POLITIKOM - "OPERAZIONE GIANNI": L'OFFENSIVA DI SILVIO PER APRIRE LA STRADA DEL QUIRINALE A LETTA - CONI GELATI PER ASTARITA - NONNO GIULIO - MALAGO' VOLA - SORGI VINCE - "LA STAMPA" IN CARACCIOLO? - LADY RANUCCI PRO-MARRAZZO.

1 - Si chiama "operazione Gianni" e deve rimanere segreta. Riguarda l'offensiva diplomatica che il Cavaliere sta montando per aprire la strada di Gianni Letta al Quirinale. La logica è questa: Berlusconi si sarebbe convinto di non poter aspirare al Colle, né ha voglia di stare a Palazzo Chigi oltre il 2006 (ammesso che ci arrivi). Ma è fondamentale che al posto di Ciampi vada un fedelissimo in grado di coprire le spalle da ogni sorpresa (politica e giudiziaria).

Sulla scena ci sono due personaggi con questo identikit: Gianni Letta e Pierferdy Casini. Di quest'ultimo però il Cavaliere "dolce & bandana" ricorda molte giravolte, antiche e recenti. Su "Gianni", invece, può mettere le mani sul fuoco. Per sondare l'opposizione su questo progetto è stato individuato il primo interlocutore: Franco Marini della Margherita, l'uomo-macchina che controlla il centro dell'Ulivo.

Il primo segnale dell'operazione "Gianni" è stato finora il sondaggio che ogni settimana Gianna Fregonara (moglie di Enrico Letta) e Maria Teresa Meli, due dame del giornalismo bene informate, hanno pubblicato sul Magazine del Corriere: tra i nomi per il Quirinale spunta per la prima volta il nome di Gianni Letta.

2 - Prima riunione nei saloni mussoliniani di gala del Coni del gruppo di lavoro "Comunicazione e immagine degli atleti olimpici", geniale invenzione del duo Petrucci - Pagnozzi per cercare di prolungare il momento magico di Atene e lanciare gli sport minori in Italia (anche perché con il calcio non prendono palla). Nel gruppo di lavoro sono presenti tutti i principali giornalisti sportivi italiani (Aldo Biscardi, Giovanni Bruno, Italo Cucci, Antonio Ghirelli, Fabrizio Maffei, Giancarlo Padovan, Giorgio Tosatti, Alessandro Vocalelli, Raffaele Pagnozzi e Massimo Fabbricini) più il prof. De Rita, Bruno Vespa, Clemente Mimun, Mauro Masi. Erano assenti Calabrese, Mentana, Paolo Peluffo, Maurizio Costanzo, Candido Cannavò, Boris Biancheri. Il coordinatore del gruppo sarà il prezzemolino Raimondo Astarita che peraltro nel corso della riunione è stato trattato dai partecipanti con grande distacco e con l'aria del tipo "ma chi è questo?; "il caffè l'ho già preso."

3 - Stasera Giulio Andreotti presenterà - nella libreria Feltrinelli della romana Galleria Alberto Sordi - il suo libro "Nonni e nipoti della Repubblica". Interverrà un altro "giovane", Sergio Zavoli.

4 - (da Il Messaggero) - Giovanni Malagò entra nel consiglio di amministrazione di Air One. Nato a Roma nel 1959, Giovanni Malagò fa parte dei consigli di amministrazione dei Auditorium-Parco della Musica di Roma, Banca di Roma, Fai (Fondo per l'Ambiente Italiano) e Maire Engineering (già Fiat Engineering). Oltre al presidente Carlo Toto nel consiglio della compagnia figurano Lelio Scopa, Alfonso Toto e Paolo Toto.



5 - Ma Paolo Garonna, direttore del centro studi di Confindustria, cosa avrà da dire di così riservato solo ai giornalisti della stampa estera, il prossimo venerdì mattina, nella romana via dell'Umiltà?

6 - Perché il magistrato Carlo Nordico ha rinunciato ieri mattina a partecipare a un convegno a Novara con l'avvocato Taormina e il senatore Marcello Dell'Utri?

7 - La nomina di Gianfranco Fini a ministro degli Esteri è un mal di pancia quotidiano per i campisti del Colle.

8 - L'uscita di Ernesto Auci da amministratore delegato de La Stampa è una vittoria di Marcellino Sorgi. I conflitti tra i due non si contavano più. Sostituito dal montezemolato Antonello Perricone, Auci torna alla Fiat, scrivono. D'accordo, ma per quanto? Gli Elkann non avrebbero punto simpatia per l'onesto Ernesto.

9 - Secondo Il Riformista, "Il quotidiano torinese è in rosso. E si è aperta una discussione sul suo futuro. Per gli eredi Agnelli, nelle attuali condizioni della Fiat potrebbe essere un lusso eccessivo. Caltagirone è candidato, ma la sua offerta è sgradita. Altri, come i Perrone o i Garrone di Genova, potrebbero essere interessati. Intanto, assume consistenza l'ipotesi di una manovra d'emergenza centrata sul vincolo familiare intrecciato con gli Agnelli del principe Carlo Caracciolo. Si aggirerebbero i limiti attuali antitrust, consentendo al gruppo Espresso di rafforzarsi solo indirettamente. All'operazione Caracciolo-Stampa, darebbe munizioni finanziarie il SanPaolo tramite i buoni uffici del già al lavoro Enrico Salza".

10 - Il Messaggero annuncia la «Lista civica per il Lazio» pro-Marrazzo, anti-Storace. "Oggi all'hotel Massimo D'Azeglio (alle 17,30) presente anche Marrazzo, ci saranno i candidati e sostenitori. Tra questi: Mario Staibano, primario del San Filippo Neri, Marina Minicuci, che rappresenta la Rete dei Movimenti (i Girotondi), Bruno Ceccarelli (Aprile), Italo Santarelli (presidente dell'associazione dei Protestati e dell'Osservatorio sul volontariato), Anna Maria Malato (imprendi¬trice).". Sì, Anna Maria Malato. Si butta nell'agone politico anche l'affascinante signora Ranucci.


Dagospia 16 Novembre 2004