RASSEGNATI STAMPA - SINISTRI FOLLINI: MORIREMO DAVVERO DEMOCRISTIANI - CASO SOFRI: IL FORCAIOLO SARTORI TITILLA MALEODORANTI UMORI VISCERALI DEI SALOTTI CHIC - AGRI-CINEMISMO IN TOSCANA.
1 - IL FORCAIOLO SARTORI TITILLA
Gad Lerner per Virgilio.it
Mi spiace consegnarvi prima della partenza per due settimane di vacanza un Infedele polemico. E so anche di attirarmi per l'ennesima volta l'accusa di lobbismo, o peggio di interesse personale, perché difendo un amico detenuto di nome Adriano Sofri. Solo che non riesco a stare zitto di fronte a quel ghigno sguaiato dipinto sulla faccia di un inattaccabile, cioè di uno stimatissimo professore santificato dalle mie parti per la sua autorevolezza scientifica ma anche perché da conservatore si è schierato contro Berlusconi.
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Sto parlando di Giovanni Sartori e della presunta ironia con cui invita Sofri a starsene in cella, così nessuno lo disturba e può continuare a scrivere un sacco di articoli pagati profumatamente facendo pure bella figura. La sua cultura è un'aggravante, caro il nostro spiritoso professor Sartori. Lei fa il forcaiolo per il gusto del politicamente scorretto, sapendo di titillare maleodoranti umori viscerali diffusi nei salotti chic esattamente come nelle periferie di questo Paese tanto incattivito quanto lei si rivela greve.
Prenderà applausi e strizzatine d'occhio per la sua coraggiosa bravata. Proprio come se avesse gridato a voce alta: quel Sofri lì e i suoi amici ci hanno rotto i coglioni! Dovrei ricordarle che Sofri è chiuso lì dentro in quel privilegio d'acciaio e cemento da otto anni.
Dovrei suggerirle di farsi accompagnare a prendere visione di quella cella al carcere Don Bosco di Pisa. Ma lei se ne sbatte, sazio e pago com'è del successo conseguito. Né ha più l'età per cui le si possa augurare di passarci lei una settimana (non di più) là dentro, scrivendo tutti gli articoli che vuole.
2 - AGRI-CINEMISMO IN TOSCANA
Mariarosa Mancuso per Il Foglio
Una e-mail riccamente illustrata (e corredata da cartina geografica) annuncia l'occasione da non perdere: "Corso di cinema in agriturismo in Toscana". Sarà un master che abilita a girare fiction per "Linea verde"? Sciolta la contorta formulazione, e letto il seguito, scopriamo che alla cifra di 985 euro l'associazione culturale Sentieri Selvaggi propone una settimana di lezioni e pensione completa. Più 500 euro per l'eventuale accompagnatore, senza diritto di entrare in aula.
Il programma della vacanza cinefila è quanto mai ambizioso: teoria e tecnica della sceneggiatura, linguaggio del cinema e dalla televisione, elementi di recitazione per il grande e piccolo schermo, preproduzione, produzione, postproduzione, editing. Alternando in armonia "svago e lavoro creativo, ottima cucina locale e workshop".
Non esiste esame d'ammissione. Non servono conoscenze di base o competenze tecniche. Gli aspiranti attori divideranno il banco con gli aspiranti registi. "Voi portate la vostra passione, il resto lo portiamo noi". Come se il cinema italiano avesse bisogno di altri dilettanti. Non conosciamo i docenti che saliranno in cattedra. Si fa per dire.
Visto l'andazzo, preferiranno stare democraticamente tra i discepoli, sistemando le sedie in cerchio, come nei gruppi di supporto per alcolisti, o nelle scuole dove il maestro esordisce "non sono qui per insegnare, ho molto da imparare da voi". Conosciamo invece il sito "Sentieri Selvaggi". A volte lo frequentiamo, mossi dalla curiosità e dal gusto dell'orrido.
Siamo ripagati con le più incredibili recensioni lette negli ultimi anni. Zoppicanti nella prosa e mai condivisibili nei giudizi. Piccola antologia, a uso dei non credenti. La tecnica di base è vecchia quanto Umberto Eco: lo strutturalismo applicato a Superman. Si prende un filmetto, lo si decifra come se fosse Kant.
I sentieristi selvaggi affinano il metodo aggiungendo parole in libertà. Eravate convinti che "50 volte il primo bacio" fosse una commediola appena carina? Errore: trattasi di "uno slancio di vita frantumata/replicata/avvolta che esce fuori di sé e si dà, fatta per sbriciolarsi in mano, eterea e potente come una fiamma d'amore, materica e terribilmente evanescente".
Pensavate che "Ladykillers" fosse vedibile e il debutto come regista di Valeria Bruni Tedeschi da non prendere troppo sul serio? Errorissimo: i fratelli Coen sono un bluff, la sorella di Carla Bruni gira film "necessari".
Negli editoriali vanno forte Michael Moore e Gino Strada. Alla voce "Polemiche" capita di leggere: "Non ci piace muoverci nella solidità, i movimenti sono limitati e per cambiare è necessario demolire; preferiamo gli umori che ci permettano un 'dolce su e giù', nuotando, sguazzando, rischiando di affogare nel fluido. E' un atteggiamento 'vitapoietico'".
Il tema è la critica, per riportare la citazione abbiamo usato il tasto "copia &incolla" del computer (ribatterlo era impresa superiore alle nostre forze). Se questa è la teoria, immaginatevi la pratica tra le colline toscane.
3 - SINISTRI FOLLINI: MORIREMO DAVVERO DEMOCRISTIANI
Michele Serra per la Repubblica
Manovrine, verifiche, appoggi esterni ci fanno ringiovanire, riportandoci al tempo perduto dell´Italia dorotea. Il rischio - esiziale - è che questa vecchia broda ci piaccia, o perlomeno non ci dispiaccia quanto dovrebbe: perché ci consola degli spaventi e dei disgusti patiti negli ultimi anni, quando una sola faccia imperversava, invadente e irrefrenabile.
Facciamo bene attenzione, dunque, a non invaghirci troppo di Follini, a non intenerirci per la famosa "destra sociale" che ama il popolo anche perché non può più bastonarlo. È tutta gente che, bene o male, ha votato insieme a Forza Italia le peggiori cose, che ha ingoiato sorridendo le peggiori umiliazioni, e che senza Berlusconi sarebbe fuori da tutti i palinsesti. Che il dopo-Berlusconi possa anche solo assomigliare alla vecchia guazza clientelare, assistenzialista e trasformista che portò l´Italia alla rovina, è un´ipotesi orribile. Cerchiamo di non dimenticarlo, oppure moriremo davvero democristiani.
Dagospia 12 Luglio 2004