1- APPESI AI NUMERI, I NUMERI CI APPENDONO. ALLA PAURA CHE “FA ORDINE”. E ALLORA ANCHE OGGI VAI CON L’INFORMAZIONE DI GUERRA, CON IL FRONTE DELLE COLONNE DI PIOMBO TUTTO SCHIERATO CONTRO L’INSOSTENIBILE AVANZATA DEL TEDESCO GENERALE SPREAD 2- SPAZZA I DUBBI LA VELINONA PLANATA DAL COLLE SUL "MESSAGGERO": “SECONDO IL QUIRINALE, SAREBBE MEGLIO FAR NASCERE IN AUTUNNO (CON LE ELEZIONI) UNA MAGGIORANZA POLITICA OMOGENEA IN LINEA CON GLI IMPEGNI DI RIGORE SOTTOSCRITTI DAL PROFESSORE”. OK, DATECI LE SCHEDE ELETTORALI PRE-COMPILATE CHE FACCIAMO PRIMA. SEGUE BOXINO DA COLLEZIONE: “FINANCIAL TIMES: SOSTENETE IL PROFESSORE”. CAZZO, LO STIAMO FACENDO. CHE COSA DOBBIAMO FARE DI PIÙ? UNA FIACCOLATA OGNI SERA CON IL SUO SANTINO? 3- IL PROF. LUCIANO GALLINO TIRA LE SOMME: "BISOGNA CAPIRE CHE LA CRISI STESSA STA DIVENTANDO UNA FORMA DI GOVERNO". GOVERNARE CON IL TERRORE FINANZIARIO, APPUNTO

a cura di COLIN WARD e CRITICAL MESS (Special Guest: Falbalà)

1- GOVERNARE CON IL TERRORE...
Appesi ai numeri, i numeri ci appendono. Eppure la vita reale sembra diversa e là fuori pare che si riesca a vivere anche senza pensare alla C.I. Merkel, agli intrugli dei banchieri di Stato e alla riforma della legge elettorale. C'è che la democrazia per delega ora si riprende anche la delega. Però visti i delegati di ieri, di oggi e di domani - alcuni vanno anche a processo insieme ai boss della mafia - la tentazione è quella di un gigantesco "E ‘sti cazzi".

Soldi già scappati all'estero o nessun risparmio, a parte la casetta di proprietà. Davvero milioni di italiani tremano? Tutti a guardare gli indici di Borsa, insieme ai padroni dei giornali? Non è detto. Ma la paura d'ordine, quella che "fa ordine", è sempre la stessa: "paura".

E allora anche oggi vai con l'informazione di guerra, con il fronte delle colonne di piombo tutto schierato contro il Generale Spread. "Spagna e Italia senza tregua. Spread Btp-Bund a quota 537. Borse giù, Milano a -2,71", titola in prima il Corriere delle banche salvate. Non perde la testa la Repubblica degli Illuminati, che urla a tutta prima: "Paura Europa, spread a 537. Giallo sull'appello Roma-Parigi-Madrid. La Grecia: aiutateci". Stessa immagine sulla Stampa dei Lingotti in fuga: "Lo spread torna a fare paura" (p.1)

Dunque, che fare? Apprendisti stregoni al lavoro. Lo si capisce dal titolo del pezzo di Massimo Franco sul Corriere: "A un passo da intese che il clima di diffidenza rischia di smontare" (p. 10). Ohibò, fecondazioni in vitro (quirinalizio) in arrivo? Spazza i dubbi la velinona planata dal Colle più alto sul Messaggero: "Crisi, Monti in allarme convoca la maggioranza. Incontri separati con i leader, sul tavolo anche il voto anticipato. Le mosse del Professore in stretto contatto con il capo dello Stato" (p.6).

Nel pezzo ci viene notificato che "Secondo il Quirinale, sarebbe meglio far nascere in autunno (con le elezioni) una maggioranza politica omogenea in linea con gli impegni di rigore sottoscritti dal professore". Ok, dateci le schede elettorali pre-compilate che facciamo prima. Segue boxino da collezione: "Financial Times: sostenete il Professore". Cazzo, lo stiamo facendo. Che cosa dobbiamo fare di più? Una fiaccolata ogni sera con il suo santino?

Intanto oggi siamo costretti a confessare che da tempo l'ideologo segreto di questa modesta rassegna è Luciano Gallino. Intervistato da Stefano Feltri sul Cetriolo Quotidiano (p.5), il professore torinese se la prende con "quella che e' una politica economica improntata a una teoria neoliberale", presentata "come l'unica verita' esistente".

"Su qualunque mezzo d'informazione si osserva un'adesione totalitaria, nel senso politicamente forte, a dottrine economiche che hanno portato a questa crisi (...) Ci dicono che quanto lo Stato fa e' sempre troppo in tutti i campi, nella sanita' e nell'istruzione (...) Poi il keynesismo e' stato applicato in misura fortissima per salvare le banche e il sistema finanziario". E infine, Gallino tira le somme ragionando in termini di utilità di sistema: "Bisogna capire che la crisi stessa sta diventando una forma di governo". Governare con il terrore finanziario, appunto.

