IL DEBITO DI TELCO (CONTROLLANTE DI TELECOM) DIVENTA PIU’ FRANCESE E MENO ITALIANO - CONSOB MULTA FONSAI E UNIPOL-SAI PAGA - ABU DHABI PRONTA A SBARCARE A MILANO - I TRENI ITALO TRASLOCANO A TERMINI...

1- PARTERRE
Da 'Il Sole 24 Ore'

IL DEBITO TELCO E L'AFFARE PER SOCGEN
Che sia stato per motivi di opportunità o per ragioni di convenienza, il debito Telco ora parla un po' meno italiano. A ottobre scorso Mediobanca e Intesa Sanpaolo hanno rifinanziato l'esposizione della cassaforte che ha in mano il 22,4% di Telecom Italia per complessivi 700 milioni, metà a testa. E il 31 marzo scorso l'istituto di Ca' de Sass ha deciso di cederne una fetta: più o meno 50 milioni a Société Generale. Per la banca francese, assicurano fonti finanziarie, si sarebbe trattato di «un affare». Il rendimento è buono, il prestito è garantito da pegno e non va a modificare sensibilmente l'esposizione della banca sul settore tlc. Per Intesa, che aveva già "scaricato" parte del rischio connesso all'investimento in equity grazie all'accordo firmato a settembre con Telefonica, questa piccola operazione va a ridurre marginalmente anche l'esposizione sul fronte dei crediti e, potenzialmente, a migliorarne limitatamente la qualità. (L.G.)

SORGENIA, LA LETTERA DELLE BANCHE ARRIVA AL CDA
Alla fine la tanto attesa lettera delle banche sarebbe stata inviata al cda di Sorgenia nella serata di ieri. La missiva, che ha ricevuto in extremis il via libera di alcuni istituti minori, segna una svolta nella ristrutturazione del debito del gruppo energetico, poiché di fatto prescinde dal contributo degli attuali soci (Cir e Verbund) Con essa, infatti, le banche - con l'obiettivo di garantire la «continuità aziendale» della società - propongono di rilevare la quasi totalità del capitale attraverso un aumento di capitale vicino a 400 milioni di euro. Il resto del debito in eccesso, circa 200 milioni, potrebbe essere coperto con un convertendo. Gli istituti, sebbene questa mossa rappresenti senza dubbio una svolta muscolare nella partita, hanno voluto tenere una porta aperta al negoziato con Cir. Alla holding, infatti, è garantita un'opzione per sottoscrivere a suo piacimento una quota dell'aumento. (Ch.C.)

UNIPOLSAI E LA MULTA PER IL BILANCIO FONSAI
La Consob multa Jonella Ligresti ed Emanuele Erbetta per avere «diffuso false informazioni» nel bilancio consolidato 2010 di Fonsai e della Milano Assicurazioni. Ma, allo stato, spetterà a UnipolSai pagare. La Commissione ha deliberato una sanzione pecuniaria di 250 mila euro a carico di Jonella Ligresti, presidente di Fondiaria-Sai all'epoca dei fatti, con la pena accessoria di un'interdizione di sei mesi da cariche in società quotate. Nei confronti di Erbetta, all'epoca a.d. di Fonsai e della Milano, le sanzioni ammontano a 400mila euro e l'interdizione a 8 mesi. In aggiunta Con sob ha multato anche le società, la ex FonSai e la ex Milano per complessivi 650 mila euro. In tutto, dunque, 1,3 milioni di cui dovrà rispondere in solido UnipolSai con la facoltà poi di potersi rivalere sui due ex manager. Il pagamento deve avvenire entro 30 giorni dalla notifica. È ammesso, in ogni caso, il ricorso in opposizione alla Corte d'Appello. (R.Fi.)

ABU DHABI PRONTA A SBARCARE A MILANO
Se arrivasse a buon fine sarebbe il primo grande investimento in Italia per Abu Dhabi investment authority. Perchè dietro l'offerta di Hines Sgr per l'ex headquarter Unicredit di piazza Cordusio a Milano, secondo indiscrezioni di mercato, ci sarebbe proprio il fondo sovrano degli Emirati arabi. Pronto a sborsare una bella cifra - il palazzo potrebbe valere intorno ai 300-350 milioni di euro - per mettere le mani su un trophy asset del mercato milanese. In una location ambita anche dai grandi retailer internazionali, tanto che di recente si è vociferato dell'arrivo dei magazzini LaFayette, qui o sull'altro angolo della piazza, nell'ex palazzo delle Poste. Visto l'interesse (è arrivata anche un'offerta da Prelios) qualche ben informato afferma che si potrebbe aprire una gara e che IDea Fimit, che gestisce il fondo Omicron di cui l'immobile che ospitava Unicredit fa parte, starebbe selezionando il broker che gestirà la vendita. Sarà per l'offerta che Manfredi Catella di Hines ha frequentato di recente gli uffici di Idea Fimit e non per ipotesi di una fusione tra le due Sgr? (P.De.)

2 - TIBURTINA ADDIO, ITALO TRASLOCA A TERMINI
Dal 'Fatto Quotidiano'

Italo partirà dalla stazione Termini con i treni non stop (senza tappe intermedie). L'accordo tra la Ntv di Diego Della Valle e Luca Cordero di Montezemolo e Rfi, la società di gestione della rete che fa capo alle Ferrovie dello Stato, apre le porte della prima stazione della Capitale alla concorrenza. Il via libera arriverà entro tre mesi. Sembra un dettaglio, ma nella lotta a tutto campo tra i due operatori, l'accordo segna un punto a favore di Ntv. In precedenza Termini non era stata scelta come scalo dei treni Italo, diversamente da Ostiense e Tiburtina. Quest'ultima doveva essere l'hub strategico dell'alta velocità a Roma per tutti gli operatori, ma è rimasta una stazione "fantasma", senza servizi accessori, come i parcheggi, e commerciali (ad oggi sono pochissimi i negozi aperti nella struttura).

Trenitalia si è ben guardata dal trasferire tutto nella nuova stazione, visto che una buona fetta di passeggeri continua a preferire Termini. E così alla fine anche Ntv, stanca dei continui ritardi, si è dovuta arrendere. Per ora l'hub del gruppo resta a Tiburtina - che rimane il miglior passante per l'alta velocità - ma nella stazione centrale verranno aperti i punti di servizio per i passeggeri di Italo. "A suo tempo abbiamo scelto di puntare su Tiburtina", ha spiegato Antonello Perricone, presidente di Ntv. Una scelta che in termini di passeggeri ha penalizzato il gruppo rispetto alla concorrenza.

 

TELECOM c c fa a ca dd FONSAIalitalia etihad ITALO NTVDELLA VALLE LETTA SCIARRONE MONTEZEMOLO BOMBASSEI TAGLIANO IL NASTRO DI ITALO unipolMontezemolo e Della Valle all evento CAssina per il Salone del Mobile foto Corriere

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)