commissione europea

BRUXELLES, MA QUANTO MI COSTI? L’ITALIA CONTRIBUTORE NETTO DELLA UE: SBORSIAMO 20 MILIARDI L' ANNO E NE RICEVIAMO SOLO 12 - DAL 2000 A OGGI NE ABBIAMO VERSATI 203 E OTTENUTI 141, SOMMANDO I 60 DEL “SALVA STATI” - UNA TASSA DI CIRCA 25 MILIONI AL GIORNO VERSATA AGLI EUROBUROCRATI

 

Sandro Iacometti per “Libero Quotidiano”

il palazzo della commissione europea a bruxelles il palazzo della commissione europea a bruxelles

 

Pochi e inutili. L' arma con cui Matteo Renzi sta punzecchiando Bruxelles in questi giorni è affilata. L' Italia, ha detto il premier, dà all' Europa 20 miliardi di euro e ne riprende solo 12. Tutto si può contestare all' ex sindaco di Firenze, tranne queste cifre, che sono nero su bianco nei bilanci della Commissione e anche nelle relazioni della nostra Corte dei Conti.

 

Solo nel periodo 2008-2014, hanno rilevato i magistrati contabili, il nostro Paese ha registrato un saldo netto negativo di 46,19 miliardi. Frutto della differenza tra i 111,6 miliardi di contributi al bilancio dell' Unione e i 65,4 miliardi di finanziamenti Ue. Complessivamente, dal 2000 ad oggi l' Italia ha versato circa 203 miliardi di euro. I soldi tornati indietro sotto forma di fondi strutturali si sono, però, fermati a 141, con uno sbilancio di 62 miliardi. Se a questo aggiungiamo i circa 60 miliardi di euro sborsati per il sostegno al fondo Salva stati, l' entità del salasso diventa stratosferica.

 

RENZI JUNCKERRENZI JUNCKER

Facendo due calcoli, come abbiamo più volte scritto sulle pagine di Libero, è come se i cittadini italiani avessero pagato una tassa di circa 25 milioni al giorno agli euroburocrati di Bruxelles.

 

La musica si ripeterà anche negli anni a venire, malgrado l' Italia sembri a prima vista tra i Paesi più beneficiati dal foraggiamento europeo attraverso i vari fondi strutturali e di investimento. Il conto complessivo della nuova programmazione 2014-2020 ammonta a 44 miliardi. Di questi, la parte del leone la fa il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), che distribuirà finanziamenti alle regioni meno sviluppate (quelle con un pil pro capite che non raggiunge il 75% del livello medio europeo) per 20,6 miliardi di euro.

 

il palazzo della commissione europea a bruxelles il palazzo della commissione europea a bruxelles

Ebbene, si tratta della quota più alta di finanziamento dopo la Polonia (che prenderà circa il doppio, 40,2 miliardi). Una cifra simile a quella della Spagna (19,4 miliardi), ma ben lontana dai livelli di Portogallo (10,7), Germania (10,7), Francia (8,4) e Grecia (8,1).

 

Analizzando, però, le stesse somme da un' altra prospettiva, la classifica si ribalta. Dividendo i finanziamenti complessivi per il numero di abitanti, infatti, si scopre che l' Italia prende solo 336 euro pro capite. Mentre a fare man bassa dei fondi ci sono i Paesi dell' Europa dell' Est. In testa c' è l' Estonia, con 1.427 euro, seguita da Slovacchia, con 1.362, Lettonia, con 1.209, e Lituania, con 1.199.

 

Ridimensionato il malloppo che dovrebbe arrivare da qui al 2020, si tratta di capire quanti questi soldi saranno effettivamente utili a rilanciare l' economia del Paese e ridurre il gap industriale e competitivo tra Nord e Sud. In Europa gli aiutini sembrano funzionare. Secondo le prime analisi effettuate da Bankitalia, come riporta il sito Truenumbers.it, i fondi erogati tra il 2007 e il 2013 hanno contribuito a creare in tutto il Vecchio continente circa 600mila posti di lavoro, il 20% di quelli persi con la crisi finanziaria, mentre oltre 5 milioni di persone sono state collegate alla banda larga.

FONDI EUROPEIFONDI EUROPEI

 

E in Italia? In coincidenza con l' utilizzo dei Fondi strutturali le regioni foraggiate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) hanno registrato un calo dei prezzi delle case, una stabilità della popolazione residente e un drammatico calo dell' occupazione. In altre parole, i soldi non sono serviti a produrre ricchezza né a creare posti di lavoro.

 

Fondi Europei per il mezzogiornoFondi Europei per il mezzogiorno

Per analizzare in modo ancora più preciso gli effetti dei fondi, si legge su Truenumbers.it, i ricercatori hanno diviso il Sud in 325 mercati locali e hanno verificato se un aumento del 10% di finanziamenti europeo tra un mercato e l' altro abbia sortito effetti positivi sulla crescita economica. Ebbene, il risultato è zero. A fronte di una crescita dei fondi i tecnici di Bankitalia hanno registrato una diminuzione dello 0,0027% dell' occupazione, una crescita della popolazione dello 0,0011% e un prezzo delle case più basso dello 0,0027%. Visti i risultati, non sarebbe meglio tenersi direttamente i soldi, invece che versarli alla Ue per riaverne indietro la metà male utilizzati?

twitter@sandroiacometti

 

Ultimi Dagoreport

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…