DAI VERBALI DELLA FED: LA DECISIONE DI CONTINUARE A STAMPARE SOLDI È STATA PRESA PER UN SOFFIO. E ORA SONO ROGNE PER “TOOTSIE” YELLEN (BOCCIATA AD HARVARD)

1. DAI VERBALI DELLA FED: LA DECISIONE DI CONTINUARE A SPENDERE È STATA PRESA PER UN SOFFIO
Da Trend Online - (...) Dalle Minute della riunione di settembre della Fed diffuse nella notte, emerge che la decisione di mantenere invariato il piano di stimolo è stata presa che un piccolo scarto. La maggioranza del board del Fomc, il braccio di politica monetaria della Federal Reserve, si dice favorevole ad iniziare subito l'exit strategy dal QE: partenza già a fine 2013 per concludersi a metà 2014.

Una decisione sofferta quindi quella di rinviare il tapering che evidenzia una spaccatura all'interno del consiglio direttivo dell'istituto di Washington e che è stata presa soprattutto per il timore che la decisione avrebbe portato ad un brusco innalzamento dei tassi di mercato, che avrebbero nuovamente frenato la ripresa immobiliare.


2. TOCCA ALLA COLOMBA YELLEN PORTARE LA FEDERAL RESERVE FUORI DALLA FASE ANTICRISI
Paolo Mastrolilli per "La Stampa"

Incoraggiava noi studenti a fare lavori che non fossero solo di alto livello intellettuale, ma migliorassero anche il benessere dell'umanità». Quando morì James Tobin, famoso per l'omonima tassa che proponeva sulle transazioni internazionali, Janet Yellen spiegò così allo Yale Daily News la principale lezione imparata dal professore con cui aveva preso il dottorato. Nel caso di Janet, migliorare l'umanità significa soprattutto combattere la disoccupazione, con l'intervento dello stato.

Quella studentessa, insieme idealista e rigorosa, è da ieri la prima donna alla guida della Federal Reserve. Il presidente Obama l'ha nominata durante una cerimonia alla Casa Bianca: «Capisce l'importanza di tenere l'inflazione sotto controllo, ma anche quella di creare lavoro». Lei ha risposto subito a tono: «Lavorerò per realizzare gli obiettivi della Fed, che sono massima occupazione, e stabilità dei prezzi e del sistema finanziario. Abbiamo compiuto progressi, dall'inizio della crisi, ma c'è ancora molto che possiamo fare per le famiglie che soffrono di più».

Janet è cresciuta a Brooklyn, ed era secchiona già da bambina. Quando si diplomò alla Fort Hamilton High School, nel 1963, era insieme direttore del giornale scolastico, "The Pilot", e valedictorian, cioé miglior studente. Siccome la tradizione voleva che il direttore del Pilot intervistasse il valedictorian, Yellen intervistò Yellen, raccontando la passione per i viaggi, il pianoforte, il bridge, e la geologia: «Ho una raccolta di oltre 200 minerali».

Sul futuro era incerta tra l'antropologia, la geologia e l'economia, ma l'anno dopo la scelta era fatta: i numeri, messi al servizio delle scienze economiche, potevano salvare il mondo. O quanto meno aiutarlo a funzionare meglio.

Dopo l'università, mentre faceva ricerche proprio alla Fed, aveva incontrato nella mensa un ragazzo geniale di nome George Akerlof e si erano sposati. Lui poi avrebbe vinto il Nobel, e loro figlio Robert fa il professore di economia. «Pur essendo ammiratori del capitalismo - ha spiegato lei - noi crediamo che abbia dei limiti, che richiedono l'intervento del governo nei mercati per farli funzionare». Cresciuti dopo la Grande depressione, Janet e George hanno sempre pensato che le politiche monetarie possono aiutare a combattere la disoccupazione, e l'inflazione non è il male assoluto: se viene contenuta entro il 2%, aiuta la crescita.

La Yellen, però, non è una pasdaran liberal. La corsa alla successione di Ben Bernanke l'ha messa contro Larry Summers, affondato dalla sinistra democratica perché troppo vicino alle banche e a Wall Street, che non aveva messo in riga dopo la crisi de 2008. Quando Janet lavorava con lui per Clinton, però, aveva preso posizioni spesso simili. Ad esempio, aveva appoggiato la cancellazione della riforma Glass-Steagall, che puntava proprio a separare le attività bancarie tradizionali da quelle rischiose.

