sono Stefano Carriero, 29 anni, Roberto Maria Morelli, 27 anni e Stefano Sordini, 24 anni.

3 - Resta in carcere un ultrà laziale - da Datasport.it
Primi provvedimenti di polizia sugli incidenti accaduti domenica sera dentro e fuori l`Olimpico. Un ultrà laziale, M.F., di 21 anni, resta in carcere con le accuse di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale nonchè possesso di armi improprie. Il giovane era stato bloccato mentre, con il volto coperto, lanciava sassi contro gli uomini della guardia di finanza. In aula il giovane ha ammesso i fatti. Nell`opporsi alla richiesta di scarcerazione dell`indagato, il pm di udienza Marcello Cascini ha sottolineato che si tratta di un teppista socialmente pericoloso. Il processo nei suoi confronti comincerà il 19 aprile prossimo.

4 - I tifosi contro l'organizzazione e la violenza della Polizia
(Apcom) - All'indomani dell'incredibile epilogo del derby di Roma si scatena il tam tam tra le radio della capitale con le testimonianze e le denuncie dei tifosi di Roma e Lazio. Molte delle testimonianze che hanno invaso l'etere romano in mattinata asseriscono che la notizia, da cui sono derivate le proteste delle tifoserie più accese e la consequenziale sospensione della partita, circolata tra la fine del primo tempo e l'inizio del secondo non riguardava la morte di un bambino investito da un'auto della polizia bensì la morte di un ragazzo tra i 16 e i 20 anni colpito alla nuca da un lacrimogeno. Le persone presenti ieri all'Olimpico raccontano di una cattiva organizzazione per il deflusso dalla folla dallo stadio Olimpico e di un ritardo nell'apertura dei cancelli esterni. Molti interventi hanno confermato che a causa dei cancelli chiusi risultava impossibile uscire dall'impianto dai settori di curve e distinti. Sdegno e denuncie anche nei confronti degli agenti della Polizia di stato accusati di aver avuto un atteggiamento troppo duro e aggressivo. Aggressività che - raccontano i tifosi giallorossi - sarebbe sfociata con il lancio di un lacrimogeno nella parte alta della curva sud.

5 - Ufficio indagini Figc a Trigoria
(ANSA) - Anche l'Ufficio indagini della Federcalcio si occupa dei fatti dell'Olimpico, che hanno portato alla sospensione del derby Lazio-Roma. Due rappresentanti dell'ufficio si sono recati in tarda mattinata a Trigoria per sentire i dirigenti giallorossi ieri in campo al momento della decisione di non far disputare la partita.

6 - Capo ultras Roma al Tg1, "Nulla di concordato, anche di Spagnolo dissero che non era vero, e poi..."
(ANSA) - ''Ma quale predeterminato, il derby e' odio calcistico, vi pare che mi metto d'accordo con i tifosi della Lazio...''. Nega l'ipotesi di incidenti concordati tra le due tifoserie Paolo Zappavigna, uno dei capi ultras della curva della Roma intervistato dal Tg1. ''Avevamo preparato per lungo tempo una coreografia per il derby, ma quale accordo... - ha spiegato il tifoso - Perche' non siamo restati quando hanno annunciato che la notizia della morte di un bimbo era falsa? Anni fa anche di Vincenzo Spagnolo dissero che non era morto...'', ha concluso Zappavigna, riferendosi all'omicidio di Vincenzo Spagnolo il 29 gennaio 1995, che determino' la sospensione di Genoa-Milan.

7 - Marione, il governo strumentalizza le curve
(Adnkronos) - ''Ipotesi di complotto? Addirittura si parla di ricatto per il governo, ma se questo si attacca alle curve di Roma e Lazio vuol dire che e' alla canna. A Pescante dico: negli stadi ci vuole meno polizia e piu' dialogo''. Mario Corsi, conosciuto dai tifosi della Roma come 'Marione', intervistato a 'C'e' Diaco', la trasmissione condotta da Pierluigi Diaco su Sky, ha risposto cosi' sui fatti che ieri sera hanno portato alla sospensione della partita tra Lazio e Roma. Marione, che conduce su Rete Sport una trasmissione quotidiana, 'Te la do io Tokio', ha raccontato che ''la curva Sud stava per esporre una coreografia gioiosissima nel secondo tempo ed e' stata bloccata prima''. Marione ha anche sottolineato che e' stata giusta la decisione di sospendere la partita, a fronte della presunta morte di un bambino. ''Tutti i giornali ci hanno giustamente detto che non si va in campo dopo l'11 settembre, dunque di fronte all'ipotesi di una morte l'arbitro, e non i tifosi -tiene a sottolineare- hanno pensato di interrompere il gioco. Anch'io lo avrei fatto''. Marione ha fatto notare come certi fatti accadano anche in altre citta' d'Italia. ''Sono stato a Milano a vedere la partita e fuori dallo stadio e' successo di tutto contro i tifosi della Roma, ma di questo non e' apparsa una riga sui giornali. Le cose che succedono a Milano non si sanno mai, quelle che accadono a Roma hanno sempre una certa ridondanza''.



