made in italy dazi esportazioni italia commercio giorgia meloni donald trump

ORA SO' DAZI NOSTRI! – IN ITALIA CHI PAGHERÀ IL CONTO PIÙ ALTO DELLA GUERRA COMMERCIALE DI TRUMP, QUANDO IL 2 APRILE SCATTERANNO LE NUOVE TARIFFE? MODA, AGRICOLTURA, MECCANICA, FARMACI: SONO A RISCHIO 9,6 MILIARDI DI DOLLARI L’ANNO DI EXPORT MADE IN ITALY NEGLI USA – L’ISTAT HA INDIVIDUATO 23 MILA AZIENDE “VULNERABILI” NEI CONFRONTI DELLA DOMANDA ESTERA – SECONDO FEDERMACCHINE, IL TYCOON SI STA DANDO LA PAZZA SUI PIEDI: “L’INDUSTRIA AMERICANA NON È IN GRADO DI FARE A MENO DEI NOSTRI MACCHINARI...”

Estratto dell’articolo di Bianca Carretto e Valentina Iorio per il “Corriere della Sera”

 

EXPORT MADE IN ITALY

Dalle auto ai vini, dai farmaci ai macchinari. Le imprese italiane attendono il 2 aprile per capire in che termini si concretizzeranno le minacce di Donald Trump. Il presidente statunitense finora ha annunciato tariffe del 25% sulle auto importate che si aggiungono ai dazi «reciproci» annunciati in precedenza.

 

1 Quali settori potrebbero essere colpiti dai dazi e in che misura?

Le tariffe sulle auto potrebbero essere solo il primo passo. Il commissario Ue al Commercio Maroš Šefcovic ha avvertito che la Casa Bianca potrebbe imporre dazi del 20% sulle importazioni da tutti i 27 Paesi Ue.

 

I DAZI DI DONALD TRUMP - MEME

In Italia, a pagare il prezzo più alto, potrebbero essere quelle 23 mila aziende che l’Istat definisce «vulnerabili» nei confronti della domanda estera. Secondo le stime di una recente analisi della direzione Studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, con dazi di almeno il 20%, ipotizzando una piena trasmissione sui prezzi, l’export italiano a rischio può essere quantificato in 9,6 miliardi di dollari.

 

2 Quanto vale il mercato americano per il Made in Italy?

Nel 2024 le vendite di beni italiani negli Stati Uniti hanno raggiunto i 65 miliardi di euro, con un surplus vicino ai 39 miliardi. L’export italiano è più esposto della media Ue al mercato statunitense: 22,2% delle vendite italiane extra-Ue, rispetto al 19,7% di quelle Ue.

 

3 Quali sono i settori che esportano di più negli Stati Uniti?

dazi - i dati della guerra commerciale tra stati uniti e ue

I principali settori in termini di valore dell’export verso gli Stati Uniti, secondo un’analisi del Centro studi di Confindustria, sono: macchinari e impianti (12,4 miliardi), autoveicoli e altri mezzi di trasporto (11,1 miliardi), farmaceutica (8 miliardi), alimentari (4 miliardi), chimica (2,9 miliardi), bevande (2,6 miliardi), abbigliamento (2,4 miliardi). I settori più esposti in termini di flussi, invece, sono le bevande (il 39% delle esportazioni è diretto negli Usa), gli autoveicoli e altri mezzi di trasporto (30,7% e 34,0%) e la farmaceutica (30,7%).

 

4 Quali saranno le aziende più penalizzate dai dazi annunciati sull’auto?

DONALD TRUMP – DAZI E FERRARI

Quelle maggiormente dipendenti dall’export, anche quelle americane come General Motors e Ford che vedrebbero i loro utili diminuire drasticamente. L’effetto sui costi non sarà trascurabile neppure per Tesla, la casa di Elon Musk. I costruttori tedeschi rischiano di essere tra i più colpiti. Bmw è il maggiore esportatore di auto per valore negli Usa.[…]

 

5 Quali potrebbero essere le ricadute per la componentistica?

I dazi saranno applicati anche alle principali parti importate, come i motori, le trasmissioni e i componenti elettrici.

Inoltre, se verranno dichiarati in modo errato, il diritto del 25% verrà applicato all’intero valore del veicolo.

 

6 Potrebbero nascere nuove alleanze tra i produttori europei di auto?

DAZIAMI MA DI BACI SAZIAMI - MEME BY EMILIANO CARLI

Questo è un test che riguarda tutta l’Europa, potrebbero nascere accordi con la Francia, e potrebbero entrare in gioco sia Ferrari che Lamborghini che operano da anni negli Stati Uniti.

 

7 Gli Stati Uniti sono il primo mercato di esportazione per i macchinari industriali, cosa rischia il settore?

«L’industria americana non sarebbe in grado di fare a meno dei nostri macchinari», dice il presidente di Federmacchine Bruno Bettelli. «Devono acquisire un know-how che al momento non hanno. E i macchinari italiani non sono facilmente sostituibili. Nei pezzi unici siamo imbattibili. Per cui è giusto guardare con attenzione alle mosse degli Stati Uniti, ma non dobbiamo farci prendere dal panico. Dobbiamo essere consapevoli del valore straordinario del Made in Italy» [...]

 

8 Nel mirino di Trump c’è anche la farmaceutica, quanto peserebbero i dazi?

Nel 2024 sono stati esportati verso gli Usa farmaci e vaccini per un valore di oltre 10 miliardi. Qualora su questi prodotti venissero introdotti dazi del 25%, si tratterebbe di un costo di oltre 2,5 miliardi, secondo le stime di Farmindustria.

 

L’introduzione di dazi sui farmaci rappresenterebbe una minaccia innanzitutto per gli americani perché i farmaci acquistati dall’Italia non sarebbero sostituiti facilmente, come ha evidenziato il presidente di Farmindustria Marcello Cattani.

 

donald trump - i dazi e la guerra commerciale

9 Anche la moda guarda con preoccupazione alle minacce, quanto pesano gli Usa?

Gli Stati Uniti rappresentano il terzo mercato per le esportazioni della moda italiana, con un interscambio commerciale da gennaio a ottobre 2024 di ben 4,5 miliardi per la moda e 3,1 miliardi per i settori collegati, secondo le associazioni di categoria.

 

10 Quale potrebbe essere l’impatto di dazi del 25% sull’agroalimentare?

L’export italiano negli Usa ha superato i 7,8 miliardi di euro nel 2024. Un dazio del 25% costerebbe quasi 500 milioni alla filiera del vino (per il quale c’è la minaccia di dazi del 200%), 240 milioni per l’olio d’oliva, 170 milioni per la pasta, 120 milioni per i formaggi, secondo Coldiretti.

EXPORT MADE IN ITALY

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...