CIAK, MI GIRA - MEZZOGIORNO VIETATO PER ACCORSI - LA BELLEZZA "INDECENTE" DI EVA GREEN - HENDRIX-MOZART E CLAPTON-SALIERI - GHEZZI SPETTRALI.
Michele Anselmi per Il Giornale
Ma sì, ogni tanto un po' di gossip ci sta bene. E così, mentre Laetitia Casta è stata vista raggiungere a tarda sera il fidanzato Stefano Accorsi all'hotel Des Bains (e subito dopo uscirne per una passeggiata tenendo al guinzaglio l'ormai famoso bastardino "Anch'io"), si scopre che in una delle tante installazioni della Mostra s'annidava un possibile incidente diplomatico. Roba grossa. Ovvero una fotografia dell'attore bolognese sistemata accanto a quelle di Giovanna Mezzogiorno (ex fidanzata) e della Casta (attuale fidanzata). Magari s'è trattato di veniale coincidenza. O forse di innocente accostamento. In ogni caso i tre ritratti, per intervento del press-agent di Accorsi, sarebbero stati rimossi. Usiamo il condizionale perché in realtà nessuno li ha mai visti. Ma a tutti piace pensare che ci fossero.
INDECENTE? "E' di una bellezza indecente". Bertolucci ama gli aggettivi a effetto. Ed effettivamente la ventiduenne Eva Green, figlia dell'attrice Marlène Jobert, è finora l'immagine femminile più esplosiva della Mostra: non solo per l'ormai famoso seno accogliente e sodo, dai larghi capezzoli, oggetto di ammirati commenti al termine del film. Dopo aver lanciato Maria Schneider con "Ultimo tango" e Liv Tyler con "Io ballo da sola", il regista parmigiano aggiunge un'altra tacca al proprio medagliere. Nuda alla maniera di Courbet o vestita di rosso fuoco, nella vasca da bagno insieme ai due ragazzi o in mezzo agli scontri con la polizia, la fanciulla attraverso "The dreamers" con passo felpato e sensuale, lasciando un segno. Una copertina - "Sette" - se l'è già guadagnata. Vedrete che è solo l'inizio: con quel nome e quel corpo farà carriera.
CHITARRE A PREMI. D'accordo, Jimi Hendrix fu grandissimo, un rivoluzionario della chitarra elettrica, morto pure giovane per droga, come s'addice agli angeli caduti. Ma in "The dreamers" il suo nome viene accostato un po' incongruamente a quello di Eric Clapton, altra divinità (sui muri di Londra negli anni Sessanta c'era scritto "Clapton is God") della sei corde rock. Secondo Théo, il fratello gemello di Isabelle, Clapton avrebbe suonato la chitarra elettrica come si suona la chitarra acustica, senza inventare niente di nuovo. Insomma Clapton come Salieri, Hendrix come Mozart. E dire che l'autore della sceneggiatura, Gilbert Adair, è pure inglese.
FORFEIT. Dal quotidiano ufficiale del festival, "Ciak in Mostra", una frecciatina al direttore Moritz de Hadeln. Leggiamo: "Antonio Banderas all'ultimo momento ha disdetto l'arrivo al Lido per il film 'Imagining Argentina'. Fughe sospette: che la Kidman (dopo il forfeit per "The human stain", ndr) e Banderas abbiano visto finalmente i film?".
GIORNALISTI 1. Complimenti alla spiritosa collega Gloria Satta, inviata del "Messaggero". Ieri mattina, visto il micidiale abbassamento della temperatura al Lido (16 gradi nella notte), s'è presentata sulla terrazza dell'Excelsior con tanto di mocassini e calze sotto i pantaloni. Dopo essersi guardata intorno, ha confessato agli amici: "E' una vergogna. Questo clima ci impedisce di lavorare Oggi ci scriverò sopra un editoriale". Naturalmente scherzava. Prendeva in giro una certa tendenza dei cronisti a usare gli articoli per parlare di sé.
GIORNALISTI 2. Per non incorrere in nuove polemiche, quel comunista di De Hadeln ha cancellato dal proprio telefonino la musichetta con l'Internazionale. In compenso alle conferenze stampa ogni tanto prende a suonare un cellulare con l'incipit di "Bella ciao". Pare appartenga all'inviata di un grande quotidiano. Santoro, nella fattispecie, non c'entra.
GIORNALISTI 3. Come s'è visto con "Segreti di Stato", l'embargo non funziona. De Hadeln aveva raccomandato di non scriverne subito, per rispetto verso il regista e il pubblico. Risultato: il giorno dopo paginate su tutti i giornali. Il problema si riproporrà domani con "Buongiorno, notte" di Bellocchio. La proiezione per la stampa è alle 21,45 di sera, tardi ma non troppo per scrivere qualcosa. Pare che il direttore stia meditando di spostare l'orario più in là, verso mezzanotte, per scongiurare nuove fughe di notizie.
GHEZZIANA. "Rivisitare un cinema che non c'è mai stato, incontrare la morte di qualcosa che non è mai vissuto. Con lo stesso peso tsaiminglianiano degli spettri, con il geniale riconoscimento che il cinema tanto più è spettrale quanto più si sa 'monumento', statua, mummia". Enrico Ghezzi, da "l'Unità" di ieri, rubrica "ermo colle".
