cimbri mustier

BANCOBPM E BPER ACCELERANO I COLLOQUI SULLA FUSIONE MENTRE UNICREDIT È IN STALLO ALLA RICERCA DEL NUOVO AD. IL CDA PRENDE TEMPO E VA IN VACANZA: SI DECIDE A GENNAIO - I CAPI DELLE DUE BANCHE TRA LOMBARDIA ED EMILIA-ROMAGNA SI SONO DETTI ''AFFASCINATI'' DALL'IDEA. MENTRE NELLA LISTA DEL DOPO-MUSTIER SI AGGIUNGONO ANCHE I NOMI DEGLI EX ''SVIZZERI'' ORCEL ED ERMOTTI

 

 

1. PER BANCOBPM-BPER APPUNTAMENTO AL 2021

Da Il Sole 24 Ore

 

MUSTIER ELKETTE

La fusione tra BancoBpm e Bper potrebbe prendere forma nel primo semestre 2021. A riportare l' indiscrezione ieri è stata Reuters. La possibile fusione tra le due ex popolari è diventata d' attualità dopo che nei giorni scorsi il ceo di Unipol, primo azionista di Bper, con Il Sole 24 Ore aveva definito «affascinante» il progetto di aggregazione tra le due realtà. Un' apertura a cui lo stesso Ceo di BancoBpm, Giuseppe Castagna, aveva dato credito a stretto giro, alimentando così l' interesse del mercato.

 

In questo quadro, il ceo Alessandro Vandelli nei giorni scorsi ha evidenziato che la banca oggi è «tutta focalizzata» sull' integrazione dei circa 630 sportelli di Ubi, sottolineando che le parole di Cimbri sono «più uno stimolo che una indicazione puntuale». Si vedrà quali saranno le evoluzioni.

 

I colloqui informali tra le parti a quanto risulta al Sole 24Ore sono in corso e diversi stakeholder di entrambe le parti vedrebbero di buon occhio l' operazione, ma al momento non sono stati firmati neanche gli accordi preliminari di riservatezza. Si vedrà quali saranno le evoluzioni. Va detto che le variabili, nel risiko bancario italiano, non mancano, dalle prossime mosse di UniCredit al futuro di Mps. Al momento, comunque, non risultano advisor nominati da parte di Bper mentre Lazard sarebbe l' advisor per BancoBpm.

 

GIUSEPPE CASTAGNA

 

2. UNICREDIT, IL CDA PRENDE TEMPO A GENNAIO LA SCELTA DEL NUOVO AD

Luca Davi per il Sole 24 Ore

 

Le accelerazioni sono sempre possibili. Ma affinchè dal processo di selezione emerga ufficialmente il nome del prossimo amministratore delegato di UniCredit servirà ancora del tempo, probabilmente qualche settimana. Tanto che, a meno di qualche sorpresa, per conoscere il successore di Jean Pierre Mustier si potrebbe dover aspettare almeno fino a inizio gennaio.

 

I tempi insomma si prospettano meno rapidi di quanto previsto inizialmente. Queste, almeno, sarebbero le attese di massima che filtrano da UniCredit, che ieri ha visto riunire il Consiglio di amministrazione. Si è trattato di un incontro ordinario, il primo dopo quello dello scorso 30 novembre - questo sì, straordinario -, quando il banchiere francese ha esplicitato la sua indisponibilità a ricandidarsi per il prossimo triennio, a valle di uno strappo con i consiglieri sulle scelte strategiche della banca.

 

pier carlo padoan – ritiro del pd all'abbazia di contigliano 23

L' incontro di ieri è stata l' occasione per fare il punto sulla governance in vista della prossima assemblea, fissata per aprile 2021, quando l' intero organo di vertice sarà rinnovato. In particolare le discussioni si sono concentrate sullo stato di avanzamento dei lavori del Comitato Governance e Nomine, presieduto dal consigliere Stefano Micossi (e dove siede anche il presidente designato Pier Carlo Padoan) e dell' advisor Spencer Stuart. Nell' occasione, a quanto si apprende, è stata anche formalmente approvata la lista dei profili qualitativi del futuro Ceo e dei componenti del nuovo board.

 

Nessun nome, almeno ufficialmente, è sul tavolo. Nè tanto meno sarebbe stata definita una road map temporale. L' agenda ufficiale vede un incontro del Comitato Nomine nella seconda settimana di gennaio, e in quell' occasione ragionevolmente si potrebbe arrivare a una rosa di possibili candidati.

 

Di certo, superata la fase "emergenziale" seguita al passo indietro di Mustier, il board avrebbe scelto di adottare un approccio ispirato sì alla fretta ma senza corse folli, anche alla luce della stabilizzazione del titolo in Borsa. Ciò, d' altra parte, non esclude possibili accelerazioni, che potrebbero sorprendere in positivo il mercato.

 

A supporto di questa tesi concorre il fatto che, complici i tempi dell' assemblea di aprile, la banca deve fare in fretta: se è vero che per depositare la lista per il board c' è tempo fino al 25 marzo, ma è anche vero che la prassi prevede una presentazione dei nomi entro la seconda metà di febbraio. Il processo di selezione dei consiglieri necessità, tra le altre cose, anche di un passaggio in Bce per la verifica dei requisiti di adeguatezza ("fit and proper"), passaggio che dovrà essere seguito anche per il nuovo Ceo. Senza contare che è realistico che il futuro Ceo vorrà ragionevolmente avere voce in capitolo anche nella definizione del Consiglio che lo dovrà supportare nelle scelte strategiche che dovrà compiere la banca. Fare il prima possibile, insomma, è necessario.

 

Alberto Nagel

L' ultima parola spetterà poi al mercato. Che, manco a dirlo, monitora con attenzione le evoluzioni. Non a caso, a quanto risulta al Sole 24Ore, sarebbero intensi i dialoghi tra i grandi azionisti. E in questo contesto vanno inquadrati i colloqui avviati nei giorni scorsi da Padoan, che ha tenuto alcuni incontri con i grandi soci della banca - dai fondi alle fondazioni storiche - proprio per ascoltare gli umori e condividere le riflessioni sulla futura figura di leadership.

 

Intanto sul mercato si guarda ai possibili candidati.

Tra i nomi che circolano ci sono il ceo di Mediobanca Alberto Nagel, Fabio Gallia, Marco Morelli, Victor Massiah, Flavio Valeri e Matteo Del Fante. Si guarda a Stefano Barrese, capo della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, ma anche ad Andrea Orcel e Sergio Ermotti.

 

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…