L'"AMICA" DEL SESSO - PROVA-LETTO PER LA SCOPATA SINDACALE (O "MISSIONARIA"). MA LA "PECORINA" OFFRE MAGGIORI POSSIBILITA' DI LAVORARE SULLA CLITORIDE.

Vittoria Pallavicino per Amica


Non gode di buona fama, solo perché e considerata la più tradizionale e la meno avventurosa. Anche se è sicuramente la più praticata nei letti occidentali.
È la missionaria, non la suora s'intende (il provocatorio pamphlet su Madre Teresa di Calcutta di Christopher Hitchens La posizione della missionaria, non deve trarre in inganno), ma la posizione lui-sopra-lei-sotto. La leggenda vuole che questo nome "irrispettoso" nasca dai primi missionari-esploratori: cercavano di convincere gli indigeni - probabilmente troppo fantasiosi - che fosse il metodo "approvato" per far l'amore.

Il Kama Sutra lo chiama "la scatola" e lo consiglia soprattutto in caso l'uomo non sia ben dotato. Liquida la voce in poche righe, con una digressione sulla variante "scatola laterale" (lei-lui sul fianco). È la più vista al cinema: è romantica (i due partner si mangiano con gli occhi, si baciano e si strabaciano), ma anche sexy. Difficile che scada nel pornografico volgare. Tutti gli intervistati e le intervistate da Amica ammettono che in un amplesso la missionaria è quasi sempre un passaggio obbligato. Si può far l'amore a cavalcioni, seduti, a cucchiaio, ma poi si arriva lì. Un po' come la benedizione finale. Per questa sua caratteristica istituzionale, almeno a parole, viene un po' snobbata. Le fantasie di sesso sfrenato prevedono piuttosto acrobazie da hatha yoga. Qualcuno la chiama anche la Sindacale, per dire che in una coppia, dove il desiderio è sceso a livelli minimi, rappresenta il dovuto. In realtà, i grandi amatori si riconoscono proprio da quanta energia mettono nel loro stile "missionario".

«È la più bella in assoluto se sei innamorata», ammette drastica una cultrice. «Diventa la più insopportabile se il tuo partner, annoiato e impigrito, a letto fa solo cose standard». «Per carità, non è male, ma per me non è la posizione più favorevole per l'orgasmo», afferma una sostenitrice della "pecorina" che, a parer suo, offre maggiori possibilità di lavorare sulla clitoride.
«La missionaria è anche la migliore da un punto di vista estetico: permette di nascondere i difetti, le tette un po' budinose non cadono, le cicce si spianano, appaiono meno gonfiori. Con la pecorina, invece, il grammo di cellulite si nota subito, tutto pende, e se sei troppo magra le ossa del bacino danno fastidio al partner», è la controrisposta di una signora perfezionista. Come sempre è una questione di gusti, ma anche di concentrazione.



Il classico, per carità, dà maggiori garanzie. Ma non dà giustificazioni: una volta che lui è sopra, non è detto che tutto si debba svolgere come in un copione già scritto da secoli.
Intanto la posizione permette alcune interessanti varianti: lei a gambe piegate e lui stese; lui seduto sulle ginocchia che solleva con le mani il bacino di lei; lei può prendere il sedere di lui e lo porta verso il suo ventre per farlo aderire meglio; lui inginocchiato e appoggiato a lei che ha una gamba appoggiata e una sollevata verso la testa, tipo spaccata; ginocchia di lei sul petto con braccia di lui appoggiate sulle cosce di lei; gambe di lei sollevate a squadra ecc. Inutile continuare. La possibilità di realizzare queste variazioni sul tema dipende molto dal fisico.

Chili di troppo e scarse doti atletiche non aiutano. Muscoli efficienti permettono buone flessioni pompate sulle braccia. La domanda più comune di un uomo corpulento e fuori allenamento è infatti: «Non ti peso troppo?». Ci sono donne che detestano un partner steso sopra a peso morto («mi sento immobilizzata»), altre che invece apprezzano («è bello sentirsi sottomesse», una definizione azzeccata). Alcuni uomini "si velocizzano" troppo, soprattutto se l'affondo è molto energico, altri, al contrario, se lei è troppo bagnata, non sentono attrito e faticano di più. Gli intervistati sono concordi su una cosa: non tutte le missionarie sono uguali. È ovvio che forme e angolazioni di pene e vagina procurino livelli di piacere più o meno intensi. Fattori fondamentali sono anche l'armonia delle proporzioni e il modo con cui combaciano corpi e piedi (qualche problema ci può essere se è lei troppo alta rispetto a lui, o il contrario).

Poi c'è il coordinamento dei movimenti. Una voce maschile sostiene: «Il ritmo lo deve dare la donna. Senza neanche parlare. Basta una pressione con le mani sul sedere di lui per fermarlo, per farlo andare più veloce o più profondo». Questo ribalta uno dei pregiudizi femminili sulla missionaria («è una posizione passiva»).
Senza dubbio il lavoro duro tocca al maschio, ma se lui divide il peso sulle braccia e sul bacino, allora sì che tutto diventa eroticamente più divertente. Altro che stoccafisso. Prima ci si può strofinare solo esternamente (le clitoridee ne traggono qualche vantaggio), poi si può continuare facendosi penetrare con spinte leggere a gancio, fino ad arrivare a quelle più energiche.

Chi si è applicata molto sostiene che roteare il bacino stringendo i muscoli e stendendo le gambe aiuti nell'operazione orgasmo. Un consiglio per chi con la missionaria stenta a venire: «Arrivare a metà dell'opera di eccitamento con cunnilingus o ditalini». Infine un giochino che piace ad alcuni è infilarlo barzotto per renderlo più efficiente. Realizzabile dopo la conquista di una certa intimità. Pena manovre poco onorevoli e acrobatiche del pene.


Dagospia.com 11 Giugno 2003