Dagospia.com 2 Settembre 2003
Ma sì, ogni tanto un po' di gossip ci sta bene. E così, mentre Laetitia Casta è stata vista raggiungere a tarda sera il fidanzato Stefano Accorsi all'hotel Des Bains (e subito dopo uscirne per una passeggiata tenendo al guinzaglio l'ormai famoso bastardino "Anch'io"), si scopre che in una delle tante installazioni della Mostra s'annidava un possibile incidente diplomatico. Roba grossa. Ovvero una fotografia dell'attore bolognese sistemata accanto a quelle di Giovanna Mezzogiorno (ex fidanzata) e della Casta (attuale fidanzata). Magari s'è trattato di veniale coincidenza. O forse di innocente accostamento. In ogni caso i tre ritratti, per intervento del press-agent di Accorsi, sarebbero stati rimossi. Usiamo il condizionale perché in realtà nessuno li ha mai visti. Ma a tutti piace pensare che ci fossero.
INDECENTE? "E' di una bellezza indecente". Bertolucci ama gli aggettivi a effetto. Ed effettivamente la ventiduenne Eva Green, figlia dell'attrice Marlène Jobert, è finora l'immagine femminile più esplosiva della Mostra: non solo per l'ormai famoso seno accogliente e sodo, dai larghi capezzoli, oggetto di ammirati commenti al termine del film. Dopo aver lanciato Maria Schneider con "Ultimo tango" e Liv Tyler con "Io ballo da sola", il regista parmigiano aggiunge un'altra tacca al proprio medagliere. Nuda alla maniera di Courbet o vestita di rosso fuoco, nella vasca da bagno insieme ai due ragazzi o in mezzo agli scontri con la polizia, la fanciulla attraverso "The dreamers" con passo felpato e sensuale, lasciando un segno. Una copertina - "Sette" - se l'è già guadagnata. Vedrete che è solo l'inizio: con quel nome e quel corpo farà carriera.
CHITARRE A PREMI. D'accordo, Jimi Hendrix fu grandissimo, un rivoluzionario della chitarra elettrica, morto pure giovane per droga, come s'addice agli angeli caduti. Ma in "The dreamers" il suo nome viene accostato un po' incongruamente a quello di Eric Clapton, altra divinità (sui muri di Londra negli anni Sessanta c'era scritto "Clapton is God") della sei corde rock. Secondo Théo, il fratello gemello di Isabelle, Clapton avrebbe suonato la chitarra elettrica come si suona la chitarra acustica, senza inventare niente di nuovo. Insomma Clapton come Salieri, Hendrix come Mozart. E dire che l'autore della sceneggiatura, Gilbert Adair, è pure inglese.
FORFEIT. Dal quotidiano ufficiale del festival, "Ciak in Mostra", una frecciatina al direttore Moritz de Hadeln. Leggiamo: "Antonio Banderas all'ultimo momento ha disdetto l'arrivo al Lido per il film 'Imagining Argentina'. Fughe sospette: che la Kidman (dopo il forfeit per "The human stain", ndr) e Banderas abbiano visto finalmente i film?".
GIORNALISTI 1. Complimenti alla spiritosa collega Gloria Satta, inviata del "Messaggero". Ieri mattina, visto il micidiale abbassamento della temperatura al Lido (16 gradi nella notte), s'è presentata sulla terrazza dell'Excelsior con tanto di mocassini e calze sotto i pantaloni. Dopo essersi guardata intorno, ha confessato agli amici: "E' una vergogna. Questo clima ci impedisce di lavorare Oggi ci scriverò sopra un editoriale". Naturalmente scherzava. Prendeva in giro una certa tendenza dei cronisti a usare gli articoli per parlare di sé.
GIORNALISTI 2. Per non incorrere in nuove polemiche, quel comunista di De Hadeln ha cancellato dal proprio telefonino la musichetta con l'Internazionale. In compenso alle conferenze stampa ogni tanto prende a suonare un cellulare con l'incipit di "Bella ciao". Pare appartenga all'inviata di un grande quotidiano. Santoro, nella fattispecie, non c'entra.
GIORNALISTI 3. Come s'è visto con "Segreti di Stato", l'embargo non funziona. De Hadeln aveva raccomandato di non scriverne subito, per rispetto verso il regista e il pubblico. Risultato: il giorno dopo paginate su tutti i giornali. Il problema si riproporrà domani con "Buongiorno, notte" di Bellocchio. La proiezione per la stampa è alle 21,45 di sera, tardi ma non troppo per scrivere qualcosa. Pare che il direttore stia meditando di spostare l'orario più in là, verso mezzanotte, per scongiurare nuove fughe di notizie.
GHEZZIANA. "Rivisitare un cinema che non c'è mai stato, incontrare la morte di qualcosa che non è mai vissuto. Con lo stesso peso tsaiminglianiano degli spettri, con il geniale riconoscimento che il cinema tanto più è spettrale quanto più si sa 'monumento', statua, mummia". Enrico Ghezzi, da "l'Unità" di ieri, rubrica "ermo colle".
Dagospia.com 2 Settembre 2003