BANKITALIA BOCCIA I MANAGER DEGLI ISTITUTI DI CREDITO: TROPPI, TROPPO VECCHI, TROPPO UOMINI. E PURE POCO COMPETENTI

Simona Sotgiu per www.formiche.net


Troppo numerosi, poco diversificati e spesso non adeguati tecnicamente. E' il profilo degli amministratori degli istituti di credito delineato da una ricerca della Banca d'Italia sulla composizione delle banche nazionali e sul loro funzionamento.

L'analisi dei documenti di autovalutazione provenienti da 43 banche coinvolte nell'indagine ha rivelato, anzi confermato, quanto osservatori di settore e la stessa Vigilanza di Bankitalia avevano notato: la tendenza ad avere consigli di amministrazione troppo numerosi, scarsamente diversificati nel genere e nell'età a cui si aggiunge la scarsa - quando non inesistente - valutazione dei titoli o delle competenze dei vari consiglieri di amministrazione.

SOVRAFFOLLAMENTO GENERALE

"Il numero medio dei componenti il board delle banche esaminate risulta, in linea generale, legato alla dimensione degli attivi e aumenta con la crescita di questi", si legge nell'analisi di Bankitalia, che entra poi nel dettaglio: "Il numero medio dei componenti nelle banche esaminate risulta leggermente superiore rispetto a quello già rilevato dalla Banca d'Italia in occasione dell'analisi condotta sugli statuti delle banche e della pubblicazione delle best practice nel dicembre 2011″. Dunque crescono i componenti dei consigli d'amministrazione per le banche di grandi e medie dimensioni, mentre diminuiscono del 18% nei piccoli gruppi bancari tra 2008 e 2013.

Ma è soprattutto la valutazione sulla necessità di diminuire tale numero a essere sottolineata dal documento della Banca centrale governata da Ignazio Visco secondo cui "nonostante l'analisi comparata e il confronto con le best practice citate induca a ritenere che il numero dei componenti sia generalmente da ridurre, la composizione quantitativa è stata giudicata positivamente da circa il 64% delle banche con sistema di governance tradizionale". Si legge poi che "solo nel 13% delle autovalutazioni la numerosità dei consiglieri è stata considerata un aspetto suscettibile di miglioramento; nei restanti casi non è stata fatta alcuna significativa valutazione".

EQUILIBRIO DI GENERE

Sovraffollati e poco diversificati, ecco come si configurano i consigli d'amministrazione delle banche italiane: infatti "con riferimento all'equilibrio di genere il 93% dei componenti i board delle banche esaminate è rappresentato da uomini. Nonostante la presenza femminile sia in aumento (nel 2011 la percentuale di uomini era pari al 96,2%), in 17 delle 43 realtà esaminate la componente femminile è ancora del tutto assente e in altre 18 è pari ad una sola rappresentante".

Leggi qui l'analisi completa

"L'esame delle autovalutazioni mostra che solo episodicamente sono stati presi in considerazione i profili inerenti la diversità di genere - si può ancora leggere nel documento - circa l'81% delle banche non ha riportato alcuna valutazione e in soli due casi l'equilibrio di genere è stato considerato un profilo da migliorare".

ETÀ E NUMERO DI INCARICHI

Sono in maggioranza uomini, dunque, i componenti dei consigli di amministrazione, ma non solo: l'età media è di oltre sessant'anni e la loro permanenza negli incarichi è in aumento "i consiglieri delle banche esaminate hanno in media una permanenza nello stesso board pari a 6,2 anni; rispetto all'anno precedente l'indicatore risulta in aumento, sebbene per un valore inferiore all'unità (pari a 0,9).

Ed è sempre per le banche medio grandi che gli indici sono in aumento "Per le banche di maggiori dimensioni la permanenza media è leggermente più alta rispetto al resto del campione. Nel dettaglio, l'analisi evidenzia un periodo di permanenza più lungo per le cariche di presidente (vi sono casi in cui è superiore a 15 anni) e di amministratore delegato (casi in cui è superiore a dieci anni)".

"Nel dettaglio, suddividendo le cariche censite in esecutive e non esecutive (19) e in società finanziarie o non finanziarie (20), il 2% degli esponenti riveste almeno altri cinque incarichi di tipo esecutivo, quasi esclusivamente concentrati in imprese non finanziarie; anche in questo caso la più elevata concentrazione di cariche si riscontra nelle banche di medie e grandi dimensioni".

VALUTAZIONI E PROFESSIONALITÀ

Se fino ad ora dall'analisi di Bankitalia si è prefigurata un'immagine prettamente maschile e tendenzialmente anziana della banche italiane, è ancora più preoccupante il versante meritocratico, si evince dal rapporto dei tecnici di Palazzo Koch.

Si può leggere infatti nel documento che "pressoché nessuna delle autovalutazioni contiene approfondimenti mirati circa l'adeguatezza della professionalità dei consiglieri rispetto a tutti i profili di rischio cui la banca è esposta" e continua "gli approfondimenti compiuti sul sub-campione di banche mostrano che le modalità di valutazione della professionalità dei consiglieri sono prevalentemente formali, limitate ad una mera verifica dei requisiti minimi di legge, e non sempre assicurano l'adeguata composizione del board sotto il profilo della competenza tecnica".

Il problema dell'incompatibilità tra ruoli di rilevanza e condanne penali non è relativo solo all'ambito politico, anzi è presente anche nel settore bancario. "Nel concreto, la presenza di profili di inopportunità della nomina - quali, ad esempio, le condanne penali per reati finanziari, sanzioni amministrative anche interdittive o coinvolgimenti in procedure fallimentari - non viene adeguatamente valutata né sotto il profilo della competenza professionale né sotto quello della reputazione".

Per la valutazione, affidata a ogni singolo istituto bancario, "il 37% delle banche analizzate ha affidato l'incarico ad una società esterna; questa percentuale è superiore a quella registrata dall'analisi di Assonime con riferimento alle società quotate italiane (per le autovalutazioni del 2011), che risulta pari al 10%".

 

ignazio visco Antonio Patuelli ASSEMBLEA GENERALI DI BANCA DITALIA GAETANO CALTAGIRONE E GIOVANNI BAZOLI FOTO LA PRESSE FEDERICO GHIZZONI E GIUSEPPE VITA ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA bankitalia big

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…