IRROMPE IL NOME DI SILVIO BERLUSCONI NELL'INCHIESTA DI WOODCOCK
"IL SECOLO XIX" SCODELLA UNA CENA AL BILLIONAIRE CON FEDE E LELE MORA
BONDI: "E SE AL POSTO DI SIRCANA CI FOSSI STATO IO MI AVREBBERO LINCIATO"
"IL SECOLO XIX" SCODELLA UNA CENA AL BILLIONAIRE CON FEDE E LELE MORA
BONDI: "E SE AL POSTO DI SIRCANA CI FOSSI STATO IO MI AVREBBERO LINCIATO"
1 - IRROMPE IL NOME DI SILVIO BERLUSCONI NELL'INCHIESTA VALLETTOPOLI
Ferruccio Sansa per "Il Secolo XIX"
Irrompe il nome di Silvio Berlusconi nell'inchiesta Vallettopoli. Si parla di lui (e con lui) nelle intercettazioni delle telefonate tra Lele Mora (che in almeno in una occasione forse si trovava con il Cavaliere) e Emilio Fede. Ma non solo: anche la valletta Francesca Lodo racconta di frequenti incontri "formali" con l'ex premier e di un braccialetto che lui le avrebbe regalato. La prima intercettazione è del luglio 2006. Emilio Fede e Lele Mora parlano animatamente di una cena da organizzare nella discoteca Billionarie di Briatore in Costa Smeralda.
Fede: «Ma Veronica è in Sardegna?» e gli agenti nel verbale annotano che il giornalista "ride". Più avanti lo stesso Fede aggiunge: «Dimmi un po', come farà ad assentarsi da casa? Che cosa racconterà?». Anche qui sta parlando di Berlusconi?
A fine luglio un'altra telefonata sempre tra Mora e Fede. Mora: «Glielo passo». «Parla annotano nel verbale persona coperta da guarentigia ex articolo 68 della Costituzione». La conversazione termina con una frase di Emilio Fede: «Ciao presidente, ti voglio bene». In questo caso il nome di Berlusconi non compare, ma secondo gli investigatori quel "ciao presidente" potrebbe essere rivolto a lui. E' invece il 22 dicembre del 2006 quando la soubrette Francesca Lodo compare davanti al pm John Henry Woodcock. Il nome della ragazza è citato più volte nell'ordinanza dei magistrati di Potenza.
Woodcock: «Signorina ha partecipato a cene con grossi imprenditori o politici di rilievo?».
Lodo:«No, non con imprenditori».
Woodcock: «E con uomini politici?».
Lodo: «Sì, me ne ricordo una con Berlusconi, un altissimo ufficiale delle forze dell'ordine e Galliani».
Woodcock: «Non ci sono stati altri incontri tra voi?»
Lodo: «Prima di quella cena c'erano stati due incontri a casa di Silvio... tipo colazioni».
Woodcock: «Da sola?»
Lodo: «Sì anche, ma erano occasioni formali, sempre con Lele. Sempre cose formali perché io lavoro con Mediaset».
Woodcock: «Ha ricevuto dei regali?»
Lodo: «Ci ha regalato un braccialetto a tutti».
2 - LA MOGLIE DI SIRCANA: "HO GIA' PERDONATO SILVIO. DOBBIAMO SOLTANTO DIMENTICARE QUANTO E' STATO DETTO E SCRITTO"
(Adnkronos) - "Io ho gia' perdonato Silvio. Lui ha spiegato ogni cosa in famiglia e adesso dobbiamo soltanto dimenticare quanto e' stato detto e scritto". Lo ha rivelato Livia Aymonino, moglie di Silvio Sircana, 56 anni, il braccio destro di Romano Prodi finito nella bufera di Vallettopoli, in un'intervista esclusiva a 'Gente', in edicola da domani. "Il nostro e' un grande amore. Ora pensiamo a recuperare un po' di serenita'", ha aggiunto la donna, che e' figlia del noto architetto Carlo Aymonino.
I due, che sono uniti anche negli affari (hanno infatti investito in una societa' di comunicazione poi ceduta a Claudio Velardi, strettissimo collaboratore di Massimo D'Alema, quando Sircana e' stato eletto alla Camera, alle Politiche del 10 aprile 2006), si sono sposati nel 2003, dopo una lunga convivenza e la nascita del figlio Pietro, che oggi ha 12 anni. Entrambi amano la buona tavola e il vino (la loro lista di nozze la fecero in una enoteca) e adorano scambiarsi regali a sorpresa: per il Natale del '99, ad esempio, lei gli mise sotto l'albero un pacchetto con le chiavi di una moto Guzzi 750.
Anche Silvio Sircana ha chiarito la sua posizione in esclusiva a 'Gente': "Non sono stato vittima di ricatti, forse solo di me stesso, anzi della stupida curiosita' di un'ormai lontana sera d'estate", ha confessato riferendosi alle foto che lo ritraggono mentre gira in auto nel viale romano dei transessuali e si avvicina a uno di loro. Ironia della sorte, il portavoce unico del governo ha poi svelato qual e' stato il suo primo lavoro: "35 anni fa facevo proprio il fotografo".
3 - MONICA SETTA: NESSUNA INTERVISTA ESCLUSIVA MA SOLO IL RACCONTO DI UN DRAMMA UMANO A LIETO FINE.
(Adnkronos) - ''La signora Aymonino non ha reso nessuna intervista esclusiva a 'Gente': nel mio pezzo, articolato e documentato, ho raccontato quelle che sono state le ricadute familiari di una vicenda che ha messo alla gogna mediatica un uomo perbene come Silvio Sircana. Un dramma umano che mi ha colpito profondamente perche' conosco Sircana dal '93 ma che fortunatamente ha registrato un lieto fine'', spiega Monica Setta, autrice dell'articolo, interpellata dall'Adnkronos. ''Da me contattato telefonicamente venerdi' 23 marzo, Sircana ha commentato, come si legge nel mio pezzo, che tutto cio' che aveva dire l'aveva gia' detto nella lettera pubblicata su 'La Stampa'. Andare a cercare, tra le persone vicine alla coppia, il parere di una moglie che ha dimostrato tempra e solidita' affettiva nella vicenda, mi e' sembrato naturale. Quello che preme a me e al direttore di 'Gente', che e' una donna-sottolinea Monica Setta- non e' tanto vincere la guerra dei virgolettati con i giornali concorrenti, ma raccontare,come abbiamo fatto, con notizie inedite, la riacquistata serenita' di una donna che e' profondamente madre e moglie''.
4 - BONDI: E SE AL POSTO DI SIRCANA CI FOSSI STATO IO MI AVREBBERO LINCIATO"
(Adnkronos) - ''Il clamore morboso che circonda il fenomeno di ''Vallettopoli'' conferma che il confine tra la sfera privata e quella pubblica e' ormai definitivamente scomparso. Questo e' un fenomeno che riempie di contenuti inautentici la solitudine della nostra vita e che svuota la politica delle sue finalita' piu' nobili. Il risultato complessivo e' l'involgarimento dell'intera societa'. Nessuno e' al riparo da questa tendenza della societa' moderna". Sandro Bondi, coordinatore nazionale di Forza Italia, nella sua rubrica su Vanity Fair in edicola dal 28 marzo, si chiede pubblicamente cosa sarebbe accaduto se al posto di Silvio Sircana ci fosse stato lui.
"Voglio raccontare anch'io un fatto privato, come conferma di cio' che sto dicendo. Nei giorni in cui e' scoppiata la polemica sulle fotografie di Silvio Sircana, un amico ha voluto avvertirmi che stava circolando tra i giornalisti anche il mio nome. In seguito a cio' -continua Bondi- ho trascorso l'intera notte successiva senza prendere sonno, continuando a chiedermi angosciato che cosa avrebbe potuto esserci di vero che mi potesse riguardare. Chi e' senza peccati scagli la prima pietra. In realta' c'e' ben poco nella mia vita privata che possa davvero interessare e destare scandalo, salvo un bisogno di amore e di tenerezza che credo sia comune. Percio' ho pensato allo stato d'animo in cui si e' dovuto trovare Sircana e tutta la sua famiglia".
"La mia comprensione per Sircana percio' e' totale e profonda. Allo stesso tempo, tuttavia, mi sono chiesto e mi chiedo pubblicamente che cosa sarebbe accaduto se al posto di Sircana, che so, ci fossi stato proprio io, il fedele collaboratore di Berlusconi, il frate trappista di Arcore. Io penso -afferma ancora sandro Bondi-che sarei stato oggetto di un vero e proprio linciaggio, di un accanimento brutale verso la mia persona e il mio partito". "Percio' credo che l'insegnamento che si puo' trarre da questa vicenda e' di uscire una volta per tutte dalla trappola politica in cui siamo tutti avvolti, per cui siamo implacabili e feroci nei confronti dei nostri avversari che per varie ragioni si trovano in difficolta' e nello stesso tempo siamo flessibili e accondiscendenti verso i nostri amici che sbagliano. Cosi' come siamo portati ad essere tolleranti verso i politici e quasi indifferenti verso chi non e' potente e puo' finire senza alcuna pieta' nel tritacarne della gogna mediatica''.
