SIAMO DAVVERO ALLA FRUTTA: ANCHE NELLA CLASSIFICA DEGLI AEROPORTI, FIUMICINO E MALPENSA ESCONO DALLA TOP 100

1- È IN ASIA IL GOTHA DEGLI AEROPORTI MIGLIORI DEL MONDO
Vincenzo Zaccagnino per "la Stampa"

È la stagione dei viaggi. Diventa quindi interessante conoscere l'efficienza degli aeroporti da cui si parte, si transita o dove si arriva. Esistono organizzazioni che analizzano tutti gli aspetti degli scali e poi redigono una classifica dei migliori. Fra la più qualificate è la Skytrax britannica che da 14 anni pubblica, ogni 12 mesi, il risultato delle sue ricerche, assegnando le stelle come si fa con gli alberghi. La classifica 2013 è stata pubblicata in questi giorni e conferma una tendenza che si registra ormai da anni: la supremazia degli aeroporti asiatici.

Quest'anno miglior aeroporto del mondo è il Changi di Singapore. Da dove partiamo per un viaggio virtuale cercando di fare scalo dove tutto funziona e dove le occasioni di relax, shopping e divertimento sono maggiori. Per la tranquillità di chi ci legge ricordiamo che i dati forniti dalla Skytrax discendono da un sondaggio sulle opinioni di 12 milioni di passeggeri che hanno frequentato 395 aeroporti. Va ricordato anche che nella classifica trovano posto 100 aeroporti, purtroppo senza nessuna presenza italiana, che negli anni passati era garantita da Roma Fiumicino e Milano Malpensa, ora eliminati. Una realtà che dovrebbe preoccupare, considerando l'importanza del turismo per la nostra economia.

Prima di lasciare per il nostro viaggio virtuale l'aeroporto di Singapore merita passare un po' di tempo nel Rainforest Lounge, dove l'ambiente è ispirato alla giungla tropicale.

Un volo breve ci porta al secondo classificato, l'Incheon International di Seoul. Qui la sosta può essere lunga, perché lo scalo è dotato di campo di golf, pista di pattinaggio, casinò e di un interessante museo della cultura coreana. Negli anni passati era il primo in classifica mentre è ora secondo in una particolare analisi degli aeroporti più puliti, dove domina l'Haneda di Tokio. La ricerca del terzo in classifica ci riporta in Europa: medaglia di bronzo a Schipol, l'aeroporto di Amsterdam. Che appare anche in altre valutazioni di dettaglio. È infatti primo degli aeroporti europei e terzo fra quelli più dotati per lo shopping, preceduto dal londinese Heathrow e dallo scalo di Dubai.

Per raggiungere il quarto dobbiamo tornare in Asia e fare scalo a Hong Kong. Dove possiamo anche pernottare perché il Regal Airport Hotel è considerato il miglior albergo di aeroporto del mondo. Un altro breve volo e raggiungiamo il Beijng Capital, a Pechino, quinto, che ritroviamo in due altre classifiche. È il secondo al mondo per efficienza dei servizi (restituzione del bagaglio). È anche secondo come situazione alberghiera, grazie al suo hotel Langham Place. Saltando all'ultimo della classifica Skytrax, al centesimo posto, troviamo Tel Aviv.

E l'Italia, che è scomparsa, riappare nella classifica degli scali frequentati dalle compagnie low-cost. Troviamo Bergamo-Orio al Serio all'ottavo e Catania Fontanarossa al decimo. Il sito Skyscanner prende in considerazione gli aeroporti italiani e europei con un taglio originale, cortesia e scortesia.

E così si scopre che i nostri scali dove esiste un'atmosfera simpatica sono Venezia, Bologna, Torino, mentre la scortesia è a Roma Fiumicino, Ciampino, Milano Malpensa. Al gioco dei migliori e peggiori aeroporti partecipa anche una agenzia di viaggi online, la eDreams, che indica come peggiori aeroporti italiani Firenze Peretola e Roma Fiumicino.

Sul secondo, si legge: «I punti neri dell'aeroporto di Fiumicino riguardano la lunga attesa nel ritiro bagagli, quasi mai inferiore ai 30 minuti, l'atteggiamento poco professionale del personale aeroportuale e le lunghe code ai varchi di sicurezza». Opinione che contrasta con quella del quotidiano francese che considera l'aeroporto romano uno dei migliori in Europa.


2 - HEATHROW SPIA I RITARDATARI
Vittorio Sabadin per "la Stampa"

I passeggeri degli aerei giustamente protestano quando il volo è in ritardo, ma in quasi il 50% dei casi la colpa è di qualcuno di loro. Se non bastassero gli aeroporti congestionati, gli scioperi e il maltempo, è il ritardo con il quale molti viaggiatori si presentano nell'area partenze o la noncuranza con la quale si attardano nei duty free a sconvolgere gli orari. Ma l'aeroporto di Heathrow a Londra, nel quale transitano ogni anno quasi 70 milioni di persone, ha forse trovato il modo di evitare che i passeggeri si distraggano troppo nei negozi: non li perderà mai di vista.

Nei terminal 1 e 3 la Virgin Atlantic e la sua versione domestica, la Little Red, hanno sperimentato una nuova carta d'imbarco che contiene un chip in grado di localizzare il passeggero. Il sistema di controllo si accorge se i viaggiatori sono entrati nell'area di partenza, o hanno superato le barriere di sicurezza. Se qualcuno è in ritardo, viene avvisato con scritte sugli schermi e se il luogo nel quale si trova è troppo lontano per consentirgli di arrivare in tempo al gate, il passeggero viene invitato a recarsi nuovamente al check in, dove imparerà a essere più puntuale.

La prima settimana di prove ha dato buoni risultati: il 44% di circa 35 mila viaggiatori si era attardato nei terminal e ha dovuto essere sollecitato a muoversi.

Il nuovo sistema, se verrà adottato in tutto l'aeroporto, porrà fine all'arrivo trafelato in cabina dei ritardatari, guardati con ostentato disprezzo dai passeggeri già seduti da tempo sulle loro poltrone. E consentirà alle compagnie un notevole risparmio, visto che il tempo in più passato sulla pista costa a ogni velivolo circa 100 euro al minuto.

Se un aereo perde il suo «slot», deve rimettersi al fondo della coda sulla pista di rullaggio, rinviando la partenza anche di mezz'ora. I minuti di ritardo causati dai passeggeri nel principale scalo di Londra sono 50 mila all'anno, per un costo di 3,5 milioni di sterline.

Il nuovo sistema di monitoraggio darà sicuramente benefici, ma non potrà da solo ovviare all'incubo di Heathrow. L'aeroporto opera al 98% delle sue capacità e quindi è sempre nel caos. La nuova pista sarà aperta forse nel 2025. Il terminal 2 è chiuso e riaprirà nel 2014. L'unico terminal all'altezza della situazione è il 5, ma è riservato a British Airways e tanto peggio per tutti gli altri.

Nella rassegnazione generale, i giornali di Londra hanno cominciato a pubblicare articoli di consigli ai lettori su come sopravvivere nell'aeroporto, cosa che in certi giorni è tutt'altro che scontata.

 

INCHEON INTERNATIONAL AIRPORT SEUL AEROPORTO CHANGI DI SINGAPORE AEROPORTO HANEDA TOKIO AEROPORTO ROMA FIUMICINO AEROPORTO MILANO MALPENSA AEROPORTO SCHIPHOL AMSTERDAM BEIJING CAPITAL AIRPORT

Ultimi Dagoreport

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN