NAPOLITANO RICEVE PAOLO FRANCHI (E' L'ADDIO AL "RIFORMISTA"?) - I CESPUGLI BIANCHI FANNO MAZZO - PD: CHE ABORTO TRA BONINO E BINETTI,- L'INDAGINE SU DI PIETRO - REGIONE CAMPANIA VELARDI ASSESSORE - INSERZIONE HERALD TRIBUNE.

1 - NAPOLITANO RICEVE PAOLO FRANCHI (E' L'ADDIO AL "RIFORMISTA"?)
(Adnkronos) - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto questa mattina al Quirinale il direttore de "Il Riformista", Paolo Franchi. Ne da' notizia un comunicato.

2 - PREFETTO SERRA: NESSUNO FINORA MI HA OFFERTO CANDIDATURA.
(Apcom) - "Sottolineo che una persona si candida dopo aver ricevuto un'offerta" e " io non ho ricevuto nessuna offerta di candidatura". Lo afferma il prefetto Achille Serra, Alto Commissario per la lotta alla corruzione, con riferimento alle indiscrezioni su una sua prossima candidatira al Parlamento nelle liste del Pd di Walter Veltroni.
"Con Veltroni - si limita a ricordare Serra - abbiamo lavorato per Roma, assieme per tanti anni: lui in qualità di Sindaco della Capitale e io di Prefetto". Prima di riprendere a Roma la carriera prefettizia, Achille Serra era stato parlamentare di Forza Italia.

3 - PD AVELLINO: LASCIA ANCHE GIUSEPPE DE MITA, NIPOTE DI CIRIACO.
(Ansa) - Il coordinatore del Pd di Avellino, Giuseppe De Mita, nipote dell'ex segretario dc Ciriaco, si e' dimesso, ufficializzando la propria decisione nel corso della riunione della direzione provinciale del partito svoltasi nella tarda mattinata ad Avellino. Dall'esecutivo provinciale, composto di 20 membri, si sono dimessi anche sette esponenti (su 11) che provengono dalla ex Margherita.

4 - REGIONE CAMPANIA VELARDI ASSESSORE.
Da "la Repubblica"
- «Ho deciso di rinunciare all´incarico di assessore al Turismo e ai Beni culturali della Regione Campania perché, a seguito di un attento esame normativo, tale ruolo è risultato incompatibile con la presidenza della Fondazione Ravello e con la cattedra universitaria di cui sono titolare». Così ieri il sociologo Domenico De Masi. Al suo posto il presidente Bassolino ha conferito l´incarico a Claudio Velardi, imprenditore nel settore della comunicazione ed ex braccio destro di D´Alema. «Ho accettato l´invito - ha dichiarato -per due motivi: per l´amore che nutro per la mia terra e per la stima e l´affetto che ho per Bassolino. Concepisco questo compito come un atto di servizio civile per la mia terra. Destinerò l´indennità di assessore ad una associazione operante nel difficile territorio sociale della regione»

5 - BERTONE A GUANTANAMO.
Da "La Stampa" - «Dialogo», «riconciliazione», «pacificazione». Passa attraverso queste tre parole il messaggio del Papa a Cuba, nella giornata in cui si è ufficializzato lo storico addio di Fidel Castro. Il segretario di Stato vaticano, cardinal Tarcisio Bertone, ha scelto Guantanamo per trasmettere ai cittadini cubani le parole di Benedetto XVI, che chiede con chiarezza di «sanare definitivamente le ferite provocate dalle tensioni del passato».

6 - HERALD TRIBUNE, A.A.A. IN ITALIA CERCASI DISPERATAMENTE CANDIDATI
(Adnkronos) - A.A.A. cercasi "disperatamente" candidati, abbastanza o anche limitatamente onesti e senza particolari requisiti a parte andare ai talk show, per le prossime elezioni politiche italiane. E' questa l'inserzione pubblicata da "un gruppo di cittadini italiani" oggi sulla pagine dei "classified" del quotidiano Herald Tribune, che promette "un salario estremamente competitivo (tra i piu' alti del mondo) e benefit oltre ogni immaginazione", compresa "l'immunita' da azioni penali".

"Una volta eletto, il candidato potra' portare con se' amici e parenti ai quali verranno offerti incarichi ad alto livello nell'amministrazione pubblica o di direzione nel sistema televisivo nazionale" continua l'ironica inserzione che non manca di pubblicizzare il fatto che la sede di lavoro e' in "una delle zone piu' esclusive del centro di Roma, con Piazza Navona raggiungibile a piedi".

Per quanto riguarda i requisiti richiesti, "non ne viene richiesto nessuno in particolare, anzi non aver nessuna capacita' specifica e' perfetto". "Non e' richiesto di aver alcuna vera professione, a parte apparire nei talkshow, dove i politici non devono rispondere alle domande, ma sono solo invitati ad unirsi alle popolari soubrette per cantare insieme". I candidati interessati al posto sono invitati a contattare Lucrezia Marforio all'email rescue.italy@gmail.com.



7 - I CESPUGLI BIANCHI FANNO MAZZO - PD TRA BONINO E BINETTI, LA GRANA DELL'ABORTO - L'INDAGINE SU DI PIETRO
Laura Cesaretti per il Velino.it

Definiti gli schieramenti che si sfideranno il 13 e 14 aprile prossimi, la campagna per le elezioni politiche entra nel vivo. Dopo il sì di Raffaele Lombardo all'apparentamento con il Pdl, per il Partito democratico si fa sempre più dura. Vincere in Sicilia per il Cavaliere significa assicurarsi una maggioranza in Senato del tutto impermeabile alla vicinanza degli eventuali e residui spezzoni "terzopolisti" che dovessero riuscire a cogliere un qualche successo.

La Rosa bianca si vede ormai obbligata alla riunificazione con l'Udc per sperare di ottenere qualche eletto a Palazzo Madama e qualcosina in più a Montecitorio. Al di là delle alchimie incoraggiate da certi sondaggisti si tratta di una forza politica che rischia davvero l'insuccesso. Del resto è solo l'unione tra una parte dell'Udc, quella cioè rimasta fedele a Casini dopo l'abbandono di Giovanardi e dei suoi cattolici liberali, e Savino Pezzotta.

Nella sua breve storia l'Udc è arrivata al massimo al 6 per cento contando però soprattutto su una serie di notabili locali che in buona parte hanno anche preferito il Cavaliere. Così se davvero il patto con l'Mpa dovesse rivelarsi l'arma vincente per il centrodestra Silvio Berlusconi avrà compiuto un piccolo capolavoro politico: fare a meno del riottoso ex alleato Casini senza rinunciare ai suoi voti. Del resto era stato proprio l'ex premier a propiziarne l'elezione nel 1994 quando ospitò Casini e Mastella nelle liste di Forza Italia per esserne ricambiato, una volta eletti, con l'abbandono del gruppo e la nascita di un nuovo agglomerato centrista, il Ccd.

Nel centrosinistra intanto si va chiudendo l'accordo tra Pd e Radicali. Ieri gli organismi del partito di via di Torre Argentina hanno approvato all'unanimità l'intesa con Veltroni. Ma senza entusiasmo per la nuova alleanza. In casa Radicale c'è la consapevolezza dello sgarbo subito da quelli del loft che si sono fatti dare la linea da Paola Binetti nell'escludere Marco Pannella, mentre non hanno avuto remore ad apparentarsi con l'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro.

Una preferenza che avrebbe avuto senso se davvero la lista dell'ex pm avesse portato il voto dei seguaci di Grillo e dell'antipolitica. Ma dopo le rivelazioni della scorsa settimana sulla esistenza di un'indagine della procura di Roma proprio a carico del Tonino nazionale per il modo in cui gestisce il proprio partito e il rimborso elettorale, diventa difficile capire la ragione del favore fatto all'Italia dei Valori.

Tanto più se si considera che tutto il gruppo dirigente del Pd era ben al corrente dell'indagine romana su Di Pietro. Mercoledì si terrà l'udienza preliminare per decidere se accogliere l'istanza di proscioglimento presentata dal pm o se invece proseguire con le indagini come aveva chiesto il giudice della indagini preliminari. È probabile che si decida per un altro rinvio, in quanto il gip nel frattempo è cambiato e i difensori di Mario Di Domenico, l'ex socio fondatore dell'Italia dei Valori che con le sua denunce ha dato via al tutto, chiederanno di poter ascoltare numerosi altri testimoni. Un'indagine pendente significherebbe per Di Pietro dover rinunciare a tutto il proprio armamentario polemico giustizialista in campagna elettorale. Veltroni, che lo ha scelto per strizzare l'occhio al segmento elettorale dell'antipolitica, rischia di vederlo diventare una zavorra proprio agli occhi di quel tipo di voti.

Domani intanto si faranno vedere alla Camera i rappresentanti legali di Achille Occhetto che ha chiesto all'amministrazione di Montecitorio di poter avere la parte spettategli di rimborso elettorale dopo le europee del 2004. Di Pietro non ha voluto dargliela, sostenendo la titolarità della gestione dovuta al fatto che al momento del deposito del simbolo si peritò di essere l'unico a presentare formalmente la lista. Tonino però non deve temere, a fare da relatore alla vicenda ci pensa il suo alleato Castagnetti.

Ma la grana più grossa per il Pd si chiama questione aborto. Ieri la Cei con il proprio organo di stampa L'Avvenire ha risposto all'ordine dei medici che sabato scorso aveva difeso la legge 194. Dunque ora, soprattutto dopo l'ingresso dei Radicali, il Partito democratico dovrà scegliere se sulla questione stare con i vescovi o con il partito di Pannella che tra i possibili candidati nella lista veltroniana annovera quel dottor Silvio Viale divenuto famoso per aver portato in Italia l'aborto farmacologico tramite pillola RU486. Veltroni ha già imposto ai cattodemocratici la scelta dell'alleanza con i Radicali. Difficilmente potrà comporre la posizione della professoressa Binetti e quella di Emma Bonino. Tra le due dovrà scegliere.


Dagospia 25 Febbraio 2008