Dagospia 27 Marzo 2007
Ferruccio Sansa per "Il Secolo XIX"
Irrompe il nome di Silvio Berlusconi nell'inchiesta Vallettopoli. Si parla di lui (e con lui) nelle intercettazioni delle telefonate tra Lele Mora (che in almeno in una occasione forse si trovava con il Cavaliere) e Emilio Fede. Ma non solo: anche la valletta Francesca Lodo racconta di frequenti incontri "formali" con l'ex premier e di un braccialetto che lui le avrebbe regalato. La prima intercettazione è del luglio 2006. Emilio Fede e Lele Mora parlano animatamente di una cena da organizzare nella discoteca Billionarie di Briatore in Costa Smeralda.
Fede: «Ma Veronica è in Sardegna?» e gli agenti nel verbale annotano che il giornalista "ride". Più avanti lo stesso Fede aggiunge: «Dimmi un po', come farà ad assentarsi da casa? Che cosa racconterà?». Anche qui sta parlando di Berlusconi?
A fine luglio un'altra telefonata sempre tra Mora e Fede. Mora: «Glielo passo». «Parla annotano nel verbale persona coperta da guarentigia ex articolo 68 della Costituzione». La conversazione termina con una frase di Emilio Fede: «Ciao presidente, ti voglio bene». In questo caso il nome di Berlusconi non compare, ma secondo gli investigatori quel "ciao presidente" potrebbe essere rivolto a lui. E' invece il 22 dicembre del 2006 quando la soubrette Francesca Lodo compare davanti al pm John Henry Woodcock. Il nome della ragazza è citato più volte nell'ordinanza dei magistrati di Potenza.
Woodcock: «Signorina ha partecipato a cene con grossi imprenditori o politici di rilievo?».
Lodo:«No, non con imprenditori».
Woodcock: «E con uomini politici?».
Lodo: «Sì, me ne ricordo una con Berlusconi, un altissimo ufficiale delle forze dell'ordine e Galliani».
Woodcock: «Non ci sono stati altri incontri tra voi?»
Lodo: «Prima di quella cena c'erano stati due incontri a casa di Silvio... tipo colazioni».
Woodcock: «Da sola?»
Lodo: «Sì anche, ma erano occasioni formali, sempre con Lele. Sempre cose formali perché io lavoro con Mediaset».
Woodcock: «Ha ricevuto dei regali?»
Lodo: «Ci ha regalato un braccialetto a tutti».
2 - LA MOGLIE DI SIRCANA: "HO GIA' PERDONATO SILVIO. DOBBIAMO SOLTANTO DIMENTICARE QUANTO E' STATO DETTO E SCRITTO"
(Adnkronos) - "Io ho gia' perdonato Silvio. Lui ha spiegato ogni cosa in famiglia e adesso dobbiamo soltanto dimenticare quanto e' stato detto e scritto". Lo ha rivelato Livia Aymonino, moglie di Silvio Sircana, 56 anni, il braccio destro di Romano Prodi finito nella bufera di Vallettopoli, in un'intervista esclusiva a 'Gente', in edicola da domani. "Il nostro e' un grande amore. Ora pensiamo a recuperare un po' di serenita'", ha aggiunto la donna, che e' figlia del noto architetto Carlo Aymonino.
I due, che sono uniti anche negli affari (hanno infatti investito in una societa' di comunicazione poi ceduta a Claudio Velardi, strettissimo collaboratore di Massimo D'Alema, quando Sircana e' stato eletto alla Camera, alle Politiche del 10 aprile 2006), si sono sposati nel 2003, dopo una lunga convivenza e la nascita del figlio Pietro, che oggi ha 12 anni. Entrambi amano la buona tavola e il vino (la loro lista di nozze la fecero in una enoteca) e adorano scambiarsi regali a sorpresa: per il Natale del '99, ad esempio, lei gli mise sotto l'albero un pacchetto con le chiavi di una moto Guzzi 750.
