
PROFUMO DI INTESA – IL CEO DELLA PRIMA BANCA ITALIANA, CARLO MESSINA, AVVISA: “SE UNICREDIT SCALASSE GENERALI, CHIAMEREI ORCEL PER DIRGLI DI FERMARSI” – ‘’SE ABBANDONASSE UNA DELLE DUE OPERAZIONI IN CORSO, POTREBBE ESSERE RAGIONEVOLE IMMAGINARE DI COSTRUIRE UN PERCORSO DIVERSO” - SULLA JOINT VENTURE TRA GENERALI E NATIXIS, NON LA PENSA COME DONNET: “IL RISPARMIO DEGLI ITALIANI È UNA QUESTIONE DI SICUREZZA NAZIONALE. IL GOLDEN POWER FA PARTE DEL NUOVO MONDO IN CUI CI MUOVIAMO. UN MONDO IN CUI CI PREOCCUPIAMO PIÙ DEL RIARMO CHE DEI POVERI. IL RISPARMIO, QUINDI, È FONDAMENTALE...’’
Giuliano Balestreri per lastampa.it
«Se Unicredit decidesse di scalare Generali la prima cosa che farei sarebbe chiamare Andrea Orcel e gli direi “fermati”». Lo ha dichiarato l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina dal palco dell’evento della Fabi a Milano, replicando a chi gli chiedeva se Intesa potrebbe muoversi nel risiko del settore in caso di operazioni ancora più grandi di quelle in corso al momento, come ad esempio una scalata delle Generali da parte di UniCredit.
L’invito a fermarsi, ha aggiunto, parte dalla considerazione che Unicredit ha già «contemporaneamente due operazioni in corso. Poi certo se ne abbandonasse qualcuna potrebbe essere ragionevole immaginare di costruire un percorso diverso» ha spiegato Messina.
Carlo Messina Francesco Caltagirone
Poi, rispondendo a una domanda sulla joint venture tra Generali e Natixis incalza: «Il risparmio degli italiani è una questione di sicurezza nazionale. Ho grande stima per tutti gli attori in campo, ma il Golden power fa parte del nuovo mondo in cui ci muoviamo. Un mondo in cui ci preoccupiamo più del riarmo che dei poveri. Il risparmio, quindi, è fondamentale. Intesa Sanpaolo ha 1,3 – 1,4 trilioni di risparmio degli italiani e non lo sposteremmo mai dal Paese. E’ un asset strategico».
Secondo il ceo di Intesa Sanpaolo sono diverse le «valutazioni che vengono fatte per lavorare sulle operazioni di crescita esogena di un’azienda, perché non è che le valutazioni vengono fatte sulla base di quello che fanno gli altri» e «i processi decisionali nascono prima di tutto valutando le implicazioni sulla creazione di valore, cioè se con le operazioni di M&A puoi creare valore oppure no.
Sono i driver che stanno spingendo la gran parte delle operazioni che sono sul mercato, perché riescono a essere accrescitive e quindi ragionevolmente potrebbero creare valore per i propri azionisti. Poi - ha continuato Messina - ci sono considerazioni di Vigilanza» e quelle «collegate con l’Antitrust».
Infine, «l’altro aspetto che si è aggiunto in una fase come questa, e sottovalutarlo può portare a rischi e complessità che si riverberano anche su incertezza delle persone, è rappresentato dal contesto geopolitico, di sicurezza internazionale».
La «nostra prima valutazione, comunque, è: ma per Antitrust possiamo farlo oppure no? Perché questo è il passaggio. Io voglio che le persone che lavorano con me stiano serene, tranquille, non entrino in nessuna fibrillazione derivante da un’operazione di crescita esogena. Ne abbiamo anche già fatte in passato, non voglio mettere in fibrillazione le persone che lavorano nel nostro gruppo».
ALBERTO NAGEL CARLO MESSINA
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carlo messina moglie
Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ad, e Giovanni Bazoli, presidente onorario
luigi lovaglio giancarlo giorgetti andrea orcel
carlo messina giovanni bazoli
carlo MESSINA E LADY
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CARLO MESSINA E FRANCESCO MICHELI ALLA PRIMA DELLA SCALA 2013
CARLO MESSINA GIUSEPPE GUZZETTI