PICCOLA POSTA - SINISTROIDI CONTRO BERLUSCONIDI - OLGHINA E LA SINDONE - IL POTERE DEL DIVORZIO - C'È IL DIESEL TRA FIAT E GM - POLITICI E SCORTE - SPEZIE DI SIRCHIA - LECCISO BIONDA? NO MOROSA - ARISTO-ALBERI GINECOLOGICI.
Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera 1
Caro Dago, la diplopia crociata dei sinistri ha ormai un andamento endemico. Cristiano De Lucrezia ad esempio soffre anche di una complicanza nota come cataratta rubra non disgiunta da quelle conseguenze che la "mariagiovanna" residua nella corteccia frontale.
Orbene, il giovane Cristiano, mi imputa la mancanza di argomenti, la mia pignoleria sulle firme, mi noma berlusconide e mi rinfaccia l'horror per il fecale Luttazzi sino alla bestemmia di accomunarlo a Mr Letterman.
In primis, giovane diplopico crociato, il mio insistere sul firmare ogni proprio scritto deriva dalla mia più profonda ripugnanza per chiunque non abbia il coraggio delle proprie idee, giuste o sbagliate che siano, e si rifugia vilmente dietro l'anonimato, vestito preferito di spie, di delatori da strapazzo,da uomini di sabbia: mentre apprezzo il suo identificarsi continuo ad indicare al pubblico ludibrio chiunque si nasconda dopo avere insultato il prossimo, quand'anche si trattasse di Berlusconi.
Circa il berlusconide, che peraltro non mi imbarazza, ho solo indicato l'autore di una rinascita italiana che ha il merito di avere sollevato il velo sulle arroganti sopercherie e parassitarie rapine del pubblico denaro perpetrato in cinque decenni da quella marmaglia sinistra che si bea di democrazia solo quando le fa comodo: infatti, quando perde le elezioni gli elettori sono tutti imbecilli; quando le vince, magari con i trucchetti di cui è maestra - si informi il giovane diplopico crociato, legga, frequenti qualche biblioteca chE non fa male, non inquina, anzi... -, allora e solo allora ogni sua prevaricazione, ogni sua sopercheria, ogni sua parassitaria azione, ogni mistificazione (Fosse Ardeatine? Foibe? Porzus? Budapest? Praga? i Fratelli Mattei? le BR? etc.) è solo vera SOVIETOCRAZIA!
Il logorroico Luttazzi, mortalmente noioso sin dai suoi inizi in Rai3, pure essendo ben padrone dell'italico idioma ma disconoscendo la sua formazione culturale, ha mal pensato che il costante riferimento alle feci, pietra miliare in Clinica Medica, potesse divenire un divertissement anche per le famiglie italiane: indipendentemente dal colore politico, la merda resta tale e provoca schifo in qualunque persona normale. Pertanto, il fecacomico andava allontanato dalle platee televisive, ed è stato fatto, per il suo offendere costantemente il buon gusto, la religione, le persone (ebbene si!, anche Berlusconi è una persona), ed ha raggiunto lo scopo del suo offendere facendosi mandare a ca.....re, appunto, cosa che, a quanto pare, gli riesce benissimo.
Anzi, come è ben testimoniato, le cloache, pardon i teatri, sono talmente pieni di sodali affezionati che pur di agevolarne l'arrivo il Sommo ha messo gratuitamente a disposizione una flotta di autospurgo! Arifacce il piacere! direbbe Manfredi.
L'accostamento a Letterman, poi, è assurdo, e solo un provincialotto da due soldi, che non conosce l'inglese, la mentalità anglosassone e statunitense in particolare, che non sa nulla di usi e costumi - questi sì, democratici! - degli USA, e che a loro volta derivano dal britannico Hyde Park Corner, può demenzialmente accomunare i due. E fermo restando che il Letterman non è poi nemmeno un granchè rispetto ad altri suoi colleghi.
Sull'argomentare, e qui termino, non ho problemi di sorta. Magari in sito apposito non sembrandomi la Piccola Posta del nostro Dago sede consona a barbosi diverbi.
Al nostro cortese Ospite l'eventuale indicazione.
Michele Calò - Roma
Lettera 2
Olghina di Robilant crede che Massimo Polidoro abbia cercato di far passare il concetto che la Sindone sia un falso, in maniera subdola, strisciante ("...non si può in un articoletto annunciare un simile fatto..."). E' evidente che la signora non conosce Polidoro. E forse non conosce le ricerche che sulla Sindone da tempo sono state fatte e vengono fatte. Polidoro appartiene alla mai abbastanza incoraggiata categoria di persone che argomentano ciò che scrivono. E sulla Sindone, altro che articoletti! E Polidoro non è che uno dei tanti. Le cose più belle le ho viste scrivere, ad esempio, a Piergiorgio Odifreddi.
Rimane l'affannosa rincorsa alla mai ottenuta dimostrazione di autenticità da parte di chi vorrebbe la propria fede smettere di essere tale per diventare certezza dimostrata. Se così vogliono, che si accomodino, ma le chiacchiere stanno a zero, al contrario del radiocarbonio. Il metodo scientifico, a tuttora, non lascia scampo. A meno che si ritengano attendibili ipotesi già smentite, come quella dell'incendio che avrebbe "ringiovanito" il tessuto sindonico di 1300 anni, o le fantomatiche impronte di monetine, o la smentita (e veramente sostenuta da pochi) presenza di sangue. Insomma, invece di fare il tifo, basterebbe consultare le ricerche fatte.
