mediobanca messina nagel cimbri del vecchio cairo mustier repubblica

COME MAI “LA REPUBBLICA” SPARA IN PRIMA, SECONDA E TERZA PAGINA: “LA PARTITA DI MEDIOBANCA. DEL VECCHIO VUOLE SALIRE AL 20%”? - DOV’È LA NOTIZIA-BOMBA? LA RICHIESTA E' ALLA BCE? BASTAVANO 20 RIGHE IN ECONOMIA - MAGARI LA NOTIZIA-BOMBA È QUESTA: NEL REGOLAMENTO DI CONTI PER RISISTEMARE IL POTERE FINANZIARIO D’ITALIA CHE VEDE NAGEL-MESSINA-CIMBRI VERSUS CAIRO-MUSTIER-DEL VECCHIO, IL GIORNALE EDITO DA JOHN ELKANN SI SCHIERA CON I PRIMI - JOHN ELKANN È STATO BEN FELICE DI SCODELLARLA SUL SUO QUOTIDIANO AVENDO OTTENUTO IN APPENA 3 GIORNI IL FAMIGERATO FINANZIAMENTO-COVID DI 6 MILIARDI E 300 MILIONI GARANTITI DALLO STATO. DA CHI? MA DA BANCA INTESA DI MESSINA!

alberto nagel carlo messina

DAGOREPORT

Questa mattina la “Repubblica” di Molinari ha sparato in prima uno di quei titoli strillati alla Verdelli: “LA PARTITA DI MEDIOBANCA”. BUM! A seguire pagina 2 e 3, BUM! BUM!: “Parte l’assalto a Mediobanca. Del Vecchio vuole salire al 20%” di Sara Bennewitz e “Mister Luxottica punta a blindare il colosso Generali. Ma Nagel non ci sta” firmato da Giovanni Pons.

 

MUSTIER MESSINA

Mammamia, che succede? Dopo la lettura della doppia paginata sorge spontanea la domanda: mi perdoni, ma dov’è la notizia-bomba? Che Del Vecchio, attraverso Bankitalia, ha presentato formale richiesta alla Bce di voler salire al 20% di Mediobanca? Tutto qui? Se per questo, bastavano 20 righe nelle pagine di Economia.

leonardo del vecchio

 

Del resto, su Dagospia la richiesta informale alla Bce di Del Vecchio di portarsi con la sua Delfin al 20 per cento poi diventare il deus ex machina di Mediobanca con la sua gallina d’oro Generali porta la data del 4 ottobre 2019, oltre 6 mesi fa. Informammo i lettori anche della ‘’bocciatura’’ da parte della BCE che aveva trovato inadeguato sia il progetto industriale sia l’idea del nuovo management presentato dallo studio legale di Sergio Erede per conto di Delfin.

URBANO CAIRO CORRIERE DELLA SERA

 

Ora c’è la richiesta formale di salire al 20% di Mediobanca dell’ottuagenario di Agordo, rivista e corretta in chiave “non ostile” verso l’ad Nagel e il presidente Pagliaro, come voleva la Bce. Ora vediamo che succede alla richiesta, visto che lo scorso 3 dicembre, secondo la Reuters, ‘’la procura di Milano ha aperto un fascicolo di inchiesta a modello 45. Questo significa che non c’è ipotesi di reato e non esiste un registro indagati”, come scrive Money.it (vedi sotto).

 

Quindi il sito aggiunge: “I magistrati, quindi, sono intervenuti dopo le mansioni di ispezione portate avanti da Consob qualche settimana fa. Nello specifico, l’istituto di vigilanza, insieme alla Guardia di Finanza, aveva fatto irruzione negli uffici di Milano di Luxottica per ottenere chiarimenti e documenti sull’acquisizione delle quote Mediobanca”.

nagel e moglie

 

Torniamo a bomba. Come mai, visti tutti i cazzi e casini del mondo, Molinari oggi apre in maniera massiccia su Mediobanca-Del Vecchio? Meglio: qual è il suo intento editoriale?

 

Rewind. Il 4 maggio scorso, l’apertura di Dagospia era questa: ‘’Mentre ridete e scherzate, sta succedendo qualcosa a Milano. Un bel regolamento di conti per risistemare il potere economico-finanziario del Nord d’Italia, l’unico che conta. Quelli che Stefano Folli battezza “poteri non riconosciuti” si chiamano Messina (Intesa), Nagel (Mediobanca), Cimbri (Unipol).

 

PHILIPPE DONNET ALBERTO NAGEL

Non c’è sereno (eufemismo) tra Urbano Cairo e Carlo Messina. Non c’è sereno (eufemismo) tra Ubi e Intesa. Non c’è sereno (eufemismo) tra Intesa e Unicredit. E l’ultima video-assemblea di Generali Assicurazione ha visto la vittoria Alberto Nagel, abilissimo a giocare su vari tavoli. L’ad di Mediobanca ha fatto presto a siglare una pace con Donnet, con Del Vecchio bypassato.

 

MEDIOBANCA

Risultato: è come se Nagel avesse continuato a nominare lui l’Ad del Leone di Trieste, con la conseguente fine dell’amicizia di Donnet e Mustier (Unicredit è uscito da Mediobanca perché la considerava un doppione ed è passata contro Intesa a favore dello stand-alone di Ubi)’’.

 

Dimenticati i passati scazzi sulla presa di Rcs da parte di Urbano Cairo, di cui Messina si sta pentendo amaramente ogni giorno, i rapporti tra l’ad di Intesa e l’ad di Mediobanca sono tornati al sereno soleggiato grazie all’abilità dell’ad di Unipol. L’intesa tra Nagel e Cimbri si è consolidata quando il primo ''tolse'' ai Ligresti, la Fondiaria-Sai e l'ha portata in dote al gruppo assicurativo bolognese, fino a quel momento considerato solo un ramo del grande albero delle coop.

 

Cimbri

Senza la capacità di tessere trame del duo Nagel-Cimbri, Messina non avrebbe potuto lanciare l’OPS su Ubi Banca. Oggi sono lor Signori – Messina-Nagel-Cimbri - che vogliono rappresentare il nuovo potere finanziario in Italia. Un potere a cui si contrappone in una guerra all’ultima pallottola ‘’l’asse Cairo-Del Vecchio-Mustier, con la regia del legale Sergio Erede, contro l’odine costituito e garantito da Mediobanca-Intesa”, scrive Paolo Madron su Twitter.  

JOHN ELKANN MAURIZIO MOLINARI

 

Per vincere l’OPS su Ubi, Messina ha accantonato antichi dissapori e ha arruolato Gaetano Miccichè, attuale presidente onorario di IMI, che ha sempre mantenuti buoni rapporti con gli azionisti bresciani e bergamaschi di Ubi. Mentre il grancde vecchio Guzzetti, pur essendo dalla parte di Intesa, non vuole far torto al pio bresciano Abramo Bazoli: il fondatore sia di Intesa sia di Ubi in cuor suo tifa per Brescia.

 

Il Grande Vecchio che sta dando filo da torcere a Messina-Nagel-Cimbri è l’ottuagenario Sergio Erede, l’avvocato d’affari a capo dello studio legale più influente d’Italia, che ha in mano i problemi di Cairo, Del Vecchio e con Mustier ha un rapporto quando tentò la conquista dello IEO e Mr Luxottica era legato con l’ad di Unicredit.

Sergio Erede

 

Oggi Erede è ringalluzzito per aver vinto il primo round Blackstone vs Rcs-Cairo. Ma l’incontro prevede altri round e gli avvocati di Blackstone stanno leggendo le carte dell’arbitrato per ribaltare il risultato. Oggi nei salotti milanesi si scommette quanto durerà il regno di Urbano Cairo a via Solferino, visto che ha contro l’asse Intesa-Unipol-Mediobanca.

 

VINCENZO BOCCIA MAURIZIO MOLINARI JOHN ELKANN

Oh yes, sono le meraviglie del capitalismo italiano che occorreva scodellare per comprendere il perché della prima pagina di “Repubblica” e le due a seguire. L’intento editoriale di Molinari era quello di far capire all’asse Cairo-Mustier-Del Vecchio che il giornale edito da John Elkann si schiera apertamente contro di loro. Una dichiarazione di guerra che in soldoni è questa: state buoni a cuccia e ricordatevi che il sistema italiano finanziario ruota intorno a Banca Intesa e a Mediobanca.

REPUBBLICA - ARTICOLO SU MEDIOBANCA

 

Una dichiarazione di guerra che John Elkann è stato ben felice di fare sul suo quotidiano avendo ottenuto in appena 3 giorni il famigerato finanziamento-Covid di 6 miliardi e 300 milioni garantiti dallo Stato da chi, se non Banca Intesa?

 

 

Mediobanca-Del Vecchio: arriva un’inchiesta della Procura di Milano.

Violetta Silvestri  3 Dicembre 2019 - https://www.money.it/mediobanca-del-vecchio-inchiesta-dettagli

 

Ultime novità sul rapporto Mediobanca-Del Vecchio: arriva un’inchiesta dalla Procura di Milano.

I magistrati hanno agito a seguito delle attività di controllo e ispezione della Consob. Il focus è sull’operazione che ha portato l’imprenditore dell’occhialeria Made in Italy ad acquisire quasi il 10% delle azioni della merchant bank.

mediobanca nagel

 

La scalata nel titolo della banca di Piazzetta Cuccia ha fatto balzare il presidente di Luxottica al primo posto per la quota detenuta.

 

L’inchiesta appena aperta potrebbe rivelare dettagli sul rapporto Mediobanca-Del Vecchio finora rimasti sconosciuti.

Secondo informazioni raccolte da Reuters, la procura di Milano ha aperto un fascicolo di inchiesta a modello 45. Questo significa che non c’è ipotesi di reato e non esiste un registro indagati.

 

REPUBBLICA - ARTICOLO SU MEDIOBANCA

I magistrati, quindi, sono intervenuti dopo le mansioni di ispezione portate avanti da Consob qualche settimana fa. Nello specifico, l’istituto di vigilanza, insieme alla Guardia di Finanza, aveva fatto irruzione negli uffici di Milano di Luxottica per ottenere chiarimenti e documenti sull’acquisizione delle quote Mediobanca.

 

L’obiettivo del controllo, secondo quanto è stato diffuso dal canale informativo, è stato di confrontare l’operazione eseguita con le norme previste dal Tuf. Nel mirino dell’ispezione c’è stato, quindi, l’acquisto di quasi il 10% delle azioni della banca da parte della holding Delfin.

 

Del Vecchio ha aumentato la propria quota nella merchant bank tramite intermediari italiani e esteri e attraverso l’acquisizione del 2,5% delle azioni Unicredit messe a disposizione dall’istituto milanese con il collocamento.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…