ESPRESSO RISERVATO - CAN CAN A CAN CUN: ALEMANNO E I SUOI CARI - FOLLINI, CONDONO IN CASA SPITZ - L'OROLOGIAIO DI WOJTYLA: UN'ORA DA PAPA? SEIKO.
Dal "Riservato" de "L'espresso" n. 40, a cura di Paolo Forcellini, in edicola domani
1 - In viaggio con papà
Sarà stato un fallimento il vertice Wto di Cancun, ma gli Alemanno hanno gradito lo stesso. Chi c'era nella delegazione ufficiale italiana ospitata sull'aereo di Stato decollato da Ciampino l'8 settembre? La signora Isabella Rauti, ma anche il giovane Manfredi, cioè moglie e figlio del ministro delle Politiche agricole, Giovanni. A che titolo? «Nei viaggi istituzionali», spiega il sottosegretario per i Rapporti con il Parlamento, Cosimo Ventucci, che ha risposto a una interpellanza di Roberto Giachetti,«è prassi che le autorità di governo, anche per esigenze di rappresentanza, siano accompagnate dai rispettivi coniugi». Le altre signore presenti? Le mogli di Antonio Marzano e Adolfo Urso, ministro e viceministro delle Attività produttive, e quelle dei senatori Pierluigi Castagnetti (Margherita) (Nota di Dagospia: Non era l'on. Pierluigi Castagnetti della Margherita a far parte della delegazione italiana a Cancun, a bordo del'aereo in questione, bensì il sen. Guglielmo Castagnetti di Forza Italia) e Liborio Ognibene (Fi). E il giovane Alemanno? «La delegazione era di 36 persone», aggiunge Ventucci: «Su un aereo di 50 posti, qualcuno in più non incide certo sul costo complessivo».
2 - Udc, Condono in casa
Non faccio i salti di gioia quando sento parlare di condono, ma se proprio si deve fare... È stato questo il ritornello un po' malpancista recitato dal segretario dell'Udc, Marco Follini, ogni volta che gli è stato chiesto se avrebbe dato il via libera al condono edilizio. Ironia della sorte, a guidare l'ufficio del ministero dell'Economia che si occupa del provvedimento è una persona molto vicina a Follini: Elisabetta Spitz, direttore generale del Demanio e moglie del segretario centrista.
3 - Un'ora da papa
L'ora del papa è segnata da sempre da un comunissimo orologio da polso di marca giapponese, un Seiko. Cinturino in acciaio, quadrante tondo ed elementare, con i numeri arabi e senza data. Solo di recente, l'orologio che Karol Wojtyla adoperava da oltre vent'anni è stato sostituito con uno della stessa marca, ma dotato di un quadrante più grande per facilitarne la lettura a Giovanni Paolo II che, sia pur dotato di una buona vista, cominciava ad avere difficoltà tipiche della sua età con il quadrante piccolo. A rivelare questi particolari è Francesco Rocchi, da sempre "l'orologiaio del papa", l'artigiano che, ereditando una tradizione di famiglia, ripara gli orologi del pontefice e di alti prelati del Vaticano. Il suo negozio è a Borgo Pio, a pochi metri da San Pietro. All'interno spiccano ben quattro foto incorniciate che ritraggono Rocchi in udienza privata da Giovanni Paolo II. «Ha cominciato mio padre», racconta, «con Pio XII , papa Giovanni XXIII e Paolo VI. Poi ho proseguito io. Due anni fa ho ricevuto il grande privilegio di essere ricevuto dal Santo Padre con mia moglie e mio figlio. Che emozione, non lo dimenticherò mai. Quando fu detto al papa che ero il suo orologiaio, esclamò divertito: "Sei tu che mi fai far tardi agli appuntamenti. Il tempo non basta mai". E mi accarezzò». Giovanni Paolo II nel corso del suo lungo pontificato ha ricevuto in regalo decine di orologi, alcuni di grande pregio e che potrebbero formare una piccola collezione. Sono finiti fra i beni della Chiesa perché il papa ha sempre portato orologi non impegnativi, ora un Seiko, prima sconosciute marche polacche.