Cristiano De Lucrezia.
Lettera 3
Leggo sul giornale che il cattolico Bush non vedra' la Camilla Parker, futura consorte di carlo, perche' divorziata. Che succedera' quando la Cia scoprira' che lo sono anche Silvio, Gianfranco e Pierferdi? L'america dichiarera' guerra agli infedeli?
Giannino
Lettera 4
Chi ti scrive lavora (o meglio lavorava) in Powertrain, una delle due società (assieme agli Acquisti) sciolte dopo il recente accordo tra Fiat e GM. Tutta Italia domenica scorsa immediatamente dopo l'accordo ha potuto capire tramite le notizie e le prime interviste rilasciate dai principali protagonisti (Montezemolo e Marchionne) una verità parziale di quello che realmente era successo. Perché nelle ore successive e soprattutto nei giorni successivi, quando TV, giornali e radio si sprecavano in proseliti mirabolanti dell'impresa ottenuta da Marchionne & C. di aver riportato la Fiat tutta Italiana (vedi anche la locandina pubblicata a piene pagina sui giornali nazionali), a chi lavora e vive in quegli ambienti direttamente interessati appariva d'improvviso tutta un'altra realtà, che ora andrò ad illustrare.
La famiglia padrona del vapore aveva incassato dagli americani 2 miliardi di dollari freschi freschi (di cui 1 immediatamente versato nei propri forzieri il Lunedì stesso) a fronte di che cosa? Quale è stata la vera e preziosa merce di scambio che ha convinto GM (una delle aziende più globalizzate ed aggressive del mondo) a versare tanti soldi, in parte immediatamente e frettolosamente il giorno dopo?
Ebbene tutta Italia deve sapere che i soldi incassati da Fiat non sono stati dati da GM solo in cambio della cancellazione del famosissimo "Put", cioè la clausola che incastrava GM a comprare tutto il baraccone Fiat, ma Fiat ha dovuto cedergli ciò che di più prezioso aveva, sviluppato con tanto sacrificio da parte di tanti tecnici capaci: la tecnologia dei motori diesel.
In pratica GM si è comprata la proprietà intellettuale di poter usufruire della tecnologia diesel sviluppata da noi italiani, prima nel Centro Ricerche Fiat e poi direttamente nella Fiat stessa, sin dal 1984 circa.
Infatti pare (comprovato dal documento allegato) che negli accordi firmati domenica è inclusa la fondazione immediata di una società o meglio di un "Centro Tecnico" di proprietà esclusiva di General Motors situato ad un passo dalla Fiat, in un comprensorio che è stato deciso dall'accordo che dovrà essere al 50% Fiat e GM, chiamato familiarmente da noi che ci lavoriamo "Il Sangone", in Strada del Drosso a TORINO, comprensorio che ora è persino soggetto ad aspre controversie tra le due parti, poichè a GM farebbe comodo averlo al 100% per sé.
Qualora GM riesca a strappare la proprietà del comprensorio del "Sangone" al 100%, Fiat si troverebbe privata di risorse (celle motore dinamiche) indispensabili per gli attuali sviluppi previsti per i motori che dovranno a breve e medio termine entrare in produzione.
Pertanto la verità che appare ora più chiara è che la Fiat per poter incassare i soldi è stata costretta a (s)vendere i diesel, permettendo a GM di costruire un centro tecnico che dovrà "SVILUPPARE LA TECNOLOGIA ED I DIESEL" per tutte le case automobilistiche del mondo, in completa competizione con la neo-ri-nata "BUSINESS UNIT POWERTRAIN FIAT".
Da lunedì stesso è cominciata da parte di GM una violenta "campagna acquisti" (nonostante i patti di non belligeranza stipulati domenica riguardo alle rispettive risorse umane) per strappare a suon di dollari i tecnici italiani che in circa 15 anni hanno sviluppato il Know How sui diesel e che costituiscono un patrimonio Fiat aziendale immane: tecnici chiave di quel successo tutto italiano chiamato JTD o iniezione diretta diesel o multijet, così tanto pubblicizzata (tardivamente) dalla Fiat stessa e che costituisce buona parte del successo delle vetture.
sat
Lettera 5
Caro Dago, quando un tizio paga 2 miliardi di dollari per non sposare la fidanzata con la quale ha convissuto per quattro anni vuol dire che o questa è una gran mignotta oppure che a letto non vale nulla per non parlare di quando lavora in cucina. Modelli Fiat, listino Fiat, rete di vendita Fiat sono la prova di questo. E poi perchè si mettono gli operai in cassa integrazione nel momento in cui per avere una macchina Fiat, profumatamente pagata, ci vogliono 4 mesi?
Gianni B. - Torino
Lettera 6
Caro Dago, innanzitutto complimenti per il sito, dove si riesce a trovare il meglio delle notizie addirittura in anticipo! Avete dato la notizia dell'esito GM-Fiat ben 8 giorni prima dell'ufficialità, e spesso mi capita di trovare notizie che solo 2 giorni dopo si trovano su Televideo o giornali. E poi adoro il vostro stile dissacrante, lontano da quello politically correct della maggior parte dei telegiornali...
Vi vorrei chiedere 3 cosette:
1) Avete visto gli spot x Sanremo, con Bonolis e Mollica? Certo che se il festival sarà divertente come gli spot...
2) Ho letto la news sugli U2 e la voce che non facciano tour quest'anno. Siccome sono un loro grande fan e sono uno di quelli che è rimasto senza biglietti (Vi consiglio di indagare sul perchè siano spariti così in fretta: sul sito mtv.it si dice in realtà solo 11 mila siano stati davvero venduti, gli altri sembrano oggetto di bagarinaggio. So come fanno: salteranno fuori a poche settimane dall'evento) vi sarei grato se riusciste ad aggiornare me e altri fan su ciò che potrebbe succedere.
3) non avete una foto o un video di Bisteccone Galeazzi rimasto in mutande a Domenica In?
Andrea Marchini
Lettera 7
Caro Dago, ieri sera durante il TG5 delle 20 Annalisa Spezie lancia un servizio dicendo " E a proposito del Ministro Sirchia..", pausa di due secondi, attenzione, ho pensato, adesso parla della segretaria dell' Onorevole (anche lei inserita nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta che ha toccato anche il caro Girolamo), e invece continua con "Il Tar ha respinto il ricorso contro il divieto di fumo..ecc...ecc..."
Niente da fare, quei due secondi mi avevano fatto sperare, illudere, credere...
Baluba
Lettera 8
Basta. Come la tv ti cambia la vita. Loredana Lecciso è stata radiata dall'ordine dei giornalisti delle Puglie. Perché balla come una svitata in tv? No. Perché si mostra seminuda negli spettacoli della domenica? No. E' stata radiata per morosità non avendo pagato le quote associative per due anni. Loredana può stare tranquilla. Basta fare ricorso e pagare il dovuto. Ma la prossima volta, per favore, paghi. Non è stato esaminato invece un altro procedimento avviato due mesi fa per "violazione del decoro professionale". Forse è meglio che aspetti di pagare
Giovanni Mischiati
Lettera 9
Geniale prima mossa del super management Fiat: licenziare chi aveva dimostrato di saper fare bene belle automobili con ricchi profitti per sostituirlo con un esperto di finanza... mah!
AG
Lettera 10
«Io vorrei chiedere al ministro Buttiglione: "Lei che conosce bene l'Europa, et cetera..."». ("Punto e a capo", Raidue, 17 febbraio 2005, ore 21 e 35; domanda del conduttore). Chissà se davvero lui conosce bene l'Europa...purtroppo per lui, però, sicuramente l'Europa lo ha riconosciuto.
gt
Lettera 11
Caro Dago, leggo su La Repubblica di oggi, in cronaca di Roma, un ampio pezzo (due pagine) sul reale problema delle scorte. Un articolo però scarsamente bi-partisan dove esprime la sua opinione, ovviamente anti-governativa (ogni lasciata e persa) anche l'ex Sottosegretario alla Difesa Marco Minniti.
Peccato che non abbia ricordato ai lettori che quando lui era al Governo, sotto casa sua a Monte Mario-Roma, ogni giorno dell'anno, anche quando era in Calabria o altrove, c'è stata una scorta con due persone per turno a presidiare l'edificio, con un'auto posta di traverso alla strada, quasi a segnalare che lì abita un potente piuttosto che a far la guardia al muro.
Un presidio inutile in termini di difesa in quanto lo stesso Minniti godeva - come era giusto - di una protezione personale in tutti i suoi spostamenti. Ed ha pure dimenticato di dire che, invece, molti ministri di questo Governo non hanno una protezione della loro abitazione, come aveva lui, ma solo una scorta che li accompagna e li protegge.
E' proprio vero che (soprattutto a Sinistra) si vede sempre la pagliuzza negli occhi altrui, mai la trave nei propri.
A.A.
Lettera 12
Scusate l'ignoranza, ma che è Milano Young? Un opera pia di figli di papà? Ma passino le varie Berlusconi i vari Tronchetti Provera ma il figlio di La russa che ci fa in mezzo ai figli di industriali.
Bonechi
Lettera 13
Secondo me l'Ultimo Romantico ha ragione a chiedere di sapere chi tra i signori che ha indicato ha svolto il servizio militare. Tuttavia devo dire che ci sarà da morire dal ridere soprattutto in relazione a quelli che fanno oggi i guerrafondai. Personalmente avrei inserito Massimo Teodori, La Russa, Cicchitto e Schifani. Sarebbe inoltre simpatico fare ai nostri cosiddetti Onorevoli, la stessa domanda che ha fatto Moore ai politici americani, cioè se qualcuno tra loro ha un figlio militare in Irak.
Bossi, il figlio l'ha già piazzato altrove. Per chi non lo sapesse è stato assunto come "assistente accreditato", di un parlamentare leghista, presso il parlamento europeo con sontuoso stipendio.