8 - Per gli inquirenti agguato alla polizia premeditato
(Adnkronos) - E' stato un agguato premeditato, un piano studiato a tavolino per colpire le forze di polizia in servizio allo stadio Olimpico. Questa e' l'ipotesi investigativa che si sta facendo largo con il passare delle ore. La polizia ha effettuato questa mattina un lungo sopralluogo nell'impianto sportivo per verificare l'entita' dei danni e ricostruire la dinamica degli incidenti, scoppiati fin dal pomeriggio di ieri e proseguiti poi fino a tarda notte. La tattica usata dai gruppi di teppisti, in particolare sotto la curva Sud dell'Olimpico, e' stata quella del ''mordi e fuggi''. Un'azione che ha costretto gli agenti di polizia e i militari della guardia di finanza, e anche i carabinieri nei tafferugli sotto la Nord, a continue cariche di alleggerimento con la copertura dei furgoni blindati. Ma a lungo gli ultra', armati con spranghe, bastoni, razzi fumogeni e micidiali bombe carta, riempite con chiodi, bulloni e schegge di metallo, hanno impegnato le forze dell'ordine attirate piu' volte in vere e proprie imboscate. Ora dopo ora il bilancio della serata di violenza si e' aggravato. Oltre 150 feriti fra le forze dell'ordine, una trentina fra gli spettatori usciti dallo stadio Olimpico dopo la sospensione del derby, altri dieci fra i facinorosi che sono stati fermati dalla polizia. Ma molti altri teppisti avrebbero evitato di recarsi negli ospedali romani per non correre il rischio di essere identificati.

9 - Pescante, questa si chiamava strategia tensione
(ANSA) - ''Ho il sospetto che tutto quanto e' accaduto sia stato preordinato: in politica si chiamava strategia della tensione''. Lo ha detto Mario Pescante, sottosegretario ai Beni Culturali, parlando a Sky Tg24 della sospensione del derby Lazio-Roma. ''Vorrei capire come si spiegano 153 feriti, in base a che cosa. Tutto cio' ha il sapore di qualcosa di preordinato''.

10 - Capo ultras Lazio, e' stato un grande equivoco
(ANSA) - ''E' tutto un equivoco, nessun piano preordinato da parte di chicchessia''. Questo e' il racconto di uno dei capi ultra' della curva nord Fabrizio Toffolo, attualmente agli arresti domiciliari, che e' intervenuto telefonicamente quest'oggi all'emittente radiofonica Radio Spazio Aperto. ''La storia e' questa - aggiunge Toffolo -: alle 19.30 ho ricevuto la telefonata di alcuni tifosi che erano in curva Nord, visto che stavo provando a dare una mano da casa per l'organizzazione della coreografia. Da li' a poco, mi e' stato riferito che loro avevano ricevuto dalla Sud la notizia della presunta morte di un tifoso''.

Queste voci, che ancora non trovano conferma, sono andate avanti sino al termine del primo tempo - ha proseguito nel suo intervento Toffolo -. Poi dalla Sud sono stati tolti tutti gli striscioni e, in piu', non e' stata fatta alcuna coreografia da parte della curva romanista come era in programma e per noi e' stato il segnale che ci trovavamo di fronte a una tragedia, e cosi', anche noi abbiamo tolto gli striscioni''.

Uno dei capi ultra' della curva laziale smentisce categoricamente che ci sia stato ''un piano preordinato''. ''Lo sottolineo e lo ribadisco - ha affermato l'ultra' - non c'e' stata alcuna cosa preordinata, la nostra era solo solidarieta' davanti a quella che poteva sembrare una tragedia. Fino a quel momento, poi, era stato comunque un derby tranquillo, come ha confermato la stessa Questura. E non mi sembra proprio il caso di sentir parlare dell'11 settembre del calcio. Questa e' una idiozia. Da parte della curva laziale c'e' stato solo un provvedimento di solidarieta', tanto e' vero che nessuno di noi e' entrato in campo per parlare con i nostri giocatori''. Fabrizio Toffolo conclude cosi' il suo intervento telefonico: ''certo, da parte della Sud, forse ci poteva essere piu' responsabilita' in questo senso, ma sono sicuro che il loro atteggiamento e' stato totalmente in buona fede''.

11 - Irriducibili Lazio: tutto nato da un equivoco, striscioni tolti per solidarieta'
(Adnkronos) - ''Abbiamo tolto gli striscioni per solidarieta' con i tifosi della Roma quando abbiamo appreso la notizia della presunta morte di un ragazzo. Ma quello non era un segnale convenuto, come qualcuno ha detto. Nessuna delle due curve aveva interesse a far sospendere la partita. Per le loro rispettive coreografie abbiamo speso tanti soldi''. Fabrizio Toffolo, portavoce degli Irriducibili della Lazio, che ieri non era allo stadio, ma ha tenuto sotto controllo la situazione via telefono, spiega cosi' all'ADNKRONOS i fatti accaduti ieri sera al derby tra Lazio e Roma. ''E' nato tutto da un grande equivoco: ero in continuo contatto con la Nord -prosegue- perche' coordino la coreografia all'interno dello stadio. Alle 19.30 mi hanno chiamato dalla curva per chiedermi se avevo avuto notizia sulla presunta morte di un tifoso romanista. Ma non sapevo niente''.


Dagospia 22 Marzo 2004