1- IL CROLLO DELL’AUTO SI FA ANCORA PIÙ DRAMMATICO E LA MENTE FERTILE DI MARPIONNE SEMBRA ISTERILITA. PASSERA, AL QUALE “LA STAMPA” CONTINUA A DEDICARE MARCHETTE SPROPOSITATE, È L’UNICO CHE GLI PUÒ TOGLIERE QUALCHE CASTAGNA DAL FUOCO 2- IN AMERICA LA DODGE DART, L’ULTIMO MODELLO CHRYSLER, NEI PRIMI DUE MESI HA VENDUTO SOLTANTO 974 ESEMPLARI E IL “WALL STREET JOURNAL” SOTTOLINEA CHE PER UN MODELLO SIMILARE LA HONDA VENDE LA STESSA QUANTITÀ IN UN SOLO WEEKEND 3- COME NON BASTASSE C’È POI L’ATTACCO-BEFFA A OBAMA DI CLINT EASTWOOD, STAR DELLO SPOT PER IL SUPERBOWL CON IL QUALE MARPIONNE PENSAVA DI INCANTARE GLI AMERICANI 4- SE MONTEPREZZEMOLO è PREOCCUPATO PER I 50 MILIONI DI AUMENTO DI CAPITALE DI NTV CHE SERVIRANNO A COPRIRE LA PERDITA DI 39,3 MLN DEL 2011, MAURO MORETTI IN DELIRIO ANNUNCIA L’OFFENSIVA SULL’ALTA VELOCITÀ E TAGLIA LA TESTA A 70 DIRIGENTI 3- L’ARDUO COMPITO DI MAURIZIO BASILE DI RISOLLEVARE I CONTI DIPERATI DELL’ACQUA MARCIA

1- IL CROLLO DELL'AUTO SI FA ANCORA PIÙ DRAMMATICO E LA MENTE FERTILE DI MARPIONNE SEMBRA ISTERILITA
Nessuno sa dire dove Sergio Marpionne ha trascorso la sua vacanza e nemmeno chi abbia incontrato, di sicuro non si è visto con la ministra delle lacrime Elsa Fornero che all'inizio di agosto dopo l'ennesima gaffe sulle tasse da ridurre nella busta paga, aveva preannunciato l'eventualità di un incontro.

Da oggi comunque il manager dal pullover sgualcito ha rimesso piede in Europa e domani si recherà a Kragujevac, la località della Serbia dove a luglio è entrato in funzione il nuovo stabilimento Fiat per la produzione della 500L. Nella visita sarà accompagnato dal presidente di quella nazione che gli sta procurando non pochi fastidi per il ritardo nel pagamento dei 90 milioni promessi come contributo al nuovo sito industriale.

È molto probabile che l'incontro, preceduto da una serie di riunioni tra le autorità serbe e Alfredo Altavilla, il manager pugliese diventato il braccio destro di Marpionne, avrà un esito positivo e che il saldo dei 90 milioni sarà dilazionato in due tranches da qui al 2013.

Questa comunque è una piccola grana rispetto allo scenario che il capo di Chrysler-Fiat dovrà affrontare nei prossimi mesi quando il crollo dell'automobile si farà ancora più drammatico per le case automobilistiche europee.

Il panorama è fosco per tutti e la mente fertile di Marpionne sembra isterilita. L'ultimo acuto risale a fine luglio quando in un'intervista all'"Herald Tribune" ha definito la politica dei prezzi praticata da Volkswagen "un bagno di sangue"; poi dopo aver dato le dimissioni dall'Associazione dei costruttori europei si è chiuso nel silenzio. Un silenzio inquietante anche di fronte all'emorragia di voci sulla possibilità che i giapponesi di Mazda (quinto produttore del Sol Levante) possano "affittare" gli impianti del Lingotto e di Pomigliano d'Arco come testa di ponte per il mercato europeo.

È vero che a maggio la Fiat aveva stretto un'intesa preliminare con il Gruppo asiatico che in Italia è riuscito a immatricolare soltanto 2.700 auto, ma da qui a immaginare che Marpionne sfracelli il fantomatico piano Fabbrica Italia per Mazda ci vuole una buona dose di spudoratezza.