Franco Due
Lettera 14
Caro Dago, e cara Sg.ra Di Robilant ho visto giovedì pomeriggio a "Verissimo" una intervista ad un nobile italiano un po' eccentrico, che conoscevo soltanto di nome, Uberto Gashe, nipote della defunta principessa Iolanda di Savoia, in merito ad una inchiesta apparsa nei giorni scorsi sul Times.
Infatti secondo studi compiuti dal giornale inglese risulterebbe che se nel XVIII secolo il trono inglese non fosse passato agli Hannover, attualmente regnanti, e fosse rimasto agli Stuart, attualmente l'erede al trono inglese non sarebbe altro che il Sig. Gashe in questione.
Da piccolo e modesto appassionato di queste materie, mi chiedo solo come è possibile che un giornale abbastanza serio come il Times, per non dire serioso, incappi in queste "bufale" e dica delle fesserie del genere. Eppure dovrebbe avere una certa dimestichezza con questi argomenti o perlomeno dovrebbe avere al suo interno qualcuno che se ne intenda. Oppure si deve pensare che anche al glorioso Times regni un certo pressapochismo?
Sì, perchè la notizia è doppiamente fasulla. È falsa sia da un punto di vista genealogico che storico. Genealogicamente non è credibile perchè, anche ammesso per un attimo che un discendente dei Savoia possa essere erede di Casa Stuart, non si riesce a capire il motivo per cui lo debba essere il nipote maggiore della figlia primogenita di Vittorio Emanuele III e non i discendenti di Umberto II.
Considerare erede al trono il figlio primogenito - maschio o femmina che sia - è solo una novità recente nelle monarchie europee -la prima ad introdurla, mi pare, sia stata la Svezia negli anni '80 - e dunque non può essere applicata alla discendenza di una casa reale non regnante. Perciò nel caso fosse vera la ricostruzione dell'eredità Stuart fatta dal Times, l'erede dovrebbe essere Vittorio Emanuele di Savoia e non Uberto Gashe!
Ma così non è, né può essere perché ciò che avrebbe pubblicato il Times è un falso storico bello e buono.
E' vero che l'ultimo degli Stuart, il Cardinale Enrico di York, Vescovo di Frascati (1725-1807), lasciò i Savoia eredi dei diritti dinastici di Casa Stuart, in quanto discendenti della sua prozia, Enrichetta Stuart (1669-1728), l'ultima ad aver avuto una discendenza legittima e dunque i Savoia erano i parenti agnatiziamente più vicini. Però ad ereditare tali diritti fu il ramo primogenito della Casa Sabauda e non quello che regnò in Italia che, come si sa è un ramo collaterale dei Savoia, quello di Carignano.
L'ultimo Savoia del ramo principale fu il Re di Sardegna, Carlo Felice (1765-1831). Alla sua morte, vigendo negli stati pre-unitari la legge salica, lasciò il trono di Sardegna al ramo Carignano, ma non i diritti degli Stuart al trono inglese, che lasciò, invece, alla nipote maggiore, Maria Beatrice di Sardegna (1792-1840), figlia di suo fratello Vittorio Emanuele I.
Maria Beatrice aveva sposato l'Arciduca Francesco IV d'Austria-Este, Duca di Modena. Gli Este mantennero, perciò, i diritti degli Stuart fino a che non si estinsero anche loro. L'ultimo degli Este, l'Arciduca Ferdinando (1821-1849) lasciò infatti il Ducato di Modena all'Imperatore d'Austria e i diritti degli Stuart (o, come si diceva, i diritti giacobiti al trono inglese) alla sua unica figlia, Maria Teresa (1849-1919), che i legittimisti consideravano come la Regina Maria III di Scozia e IV d'Inghilterra.
Maria Teresa aveva sposato nel 1868 il Re Luigi III di Baviera, da cui ebbe numerosi figli. E ancora oggi il Capo della Casa Reale di Baviera è considerato dai legittimisti scozzesi come il legittimo erede di Casa Stuart e il pretendente giacobita al trono di Inghilterra e Scozia.
Per completezza di informazione dirò che attualmente tale pretendente è il Duca Franz di Baviera (nato nel 1933), considerato dai giacobiti scozzesi come il Re Francesco II di Inghilterra e Scozia. Il Duca Franz però non ha figli e così dopo di lui i diritti dgli Stuart passeranno al fratello, Duca Max-Emmanuel, il quale a sua volta ha cinque figlie. Sarà perciò la maggiore di queste, la principessa Sophie (nata nel 1967) ad ereditare i diritti giacobiti al trono inglese. Sophie ha sposato nel 1993 il principe ereditario Alois del Liechtenstein, dal quale ha avuto per ora quattro figli. Il maggiore erediterà a suo tempo i diritti degli Stuart.
Come si vede, perciò, i legittimisti scozzesi saranno costretti a suo tempo a cambiare ancora una volta la Casa Reale di riferimento. Infatti in futuro per il pretendente giacobita al trono inglese non si dovrà più fare riferimento alla Casa Reale di Baviera, ma a quella principesca del Liechtenstein.
Comunque neppure per il trono inglese, c'è posto per gli attuali Savoia, né per la discendenza maschile e neppure per quella femminile.
Infine, a dimostrazione che tutto quello che ho affermato, non me lo sono inventato, ma è documentabilissimo, vorrei dire che ci sono molti siti web che trattano l'argomento.
Ne cito solo due a titolo di esempio: www.royalstuartsociety.com e www.jacobite.ca
michele fanciulli (siena).
Dagospia 21 Febbraio 2005
Lettera 1
Caro Dago, la diplopia crociata dei sinistri ha ormai un andamento endemico. Cristiano De Lucrezia ad esempio soffre anche di una complicanza nota come cataratta rubra non disgiunta da quelle conseguenze che la "mariagiovanna" residua nella corteccia frontale.
Orbene, il giovane Cristiano, mi imputa la mancanza di argomenti, la mia pignoleria sulle firme, mi noma berlusconide e mi rinfaccia l'horror per il fecale Luttazzi sino alla bestemmia di accomunarlo a Mr Letterman.
In primis, giovane diplopico crociato, il mio insistere sul firmare ogni proprio scritto deriva dalla mia più profonda ripugnanza per chiunque non abbia il coraggio delle proprie idee, giuste o sbagliate che siano, e si rifugia vilmente dietro l'anonimato, vestito preferito di spie, di delatori da strapazzo,da uomini di sabbia: mentre apprezzo il suo identificarsi continuo ad indicare al pubblico ludibrio chiunque si nasconda dopo avere insultato il prossimo, quand'anche si trattasse di Berlusconi.
Circa il berlusconide, che peraltro non mi imbarazza, ho solo indicato l'autore di una rinascita italiana che ha il merito di avere sollevato il velo sulle arroganti sopercherie e parassitarie rapine del pubblico denaro perpetrato in cinque decenni da quella marmaglia sinistra che si bea di democrazia solo quando le fa comodo: infatti, quando perde le elezioni gli elettori sono tutti imbecilli; quando le vince, magari con i trucchetti di cui è maestra - si informi il giovane diplopico crociato, legga, frequenti qualche biblioteca chE non fa male, non inquina, anzi... -, allora e solo allora ogni sua prevaricazione, ogni sua sopercheria, ogni sua parassitaria azione, ogni mistificazione (Fosse Ardeatine? Foibe? Porzus? Budapest? Praga? i Fratelli Mattei? le BR? etc.) è solo vera SOVIETOCRAZIA!
Il logorroico Luttazzi, mortalmente noioso sin dai suoi inizi in Rai3, pure essendo ben padrone dell'italico idioma ma disconoscendo la sua formazione culturale, ha mal pensato che il costante riferimento alle feci, pietra miliare in Clinica Medica, potesse divenire un divertissement anche per le famiglie italiane: indipendentemente dal colore politico, la merda resta tale e provoca schifo in qualunque persona normale. Pertanto, il fecacomico andava allontanato dalle platee televisive, ed è stato fatto, per il suo offendere costantemente il buon gusto, la religione, le persone (ebbene si!, anche Berlusconi è una persona), ed ha raggiunto lo scopo del suo offendere facendosi mandare a ca.....re, appunto, cosa che, a quanto pare, gli riesce benissimo.
Anzi, come è ben testimoniato, le cloache, pardon i teatri, sono talmente pieni di sodali affezionati che pur di agevolarne l'arrivo il Sommo ha messo gratuitamente a disposizione una flotta di autospurgo! Arifacce il piacere! direbbe Manfredi.
L'accostamento a Letterman, poi, è assurdo, e solo un provincialotto da due soldi, che non conosce l'inglese, la mentalità anglosassone e statunitense in particolare, che non sa nulla di usi e costumi - questi sì, democratici! - degli USA, e che a loro volta derivano dal britannico Hyde Park Corner, può demenzialmente accomunare i due. E fermo restando che il Letterman non è poi nemmeno un granchè rispetto ad altri suoi colleghi.
Sull'argomentare, e qui termino, non ho problemi di sorta. Magari in sito apposito non sembrandomi la Piccola Posta del nostro Dago sede consona a barbosi diverbi.
Al nostro cortese Ospite l'eventuale indicazione.
Michele Calò - Roma
Lettera 2
Olghina di Robilant crede che Massimo Polidoro abbia cercato di far passare il concetto che la Sindone sia un falso, in maniera subdola, strisciante ("...non si può in un articoletto annunciare un simile fatto..."). E' evidente che la signora non conosce Polidoro. E forse non conosce le ricerche che sulla Sindone da tempo sono state fatte e vengono fatte. Polidoro appartiene alla mai abbastanza incoraggiata categoria di persone che argomentano ciò che scrivono. E sulla Sindone, altro che articoletti! E Polidoro non è che uno dei tanti. Le cose più belle le ho viste scrivere, ad esempio, a Piergiorgio Odifreddi.
Rimane l'affannosa rincorsa alla mai ottenuta dimostrazione di autenticità da parte di chi vorrebbe la propria fede smettere di essere tale per diventare certezza dimostrata. Se così vogliono, che si accomodino, ma le chiacchiere stanno a zero, al contrario del radiocarbonio. Il metodo scientifico, a tuttora, non lascia scampo. A meno che si ritengano attendibili ipotesi già smentite, come quella dell'incendio che avrebbe "ringiovanito" il tessuto sindonico di 1300 anni, o le fantomatiche impronte di monetine, o la smentita (e veramente sostenuta da pochi) presenza di sangue. Insomma, invece di fare il tifo, basterebbe consultare le ricerche fatte.
Cristiano De Lucrezia.
Lettera 3
Leggo sul giornale che il cattolico Bush non vedra' la Camilla Parker, futura consorte di carlo, perche' divorziata. Che succedera' quando la Cia scoprira' che lo sono anche Silvio, Gianfranco e Pierferdi? L'america dichiarera' guerra agli infedeli?
Giannino
Lettera 4
Chi ti scrive lavora (o meglio lavorava) in Powertrain, una delle due società (assieme agli Acquisti) sciolte dopo il recente accordo tra Fiat e GM. Tutta Italia domenica scorsa immediatamente dopo l'accordo ha potuto capire tramite le notizie e le prime interviste rilasciate dai principali protagonisti (Montezemolo e Marchionne) una verità parziale di quello che realmente era successo. Perché nelle ore successive e soprattutto nei giorni successivi, quando TV, giornali e radio si sprecavano in proseliti mirabolanti dell'impresa ottenuta da Marchionne & C. di aver riportato la Fiat tutta Italiana (vedi anche la locandina pubblicata a piene pagina sui giornali nazionali), a chi lavora e vive in quegli ambienti direttamente interessati appariva d'improvviso tutta un'altra realtà, che ora andrò ad illustrare.
La famiglia padrona del vapore aveva incassato dagli americani 2 miliardi di dollari freschi freschi (di cui 1 immediatamente versato nei propri forzieri il Lunedì stesso) a fronte di che cosa? Quale è stata la vera e preziosa merce di scambio che ha convinto GM (una delle aziende più globalizzate ed aggressive del mondo) a versare tanti soldi, in parte immediatamente e frettolosamente il giorno dopo?
Ebbene tutta Italia deve sapere che i soldi incassati da Fiat non sono stati dati da GM solo in cambio della cancellazione del famosissimo "Put", cioè la clausola che incastrava GM a comprare tutto il baraccone Fiat, ma Fiat ha dovuto cedergli ciò che di più prezioso aveva, sviluppato con tanto sacrificio da parte di tanti tecnici capaci: la tecnologia dei motori diesel.
In pratica GM si è comprata la proprietà intellettuale di poter usufruire della tecnologia diesel sviluppata da noi italiani, prima nel Centro Ricerche Fiat e poi direttamente nella Fiat stessa, sin dal 1984 circa.
Infatti pare (comprovato dal documento allegato) che negli accordi firmati domenica è inclusa la fondazione immediata di una società o meglio di un "Centro Tecnico" di proprietà esclusiva di General Motors situato ad un passo dalla Fiat, in un comprensorio che è stato deciso dall'accordo che dovrà essere al 50% Fiat e GM, chiamato familiarmente da noi che ci lavoriamo "Il Sangone", in Strada del Drosso a TORINO, comprensorio che ora è persino soggetto ad aspre controversie tra le due parti, poichè a GM farebbe comodo averlo al 100% per sé.
Qualora GM riesca a strappare la proprietà del comprensorio del "Sangone" al 100%, Fiat si troverebbe privata di risorse (celle motore dinamiche) indispensabili per gli attuali sviluppi previsti per i motori che dovranno a breve e medio termine entrare in produzione.
Pertanto la verità che appare ora più chiara è che la Fiat per poter incassare i soldi è stata costretta a (s)vendere i diesel, permettendo a GM di costruire un centro tecnico che dovrà "SVILUPPARE LA TECNOLOGIA ED I DIESEL" per tutte le case automobilistiche del mondo, in completa competizione con la neo-ri-nata "BUSINESS UNIT POWERTRAIN FIAT".
Da lunedì stesso è cominciata da parte di GM una violenta "campagna acquisti" (nonostante i patti di non belligeranza stipulati domenica riguardo alle rispettive risorse umane) per strappare a suon di dollari i tecnici italiani che in circa 15 anni hanno sviluppato il Know How sui diesel e che costituiscono un patrimonio Fiat aziendale immane: tecnici chiave di quel successo tutto italiano chiamato JTD o iniezione diretta diesel o multijet, così tanto pubblicizzata (tardivamente) dalla Fiat stessa e che costituisce buona parte del successo delle vetture.
sat
Lettera 5
Caro Dago, quando un tizio paga 2 miliardi di dollari per non sposare la fidanzata con la quale ha convissuto per quattro anni vuol dire che o questa è una gran mignotta oppure che a letto non vale nulla per non parlare di quando lavora in cucina. Modelli Fiat, listino Fiat, rete di vendita Fiat sono la prova di questo. E poi perchè si mettono gli operai in cassa integrazione nel momento in cui per avere una macchina Fiat, profumatamente pagata, ci vogliono 4 mesi?
Gianni B. - Torino
Lettera 6
Caro Dago, innanzitutto complimenti per il sito, dove si riesce a trovare il meglio delle notizie addirittura in anticipo! Avete dato la notizia dell'esito GM-Fiat ben 8 giorni prima dell'ufficialità, e spesso mi capita di trovare notizie che solo 2 giorni dopo si trovano su Televideo o giornali. E poi adoro il vostro stile dissacrante, lontano da quello politically correct della maggior parte dei telegiornali...