2- NON FA SOSTA LA SUPPOSTA...
E allora paura, paura e ancora paura. "Tredicesime bloccate. E gli esodati scaricati. Giallo sullo stop alla mensilità extra di statali e pensionati. Le tutele previste dalla riforma Fornero non saranno estese" (Giornale, p. 4). "Nuovo allarme tredicesime per gli statali e i pensionati. Ipotesi congelamento. Patroni Griffi: non ne so nulla" (Messaggero, p. 9). Ma intanto facciamo girare la voce, così la gente si prepara ad accettare la qualunque.

Realistico il pezzo di Danilo Taino sul Corriere: "Interventi dettati da Bruxelles. Il prezzo dello scudo. Per lo Stato l'obbligo di realizzare le riforme strutturali indicate dalla Commissione. Su richiesta di un governo il fondo salva Stati Efsf può acquistare bond sul mercato secondario in cambio di precisi impegni" (p. 7). Tipo, non so: vendetevi l'acqua a Nestlè. Soldi in cambio di sovranità. Quid novi?

3- PALERMO, TANTO CASINO PER UN PAIO DI VERTICI DI MAGGIORANZA...
Le normali trattative tra ex Diccì, ex Psi, vertici dell'Arma e dei servizi segreti con i capi di Cosa Nostra (appunto, "cosa nostra") finiscono a processo. "Stato-mafia, da Dell'Utri a Mannino i pm chiedono il processo per tutti insieme ai boss Riina e Provenzano" (Repubblica, p.2).

Ma come osserva giustamente Attilio Bolzoni ("Alla sbarra con i boss", Repubblica, p. 1), per capire quanto invece sia "deflagrante e sconvolgente quest'inchiesta sulla trattativa dovete prima ricordarvi delle stragi e infine rivedere in quell'aula di corte di assise Totò Riina chiuso nella sua gabbia con vetri antiproiettile che guarda l'ex ministro siciliano Calogero Mannino, il piccolo Massimo Ciancimino che farfuglia una delle sue sciocchezze all'orecchio del generale Antonino Subranni o del generale Mario Mori, il sicario Leoluca Bagarella che scambia battute con Marcello Dell'Utri o con il vecchio Bernardo Provenzano". Grande confusione, non è vero? Se le tv ne avranno il coraggio - magari quelle straniere - ci saranno inquadrature da cineteca.

Intanto sul Cetriolo Quotidiano non dimenticano Re Giorgio Banalitano e Marco Travaglio si macchia ancora del grave reato di "vilipendio di Bella Napoli": "Ora che la verita' e' più' vicina con la richiesta di processare i presunti autori e complici delle trattative, anziche' plaudire ai pm che le hanno dedicato gli ultimi tre anni della loro vita, il Quirinale prima si prodiga per aiutare Mancino, poi trascina la Procura alla Consulta e ora tace" (p.1). Ma viste le telefonate del consigliere D'Ambrosio Loris, e immaginate quelle in cui il mancino Mancino inguaia Re Giorgio, se per una volta il Quirinale tace ci si fa tutti una miglior figura.

4- JONELLA SI BEVE L'AVVOCATO DI PAPI SILVIO (E DI MEDIO-SBANCA)...
Capolavoro del capitalismo di relazioni all'italiana, giunto alla svolta sublime: dalle stangate a nastro ai nastri della stangata. Jonella Ligresti si traveste da Donnie Brasco, si dota di microregistratore e con clic da sotto la gonna mette nei guai l'avvocato Cristina Rossello, segretario del patto di sindacato di Mediosbanca e matrimonialista del Banana nella causa con Veronica.

Spiattella tutto Luigi Ferrarella sul Corriere ("Giallo sulla buonuscita segreta dei Ligresti. Il nastro di Jonella", p. 29), che racconta come Jonella registrò un incontro con la Rossello per farle ammettere che c'era un accordo tra papà Salvatore e Nigel Nagel per una buonuscita da 45 milioni ai Ligrestos. La faccenda, anzi "la trattativa", finisce in procura a Milano, dal mastino Luigi Orsi, insieme a un papiello dell'accordo, dove però le firme di Nagel sarebbero coperte da una macchia.

Ci mancano l'inchiostro simpatico e Macchianera, e poi la striscia è completa. Per la Banda Bassotti, invece, la procura milanese ha più di un sospetto. Intanto Piazzetta Cuccia smentisce: "Nessun accordo". Si vedrà.

5- FREE MARCHETT...
Rubrica sospesa per eccesso di crisi. Anche questo è un segno.

6- ULTIME DA UN POST-PAESE...
"Ogni giorno cento ettari sepolti sotto il cemento. Una legge anti scempio. Lo studio: scomparso il 28% dei terreni agricoli" (Repubblica, p. 20). "Così il cemento si sta mangiando i campi agricoli. La ricerca: un colpo letale per le coltivazioni. E anche il paesaggio è sfigurato. L'Italia è il terzo Paese Ue e il quinto del mondo per distruzione di terre" (Stampa, p. 21). E noi che speravamo di fottercene dello spread, puntando tutto sul turismo e su un minimo di autarchia da orticello. Del tipo: fagiolino di casa contro cetriolo globale.

colinward@autistici.org

 

 

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