Eppure il grande stratega, figlio del carabiniere Concezio, non ha sentito il bisogno di smentire un'ipotesi che fa rizzare i capelli ai sindacati. Sembra quasi di assistere al penoso balletto intorno allo stabilimento di Termini Imerese dove l'imprenditore molisano Massimo di Risio continua a imbambolare gli operai e i giornali immaginando che cinesi e i turchi possano salvare lo stabilimento.

Questo livellamento dell'immagine di Marpionne a un di Risio qualunque è davvero desolante, ma sarebbe ingiusto pensare che non abbia qualche freccia nel fodero. Quella più realistica passa attraverso Corradino Passera, il ministro dello Sviluppo che nella sua insostenibile leggerezza d'apparire non riesce a portare avanti uno straccio di politica industriale. Eppure Corradino, al quale il quotidiano della Fiat continua a dedicare marchette spropositate, è l'unico che può togliere qualche castagna dal fuoco di Marpionne.

La strada potrebbe essere quella della Francia dove la crisi di Peugeot Citroen con relativa chiusura di uno stabilimento da 8mila operai, è stata affrontata con incentivi e sgravi per le vetture a basso impatto ambientale.

Marpionne ha un disperato bisogno di uscire dal pozzo nero dei conti italiani e di puntare tutte le sue energie sui mercati d'Oltreatlantico. Dopo aver colpevolmente snobbato la crescita della Cina, adesso non gli rimane che puntare sul Brasile e gli Usa. In quelle due aree i risultati gli danno parzialmente ragione perché mentre in Brasile la Fiat nei primi quindici giorni di agosto ha registrato una crescita del 32%, in America le cose non vanno troppo bene. Basti pensare che la Dodge Dart, l'ultimo modello di Chrysler, nei primi due mesi di lancio del mercato ha venduto soltanto 974 esemplari e il "Wall Street Journal" si è divertito a sottolineare che per un modello similare la Honda vende la stessa quantità in un solo weekend.

Come non bastasse c'è poi l'incidente provocato dall'ispettore Callagan, l'attore Clint Eastwood che alla Convention dei Repubblicani ha fatto lo show beffardo nei confronti di Obama. Bisogna ricordare che si tratta dello stesso personaggio carismatico apparso il 6 febbraio di quest'anno nello spot per il SuperBowl con il quale Marpionne pensava di incantare gli americani. Dopo la performance dell'anziano pistolero è probabile che Obama e il mondo dei democratici abbiano staccato le comunicazioni con il manager italo-canadese al quale hanno "regalato" il ferrovecchio di Chrysler.

2- NEL SUO DELIRIO MORETTI HA ANNUNCIATO L'OFFENSIVA SULL'ALTA VELOCITÀ
Gli uscieri del palazzo-obitorio delle Ferrovie dello Stato hanno iniziato le vacanze a Cortina poi hanno cambiato rotta.

Dopo aver visto davanti all'hotel Posta le facce di Giavazzi, Lotito e Angelucci e dopo aver sentito i discorsi sul "suicidio" del pallido Nagel, hanno tagliato la corda sotto gli occhi dei 40 uomini della Guardia di Finanza che fermavano anche i filippini per conoscere il patrimonio dei loro datori di lavoro.

Da Cortina, dove gli albergatori piangevano per le stanze vuote provocate dalla chiusura degli incontri dei Cisnettos, gli uscieri delle Ferrovie sono andati a Rimini. E hanno fatto benissimo perché hanno evitato di vedere sotto le montagne ampezzane il volto di Luchino di Montezemolo, preoccupato per i 50 milioni di aumento di capitale di Ntv che serviranno a coprire la perdita di 39,3 milioni registrata nel 2011.

Ma soprattutto nella città romagnola hanno potuto assistere allo show di Mauro Moretti che è stato il manager più applaudito al Meeting di "Comunione&Fatturazione".
Sulla religiosità di Moretti corrono diverse interpretazioni, ma ai giovani e alle ragazze abituati ad applaudire il potere, è apparsa come una cometa la silhouette del nuovo Frecciarossa1000 che Moretti ha presentato in pompa magna.

Così, mentre il capo di Finmeccanica Orsi balbettava parole prive di contenuto, il manager romano dei treni si è preso l'elogio di Mario Monti che ha simbolicamente fischiato la partenza del modello in scala reale del nuovo treno.

Nessuno gli ha detto che bisognerà aspettare fino alla fine del 2013 per veder correre sulle rotaie questa meraviglia di Trenitalia che collegherà Roma e Milano in 2 ore e 20 minuti, ma questo è un dettaglio irrilevante rispetto all'orgasmo che ha provato Moretti di fronte all'evento.