Vi vorrei chiedere 3 cosette:
1) Avete visto gli spot x Sanremo, con Bonolis e Mollica? Certo che se il festival sarà divertente come gli spot...
2) Ho letto la news sugli U2 e la voce che non facciano tour quest'anno. Siccome sono un loro grande fan e sono uno di quelli che è rimasto senza biglietti (Vi consiglio di indagare sul perchè siano spariti così in fretta: sul sito mtv.it si dice in realtà solo 11 mila siano stati davvero venduti, gli altri sembrano oggetto di bagarinaggio. So come fanno: salteranno fuori a poche settimane dall'evento) vi sarei grato se riusciste ad aggiornare me e altri fan su ciò che potrebbe succedere.
3) non avete una foto o un video di Bisteccone Galeazzi rimasto in mutande a Domenica In?
Andrea Marchini
Lettera 7
Caro Dago, ieri sera durante il TG5 delle 20 Annalisa Spezie lancia un servizio dicendo " E a proposito del Ministro Sirchia..", pausa di due secondi, attenzione, ho pensato, adesso parla della segretaria dell' Onorevole (anche lei inserita nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta che ha toccato anche il caro Girolamo), e invece continua con "Il Tar ha respinto il ricorso contro il divieto di fumo..ecc...ecc..."
Niente da fare, quei due secondi mi avevano fatto sperare, illudere, credere...
Baluba
Lettera 8
Basta. Come la tv ti cambia la vita. Loredana Lecciso è stata radiata dall'ordine dei giornalisti delle Puglie. Perché balla come una svitata in tv? No. Perché si mostra seminuda negli spettacoli della domenica? No. E' stata radiata per morosità non avendo pagato le quote associative per due anni. Loredana può stare tranquilla. Basta fare ricorso e pagare il dovuto. Ma la prossima volta, per favore, paghi. Non è stato esaminato invece un altro procedimento avviato due mesi fa per "violazione del decoro professionale". Forse è meglio che aspetti di pagare
Giovanni Mischiati
Lettera 9
Geniale prima mossa del super management Fiat: licenziare chi aveva dimostrato di saper fare bene belle automobili con ricchi profitti per sostituirlo con un esperto di finanza... mah!
AG
Lettera 10
«Io vorrei chiedere al ministro Buttiglione: "Lei che conosce bene l'Europa, et cetera..."». ("Punto e a capo", Raidue, 17 febbraio 2005, ore 21 e 35; domanda del conduttore). Chissà se davvero lui conosce bene l'Europa...purtroppo per lui, però, sicuramente l'Europa lo ha riconosciuto.
gt
Lettera 11
Caro Dago, leggo su La Repubblica di oggi, in cronaca di Roma, un ampio pezzo (due pagine) sul reale problema delle scorte. Un articolo però scarsamente bi-partisan dove esprime la sua opinione, ovviamente anti-governativa (ogni lasciata e persa) anche l'ex Sottosegretario alla Difesa Marco Minniti.
Peccato che non abbia ricordato ai lettori che quando lui era al Governo, sotto casa sua a Monte Mario-Roma, ogni giorno dell'anno, anche quando era in Calabria o altrove, c'è stata una scorta con due persone per turno a presidiare l'edificio, con un'auto posta di traverso alla strada, quasi a segnalare che lì abita un potente piuttosto che a far la guardia al muro.
Un presidio inutile in termini di difesa in quanto lo stesso Minniti godeva - come era giusto - di una protezione personale in tutti i suoi spostamenti. Ed ha pure dimenticato di dire che, invece, molti ministri di questo Governo non hanno una protezione della loro abitazione, come aveva lui, ma solo una scorta che li accompagna e li protegge.
E' proprio vero che (soprattutto a Sinistra) si vede sempre la pagliuzza negli occhi altrui, mai la trave nei propri.
A.A.
Lettera 12
Scusate l'ignoranza, ma che è Milano Young? Un opera pia di figli di papà? Ma passino le varie Berlusconi i vari Tronchetti Provera ma il figlio di La russa che ci fa in mezzo ai figli di industriali.
Bonechi
Lettera 13
Secondo me l'Ultimo Romantico ha ragione a chiedere di sapere chi tra i signori che ha indicato ha svolto il servizio militare. Tuttavia devo dire che ci sarà da morire dal ridere soprattutto in relazione a quelli che fanno oggi i guerrafondai. Personalmente avrei inserito Massimo Teodori, La Russa, Cicchitto e Schifani. Sarebbe inoltre simpatico fare ai nostri cosiddetti Onorevoli, la stessa domanda che ha fatto Moore ai politici americani, cioè se qualcuno tra loro ha un figlio militare in Irak.
Bossi, il figlio l'ha già piazzato altrove. Per chi non lo sapesse è stato assunto come "assistente accreditato", di un parlamentare leghista, presso il parlamento europeo con sontuoso stipendio.
Franco Due
Lettera 14
Caro Dago, e cara Sg.ra Di Robilant ho visto giovedì pomeriggio a "Verissimo" una intervista ad un nobile italiano un po' eccentrico, che conoscevo soltanto di nome, Uberto Gashe, nipote della defunta principessa Iolanda di Savoia, in merito ad una inchiesta apparsa nei giorni scorsi sul Times.
