IL SOCIO CINESE DELL’INTER? E’ GIALLO! - CHINA RAILWAY SMENTISCE DI AVER ACQUISITO QUOTE NERAZZURRE MA CONFERMA L’ACCORDO PER IL NUOVO STADIO A SAN DONATO - LA NOTA UFFICIALE DOPO UN TONFO DEL 4,7% ALLA BORSA DI SHANGHAI (AZIONISTI PREOCCUPATI?) - INTANTO IN CINA IL CALCIO ITALIANO TORNA A “TIRARE” DOPO LA VITTORIA SULLA GERMANIA AGLI EUROPEI - SABATO PROSSIMO A PECHINO NAPOLI E JUVENTUS SI GIOCANO LA SUPERCOPPA ITALIANA…

Marco Del Corona per il "Corriere della Sera"

La China Railway Construction Corporation (Crcc) nega di avere acquisito il 15% dell'Inter. Un comunicato datato 3 agosto ma diffuso ieri sera a Pechino dice che non è vero. Già uno degli uffici per gli investimenti del gruppo aveva smentito con il Corriere («non è accaduto nulla»), riportando però alla memoria il caso Marcello Lippi, cioè l'arrivo a Canton come allenatore dell'Evergrande dopo mesi di smentite da parte cinese.

Il testo, uscito in cinese su diversi siti finanziari, ha un preambolo in cui assicura (coda di paglia?) di essere «veritiero per evitare di dare indicazioni sbagliate» agli ambienti finanziari e dichiara che «il gruppo di investitori proveniente dalla Cina citato sul sito dell'Inter non comprende la nostra società né società controllate e partecipate dalla nostra. La nostra società e le società controllate e partecipate dalla nostra non hanno mai trattato con l'Inter o con gli azionisti di Inter l'acquisto di pacchetti azionari».

Un'ammissione c'è, invece, sullo stadio: «Il China Railway 15th Bureau Group Co., Ltd, che dipende dalla nostra società, attualmente sta negoziando con l'Inter e altre parti l'appalto per la progettazione e la costruzione del nuovo stadio del club a San Donato (testuale, ndr). Stipulato il contratto, la società lo comunicherà tempestivamente». Certo è che ogni coinvolgimento della Crcc deve avere il placet delle massime autorità di Pechino e di diverse entità governative.

Si tratta, infatti, di un'azienda di Stato che Fortune ha collocato nel 2011 al 105° posto fra le maggiori società del mondo, prima in Cina nel settore dell'ingegneria. Un colosso da 230 mila dipendenti che dichiara un patrimonio totale di oltre 40 miliardi di euro e il cui presidente Meng Fengchao è anche segretario del Partito comunista aziendale. Il più autorevole dei commentatori di calcio, Zhang Lu, plaude.

«La serie A continua a piacere molto in Cina, il successo della Supercoppa 2011 lo dimostra. Gli effetti del calcio scommesse stanno passando: il calcio italiano, soprattutto con la vittoria sulla Germania all'Europeo, ha rilanciato l'immagine degli azzurri. Bene anche il ritorno della Juventus», spiega al Corriere.

Per Zhang l'Inter avrebbe da guadagnare dai cinesi: «Il club è attento al mercato cinese. E ci sono qui tante aziende con grandi capitali che potrebbero seguire la Crcc. In assenza di interessanti affari in campo industriale, investire nello sport europeo sarebbe ottimo. Entrare nell'Inter darebbe alla Crcc più influenza sia in Cina che all'estero».

2 - INTER, IL MISTERO DEGLI INVESTITORI CINESI...
Laura Bandinelli e Luca Fornovo per "la Stampa"

È il giallo estivo del calcio. Chi sono i fantomatici investitori cinesi che hanno comprato il 15% dell'Inter? Dagli ambienti finanziari si riesce a sapere solo che si tratta di un consorzio di cinesi facoltosi, banche d'affari e società finanziarie che hanno fornito garanzie bancarie ma che per ora vogliono restare anonimi. Un vero mistero anche perché mercoledì sera in via Santa Margherita a Milano, sede dei consulenti svizzeri dell'Ubs, la famiglia Moratti aveva presentato la China Railway 15th Bureau Group, una controllata del colosso delle costruzioni China Railway Construction Corporation (Crcc), come un partner per la costruzione del nuovo stadio dell'Inter.

E poi in un comunicato l'Inter aveva precisato di avere raggiunto contestualmente un accordo con un gruppo di investitori cinesi per l'ingresso nel capitale. Eppure fonti finanziarie riferivano che tra i nuovi soci ci sarebbe stata anche la Crcc. L'indiscrezione è arrivata fino in Estremo Oriente. Tant'è che ieri dopo un tonfo del 4,7% alla Borsa di Shanghai, la Crcc si è premurata con una nota ufficiale di precisare che né il gruppo né qualunque sua controllata ha partecipato al consorzio che ha rilevato il 15% dell'Inter.

Il comunicato spiega anche che la China Railway 15th Bureau Group ha avviato una collaborazione con l'Inter e altri soggetti per il nuovo stadio del club nerazzurro che dovrebbe essere costruito a San Donato. Non c'è allora solo la fede nerazzurra ma anche la passione per il mattone a spingere i cinesi della Crcc in Italia. Il nuovo stadio, che dovrebbe essere pronto nel 2017, è un business da 250 milioni di euro.

Il progetto per ora è top secret, ma non è escluso che l'operazione immobiliare sia più complessa e comprenda anche la costruzione di una cittadella dello sport, di un centro commerciale, di negozi, bar e ristoranti. La partnership tra i Moratti e i cinesi arriva proprio quando la legge sugli stadi è stata approvata dalla Camera dei deputati e ora va in Senato per l'ok definitivo. La legge, peraltro, prevede la possibilità di costruire stadi e annesse costruzioni di ogni tipo con procedure amministrative accelerate e deroghe alle norme urbanistiche.

Da fonti vicine all'Inter trapela che il giallo sui nomi degli investitori cinesi dovrebbe comunque essere svelato in pochi giorni e che tra questi potrebbe spuntare qualche gruppo quotato alla Borsa cinese. Inoltre se la partnership darà buoni frutti, gli investitori cinesi nel giro di due anni potrebbero essere disposti a salire fino al 30% dell'Inter.

L'alleanza con Pechino prevede anche uno scambio di giocatori per il settore giovanile con i club di calcio cinesi e una presenza periodica della prima squadra dell'Inter in Cina. La società cinese Qsl gestirà i diritti sportivi e il marchio dell'Inter a Pechino. Attraverso il merchandising e i diritti tv, Moratti punta ad aumentare in modo consistente il fatturato dell'Inter che è intorno ai 200 milioni.

«La decisione - ha detto ieri il presidente dell'Inter, Massimo Moratti - di investire in Italia, da parte di un Paese come la Cina, è molto importante. È significativo e spero che possa essere seguito». Forse è solo un caso, ma lunedì Silvio Berlusconi ha aperto le porte a investitori esteri per il Milan («magari ci fossero»). Ma più che ai cinesi il Milan, che ha un passivo di circa 67 milioni, sembra guardare di più agli Emirati arabi.

 

MASSIMO MORATTI CON MENG FENG CHAOMASSIMO E GIANMARCO MORATTI DA L ESPRESSODiego Milito e Massimo Moratti lapr massimo moratti 01MORATTI massimomassimo moratti

Ultimi Dagoreport

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO