boccia noscale__mgthumb-interna

CONFINDUSTRIA S'INDUSTRIA PER TAGLIARE I COSTI. E SARÀ ''SPENDING REVIEW'' PURE AL ''SOLE'' - APPROVATA ALL'UNANIMITà UN PIANO DI RIDUZIONE DA 3,5 MILIONI (SU 37) E LA NASCITA DI UN'AREA PER LO SVILUPPO E I NUOVI SERVIZI ALLE IMPRESE. E ANCHE PER IL GRUPPO EDITORIALE CI SARANNO RIDUZIONI DELLE SPESE...

calienda e bocciacalienda e boccia

DAGONOTA - Confindustria approva all'unanimità una spending rewiew sulla struttura interna da 3,5 milioni su 37 di costi totali e vara un'area per lo sviluppo e i nuovi servizi alle imprese. E userà, dicono a Viale dell'Astronomia, la stessa determinazione sul Sole 24 Ore...

 

 

CONFINDUSTRIA AL BIVIO SUL FUTURO DEL «SOLE»

Marcello Zacché per “il Giornale"

VINCENZO BOCCIA CONFINDUSTRIAVINCENZO BOCCIA CONFINDUSTRIA

 

Mentre ieri il ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda, presentava a Milano il «piano industria 4.0», Confindustria osservava a distanza, impegnata in serata, a Roma, nel comitato di presidenza. Dopo le divisive elezioni della primavera e passata l' estate, per il neo presidente Vincenzo Boccia il lavoro vero inizia ora. Così tra ieri e oggi, quando è in agenda il consiglio generale (il neo parlamentino dell' associazione), si parla del tema che nei prossimi mesi diverrà sempre più caldo: quello del futuro del Sole 24 Ore, l' impresa editoriale controllata dagli industriali. Che qualcuno degli iniziati definisce la «prima patata bollente di Boccia» dopo la vittoria sul filo di lana contro Alberto Vacchi, il candidato sostenuto dalla grande impresa del Nord.

 

roberto napoletanoroberto napoletano

Il punto è che il nuovo ad del gruppo, Gabriele Del Torchio, sta per presentare la relazione semestrale che a luglio, appena insediato, aveva chiesto di rinviare al 30 settembre. Secondo indiscrezioni ci sarà un rosso nell' ordine dei 30 milioni che, in proiezione di fine anno, potrebbero salire fino a 40. Il che porterebbe vicino a quota 300 milioni le perdite nette accumulate dal gruppo dal 2009.

 

Ma, quel che è peggio, anche ad aver consumato, insieme con i 200 milioni raccolti con la quotazione in Borsa del 2007, quasi l' intero patrimonio netto, ridotto dai 360 milioni del 2008 agli 86 dell' anno scorso e quindi ai circa 50 residui a giugno.

gabriele del  torchiogabriele del torchio

 

Una situazione che richiede ciò che si è sempre evitato di fare: l' aumento di capitale. Ebbene: può Confindustria permettersi una ricapitalizzazione di diverse decine di milioni? C' è, tra gli associati, il consenso necessario per una tale operazione? O serve l' intervento di nuovi azionisti che si porterebbero via il Sole?

 

Il terreno di scontro interno diventerà proprio questo: da una parte Boccia, editore per statuto del Sole, ritiene che l' associazione possa far fronte agli impegni perché una «privatizzazione» del Sole la indebolirebbe, portandole via l' unico asset che la rende realmente diversa dalle altre lobby nazionali. E certo non freme dalla voglia di passare alla storia per il presidente che ha ceduto il Sole.

 

Per questo Boccia avrebbe un piano, condiviso con la componente più di «sistema» dell' associazione: un delisting delle azioni dalla Borsa e l' emissione di un prestito obbligazionario assistito da un pool di banche. Il tutto appoggiato da un piano industriale credibile, a garanzia dell' operazione.

 

DONATELLA TREU BENITO BENEDINI A BAGNAIA DONATELLA TREU BENITO BENEDINI A BAGNAIA

C' è però una seconda linea di pensiero. Ed è quella dell' ex presidente Giorgio Squinzi che, prima della fine del mandato, essendo in scadenza anche il cda del Sole, ha nominato se stesso alla presidenza del gruppo. Ebbene, Squinzi sarebbe pronto a ricapitalizzare il Sole. Avendo tra possibili compagni anche altri nomi del Nord, quali Diana Bracco, e pensando di coinvolgere altri come l' ex socio di Rcs, Giampiero Pesenti, e lo sconfitto scalatore della Rizzoli, Andrea Bonomi, entrambi in buoni rapporti con Del Torchio, manager scelto da Squinzi.

 

E in una disputa che sta diventando il «tempo supplementare» delle elezioni di primavera, sembra che in vista di una possibile «privatizzazione» si possa muovere in alternativa a Squinzi anche un fronte romano. Che avrebbe come riferimento Francesco Gaetano Caltagirone e Luigi Abete.

 

squinzi prodi vacchisquinzi prodi vacchi

Di certo nella dialettica, appena iniziata, entreranno pesantemente in gioco le eredità del passato, non sempre lineari, al punto che i conti del Sole sono finiti sotto il faro della Consob, che attende risposte dal cda a una serie di quesiti sulla gestione degli ex presidente e ad Benito Benedini e Donatella Treu, che hanno guidato il gruppo nell' era Squinzi. Un ruolo chiave lo gioca anche Roberto Napoletano, direttore scelto da Squinzi, ma attuale difensore delle linea dell' autonomia del Sole predicata da Boccia.

 

 

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."