Infatti secondo studi compiuti dal giornale inglese risulterebbe che se nel XVIII secolo il trono inglese non fosse passato agli Hannover, attualmente regnanti, e fosse rimasto agli Stuart, attualmente l'erede al trono inglese non sarebbe altro che il Sig. Gashe in questione.
Da piccolo e modesto appassionato di queste materie, mi chiedo solo come è possibile che un giornale abbastanza serio come il Times, per non dire serioso, incappi in queste "bufale" e dica delle fesserie del genere. Eppure dovrebbe avere una certa dimestichezza con questi argomenti o perlomeno dovrebbe avere al suo interno qualcuno che se ne intenda. Oppure si deve pensare che anche al glorioso Times regni un certo pressapochismo?
Sì, perchè la notizia è doppiamente fasulla. È falsa sia da un punto di vista genealogico che storico. Genealogicamente non è credibile perchè, anche ammesso per un attimo che un discendente dei Savoia possa essere erede di Casa Stuart, non si riesce a capire il motivo per cui lo debba essere il nipote maggiore della figlia primogenita di Vittorio Emanuele III e non i discendenti di Umberto II.
Considerare erede al trono il figlio primogenito - maschio o femmina che sia - è solo una novità recente nelle monarchie europee -la prima ad introdurla, mi pare, sia stata la Svezia negli anni '80 - e dunque non può essere applicata alla discendenza di una casa reale non regnante. Perciò nel caso fosse vera la ricostruzione dell'eredità Stuart fatta dal Times, l'erede dovrebbe essere Vittorio Emanuele di Savoia e non Uberto Gashe!
Ma così non è, né può essere perché ciò che avrebbe pubblicato il Times è un falso storico bello e buono.
E' vero che l'ultimo degli Stuart, il Cardinale Enrico di York, Vescovo di Frascati (1725-1807), lasciò i Savoia eredi dei diritti dinastici di Casa Stuart, in quanto discendenti della sua prozia, Enrichetta Stuart (1669-1728), l'ultima ad aver avuto una discendenza legittima e dunque i Savoia erano i parenti agnatiziamente più vicini. Però ad ereditare tali diritti fu il ramo primogenito della Casa Sabauda e non quello che regnò in Italia che, come si sa è un ramo collaterale dei Savoia, quello di Carignano.
L'ultimo Savoia del ramo principale fu il Re di Sardegna, Carlo Felice (1765-1831). Alla sua morte, vigendo negli stati pre-unitari la legge salica, lasciò il trono di Sardegna al ramo Carignano, ma non i diritti degli Stuart al trono inglese, che lasciò, invece, alla nipote maggiore, Maria Beatrice di Sardegna (1792-1840), figlia di suo fratello Vittorio Emanuele I.
Maria Beatrice aveva sposato l'Arciduca Francesco IV d'Austria-Este, Duca di Modena. Gli Este mantennero, perciò, i diritti degli Stuart fino a che non si estinsero anche loro. L'ultimo degli Este, l'Arciduca Ferdinando (1821-1849) lasciò infatti il Ducato di Modena all'Imperatore d'Austria e i diritti degli Stuart (o, come si diceva, i diritti giacobiti al trono inglese) alla sua unica figlia, Maria Teresa (1849-1919), che i legittimisti consideravano come la Regina Maria III di Scozia e IV d'Inghilterra.
Maria Teresa aveva sposato nel 1868 il Re Luigi III di Baviera, da cui ebbe numerosi figli. E ancora oggi il Capo della Casa Reale di Baviera è considerato dai legittimisti scozzesi come il legittimo erede di Casa Stuart e il pretendente giacobita al trono di Inghilterra e Scozia.
Per completezza di informazione dirò che attualmente tale pretendente è il Duca Franz di Baviera (nato nel 1933), considerato dai giacobiti scozzesi come il Re Francesco II di Inghilterra e Scozia. Il Duca Franz però non ha figli e così dopo di lui i diritti dgli Stuart passeranno al fratello, Duca Max-Emmanuel, il quale a sua volta ha cinque figlie. Sarà perciò la maggiore di queste, la principessa Sophie (nata nel 1967) ad ereditare i diritti giacobiti al trono inglese. Sophie ha sposato nel 1993 il principe ereditario Alois del Liechtenstein, dal quale ha avuto per ora quattro figli. Il maggiore erediterà a suo tempo i diritti degli Stuart.
Come si vede, perciò, i legittimisti scozzesi saranno costretti a suo tempo a cambiare ancora una volta la Casa Reale di riferimento. Infatti in futuro per il pretendente giacobita al trono inglese non si dovrà più fare riferimento alla Casa Reale di Baviera, ma a quella principesca del Liechtenstein.
Comunque neppure per il trono inglese, c'è posto per gli attuali Savoia, né per la discendenza maschile e neppure per quella femminile.
Infine, a dimostrazione che tutto quello che ho affermato, non me lo sono inventato, ma è documentabilissimo, vorrei dire che ci sono molti siti web che trattano l'argomento.
Ne cito solo due a titolo di esempio: www.royalstuartsociety.com e www.jacobite.ca
michele fanciulli (siena).
Dagospia 21 Febbraio 2005