Anche il presidente delle Ferrovie, Lamberto Cardia, è rimasto a bocca aperta quando l'amministratore delegato ha dichiarato di voler dare l'assalto all'Europa e al mondo intero. Nel suo delirio Moretti ha annunciato che l'offensiva sull'Alta Velocità sarà scatenata in Turchia, Russia e perfino in America nel caso in cui Obama venisse confermato.

Gli uscieri del palazzo-obitorio delle Ferrovie sono rimasti profondamente colpiti dalla determinazione di quest'uomo che solo l'ingiustizia del destino non ha ancora premiato con un ministero.

La sua determinazione appare totale e si è manifestata appena tornato a Roma quando ha deciso di tagliare la testa a 70 dirigenti.

3- COMPITO ARDUO DI BASILE RISOLLEVARE I CONTI DELL'ACQUA MARCIA
C'è un altro manager, napoletano classe 1948, che in agosto è stato baciato dal sole.
È Maurizio Basile, l'ex-amministratore delegato di Aeroporti di Roma che dopo aver lasciato questa società nel 2008 era scomparso dalla scena dedicandosi insieme al fratello Giorgio all'azienda familiare.

Il nome di Basile ricorda quello di un manager vicino a Romano Prodi che nel 2000 ha portato a conclusione la privatizzazione dell'Ente Tabacchi. In quell'anno l'azienda fu ceduta alla BAT (British American Tobacco) per l'enorme cifra di 2.375 milioni di euro e Basile riuscì a infilare nella cordata anche Franchino Bernabè e la Confcommercio. Nel 2004 passa all'Anas ma rimane pochi mesi per andare poi alle Ferrovie dello Stato come direttore generale dove si scontra (inevitabilmente) con Moretti.

Adesso rispunta al vertice di Acqua Marcia con la carica di amministratore delegato. Così è stato deciso per cercare di salvare i conti disastrosi di questa società che è stata messa in ginocchio dal patron, Francesco Bellavista Caltagirone, il 73enne cugino di Caltariccone, finito nei guai per le vicende del porto di Imperia.

Per anni i fotografi lo hanno inseguito nei salotti e sullo yacht dove condivideva i piaceri insieme a esponenti del cosiddetto bel mondo romano. Questa estate Bellavista ha guardato il mare dietro le sbarre perché i magistrati che lo hanno fermato il 5 marzo mentre parlava con il sindaco di Imperia ,gli hanno negato i domiciliari. Nemmeno la visita in carcere dell'amico Sciaboletta-Scajola è riuscita a sollevargli il morale.

Adesso sarà compito di Basile risollevare con uno sforzo disperato i conti dell'Acqua Marcia e colmare il buco di oltre 500 milioni che pesa come una spada sulla società.
Un'impresa davvero disperata.

4- STANCA L'ASSENTEISTA
Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che l'ex-ministro Lucio Stanca oltre ad essere un buon navigatore è anche un ottimo cicerone.

Sabato mattina ha accompagnato un gruppo di amici americani nel cuore dei palazzi romani. Con una maglietta azzurra che lasciava intravedere una generosa pinguedine, l'ex-manager di IBM si è fermato davanti a Montecitorio e ha esclamato in perfetto inglese: "I work here" (io lavoro qui).

Gli ospiti e la moglie gli hanno fatto un piccolo applauso ignorando che il buon Stanca, oggi deputato, quattro anni fa è stato in vetta alla classifica dei parlamentari assenteisti avendo partecipato a 7 votazioni in un anno".

 

SERGIO MARCHIONNE jpegAlfredo Altavilla Massimo Di RisioSERGIO MARCHIONNE CORRADO PASSERA DODGE DARTclint eastwood Luca Cordero di MontezemoloMAURO MORETTI ALLA PRESENTAZIONE DEL FRECCIAROSSA AL MEETING DI RIMINI MAURO MORETTI MARIO MONTI AL MEETING DI CL DI RIMINI Maurizio BasileFRANCESCO BELLAVISTA CALTAGIRONE SCAJOLA CON BELLAVISTA CALTAGIRONE TAGLIA IL NASTRO ALLAVVIO DEL CANTIERE DEL PORTO LUCIO STANCA E MOGLIE

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