Dagospia.com 25 Settembre 2003
1 - In viaggio con papà
Sarà stato un fallimento il vertice Wto di Cancun, ma gli Alemanno hanno gradito lo stesso. Chi c'era nella delegazione ufficiale italiana ospitata sull'aereo di Stato decollato da Ciampino l'8 settembre? La signora Isabella Rauti, ma anche il giovane Manfredi, cioè moglie e figlio del ministro delle Politiche agricole, Giovanni. A che titolo? «Nei viaggi istituzionali», spiega il sottosegretario per i Rapporti con il Parlamento, Cosimo Ventucci, che ha risposto a una interpellanza di Roberto Giachetti,«è prassi che le autorità di governo, anche per esigenze di rappresentanza, siano accompagnate dai rispettivi coniugi». Le altre signore presenti? Le mogli di Antonio Marzano e Adolfo Urso, ministro e viceministro delle Attività produttive, e quelle dei senatori Pierluigi Castagnetti (Margherita) (Nota di Dagospia: Non era l'on. Pierluigi Castagnetti della Margherita a far parte della delegazione italiana a Cancun, a bordo del'aereo in questione, bensì il sen. Guglielmo Castagnetti di Forza Italia) e Liborio Ognibene (Fi). E il giovane Alemanno? «La delegazione era di 36 persone», aggiunge Ventucci: «Su un aereo di 50 posti, qualcuno in più non incide certo sul costo complessivo».
2 - Udc, Condono in casa
Non faccio i salti di gioia quando sento parlare di condono, ma se proprio si deve fare... È stato questo il ritornello un po' malpancista recitato dal segretario dell'Udc, Marco Follini, ogni volta che gli è stato chiesto se avrebbe dato il via libera al condono edilizio. Ironia della sorte, a guidare l'ufficio del ministero dell'Economia che si occupa del provvedimento è una persona molto vicina a Follini: Elisabetta Spitz, direttore generale del Demanio e moglie del segretario centrista.
3 - Un'ora da papa
L'ora del papa è segnata da sempre da un comunissimo orologio da polso di marca giapponese, un Seiko. Cinturino in acciaio, quadrante tondo ed elementare, con i numeri arabi e senza data. Solo di recente, l'orologio che Karol Wojtyla adoperava da oltre vent'anni è stato sostituito con uno della stessa marca, ma dotato di un quadrante più grande per facilitarne la lettura a Giovanni Paolo II che, sia pur dotato di una buona vista, cominciava ad avere difficoltà tipiche della sua età con il quadrante piccolo. A rivelare questi particolari è Francesco Rocchi, da sempre "l'orologiaio del papa", l'artigiano che, ereditando una tradizione di famiglia, ripara gli orologi del pontefice e di alti prelati del Vaticano. Il suo negozio è a Borgo Pio, a pochi metri da San Pietro. All'interno spiccano ben quattro foto incorniciate che ritraggono Rocchi in udienza privata da Giovanni Paolo II. «Ha cominciato mio padre», racconta, «con Pio XII , papa Giovanni XXIII e Paolo VI. Poi ho proseguito io. Due anni fa ho ricevuto il grande privilegio di essere ricevuto dal Santo Padre con mia moglie e mio figlio. Che emozione, non lo dimenticherò mai. Quando fu detto al papa che ero il suo orologiaio, esclamò divertito: "Sei tu che mi fai far tardi agli appuntamenti. Il tempo non basta mai". E mi accarezzò». Giovanni Paolo II nel corso del suo lungo pontificato ha ricevuto in regalo decine di orologi, alcuni di grande pregio e che potrebbero formare una piccola collezione. Sono finiti fra i beni della Chiesa perché il papa ha sempre portato orologi non impegnativi, ora un Seiko, prima sconosciute marche polacche.
Dagospia.com 25 Settembre 2003