Anche Silvio Sircana ha chiarito la sua posizione in esclusiva a 'Gente': "Non sono stato vittima di ricatti, forse solo di me stesso, anzi della stupida curiosita' di un'ormai lontana sera d'estate", ha confessato riferendosi alle foto che lo ritraggono mentre gira in auto nel viale romano dei transessuali e si avvicina a uno di loro. Ironia della sorte, il portavoce unico del governo ha poi svelato qual e' stato il suo primo lavoro: "35 anni fa facevo proprio il fotografo".
3 - MONICA SETTA: NESSUNA INTERVISTA ESCLUSIVA MA SOLO IL RACCONTO DI UN DRAMMA UMANO A LIETO FINE.
(Adnkronos) - ''La signora Aymonino non ha reso nessuna intervista esclusiva a 'Gente': nel mio pezzo, articolato e documentato, ho raccontato quelle che sono state le ricadute familiari di una vicenda che ha messo alla gogna mediatica un uomo perbene come Silvio Sircana. Un dramma umano che mi ha colpito profondamente perche' conosco Sircana dal '93 ma che fortunatamente ha registrato un lieto fine'', spiega Monica Setta, autrice dell'articolo, interpellata dall'Adnkronos. ''Da me contattato telefonicamente venerdi' 23 marzo, Sircana ha commentato, come si legge nel mio pezzo, che tutto cio' che aveva dire l'aveva gia' detto nella lettera pubblicata su 'La Stampa'. Andare a cercare, tra le persone vicine alla coppia, il parere di una moglie che ha dimostrato tempra e solidita' affettiva nella vicenda, mi e' sembrato naturale. Quello che preme a me e al direttore di 'Gente', che e' una donna-sottolinea Monica Setta- non e' tanto vincere la guerra dei virgolettati con i giornali concorrenti, ma raccontare,come abbiamo fatto, con notizie inedite, la riacquistata serenita' di una donna che e' profondamente madre e moglie''.
4 - BONDI: E SE AL POSTO DI SIRCANA CI FOSSI STATO IO MI AVREBBERO LINCIATO"
(Adnkronos) - ''Il clamore morboso che circonda il fenomeno di ''Vallettopoli'' conferma che il confine tra la sfera privata e quella pubblica e' ormai definitivamente scomparso. Questo e' un fenomeno che riempie di contenuti inautentici la solitudine della nostra vita e che svuota la politica delle sue finalita' piu' nobili. Il risultato complessivo e' l'involgarimento dell'intera societa'. Nessuno e' al riparo da questa tendenza della societa' moderna". Sandro Bondi, coordinatore nazionale di Forza Italia, nella sua rubrica su Vanity Fair in edicola dal 28 marzo, si chiede pubblicamente cosa sarebbe accaduto se al posto di Silvio Sircana ci fosse stato lui.
"Voglio raccontare anch'io un fatto privato, come conferma di cio' che sto dicendo. Nei giorni in cui e' scoppiata la polemica sulle fotografie di Silvio Sircana, un amico ha voluto avvertirmi che stava circolando tra i giornalisti anche il mio nome. In seguito a cio' -continua Bondi- ho trascorso l'intera notte successiva senza prendere sonno, continuando a chiedermi angosciato che cosa avrebbe potuto esserci di vero che mi potesse riguardare. Chi e' senza peccati scagli la prima pietra. In realta' c'e' ben poco nella mia vita privata che possa davvero interessare e destare scandalo, salvo un bisogno di amore e di tenerezza che credo sia comune. Percio' ho pensato allo stato d'animo in cui si e' dovuto trovare Sircana e tutta la sua famiglia".
"La mia comprensione per Sircana percio' e' totale e profonda. Allo stesso tempo, tuttavia, mi sono chiesto e mi chiedo pubblicamente che cosa sarebbe accaduto se al posto di Sircana, che so, ci fossi stato proprio io, il fedele collaboratore di Berlusconi, il frate trappista di Arcore. Io penso -afferma ancora sandro Bondi-che sarei stato oggetto di un vero e proprio linciaggio, di un accanimento brutale verso la mia persona e il mio partito". "Percio' credo che l'insegnamento che si puo' trarre da questa vicenda e' di uscire una volta per tutte dalla trappola politica in cui siamo tutti avvolti, per cui siamo implacabili e feroci nei confronti dei nostri avversari che per varie ragioni si trovano in difficolta' e nello stesso tempo siamo flessibili e accondiscendenti verso i nostri amici che sbagliano. Cosi' come siamo portati ad essere tolleranti verso i politici e quasi indifferenti verso chi non e' potente e puo' finire senza alcuna pieta' nel tritacarne della gogna mediatica''.
Dagospia 27 Marzo 2007