Una volta tornata alla Fed, stavolta come vice di Bernanke, la Yellen ha applicato alla lettera le teorie studiate con Tobin, sostenendo gli stimoli varati proprio per combattere la crisi favorendo crescita e occupazione. E' stata la paladina del "quantitative easing", cioé i miliardi investiti dalla banca centrale nei titoli di stato per tenere bassi i tassi. Al punto che durante l'ultima riunione, quando Bernanke ha sorpreso tutti rimandando la graduale interruzione di questi aiuti, Janet è stata la sua alleata più determinata, come dimostrano le note dell'incontro pubblicate ieri.

Questo l'ha posta nella strana condizione di conciliare gli estremi. Da una parte, infatti, la sua radice keynesiana la rende gradita a colleghi liberal come il Nobel Stiglitz o la senatrice Warren, che hanno combattuto per farla prevalere su Summers; dall'altra, anche Wall Street è felice, perché vede in lei la promessa di continuare le politiche di "easy money", specie ora che lo shutdown e la potenziale crisi del debito minacciano di frenare ancora la crescita.


3. MA AD HARVARD L'AVEVANO BOCCIATA
Eugenio Facci per "Liberoquotidiano"

Anche nei giorni di vacanza la passione per l'economia non si spegneva. Janet Yellen, la candidata scelta da Obama per succedere a Bernanke alla guida della Fed, anche sulle spiagge delle Hawaii preferiva discutere di economia col marito (il premio Nobel George Akerlof) piuttosto che fare il bagno.

Era una passione quasi bruciante la sua, una passione che però non le bastò per vincere il concorso a professore ordinario ad Harvard: nel 1976 quella battuta d'arresto spinse la Yellen ad entrare nella Fed, iniziando un percorso culminato ieri con la nomina a governatore. Nata nel 1946 a Brooklyn (New York), la Yellen fu dasubito una studentessa modello.

Laurea a 21 anni alla prestigiosa Brown University e dottorato a 25 a Yale, dove studiò sotto i futuri premi Nobel Tobin e Stiglitz. La carriera perfetta continuò con la nomina nel 1971 ad Harvard come professore assistente, il primo passo della carriera accademica. Ma nel 1976 al concorso per professore ordinario Janet Yellen venne bocciata, chiudendo momentaneamente per lei le porte di una carriera universitaria. Fu quel passo falso che spinse la Yellen verso due eventi chiave che avrebbero determinato il resto del suo percorso personale e professionale.

Primo, l'entrata nella Federal Reserve come economista. Secondo, l'incontro nel 1977 (proprio in una caffetteria della banca centrale) con George Akerlof, all'epoca anche egli ricercatore alla Fed. Con Akerlof la Yellen si sposerà, avrà un figlio, ma sopratutto svilupperà la maggior parte delle proprie teorie scientifiche, molte delle quali incentrate sul tema del lavoro e della disoccupazione. Insieme ad Akerlof riprenderà la carriera accademica, andando ad insegnare prima alla London School of Economics e poi a Berkeley, dove la nomina a professore ordinario arriva nel 1985, nove anni dopo la delusione di Harvard. Proprioa Berkeley, nel 1981, la Yellenebbe un'esperienza che ispirerà buona parte del suo lavoro scientifico seguente.

Alla ricerca di una babysitter per il figlio, la coppia di economisti venne sorpresa dall'alto costo delle babysitter, in un momento in cui c'era disoccupazione diffusa (situazione che dovrebbe portare ad un abbassamento dei salari secondo le teorie economiche classiche). Per spiegare il paradosso la Yellen svilupperà la teoria dei salari efficienti, una teoria secondo cui alcuni lavoratori rimangono disoccupati proprio perchè altri lavoratori sono pagati troppo e lavorano troppo (per fortuna della babysitter in quel caso la coppia decise di pagarle comunque uno stipendio superiore alla media.

Ma anche con una carriera universitaria ormai solidissima era quasi inevitabile per la Yellen il ritorno alla Fed, dato che alla banca centrale Janet aveva lasciato il segno sia a livello personale sia a livello di relazioni umane. Nel 1994 l'allora presidente Bill Clinton la chiamò ad entrare nel comitato direttivo della banca centrale, per poi assegnarle nel 1997 anche la guida del consiglio economico della Casa Bianca.

Da allora la vita di Janet e della Federal Reserve non si sono mai allontanate. Nel 2004 venne nominata governatrice della sede di San Francisco della Fed, carica che lasciò nel 2010quandovenne promossavicegovernatrice. Alla Fed la Yellen ha sviluppato una forte rete di relazioni personali, fino a diventare parte integrante delle dinamiche interne dell'istituzione.

Ma oltre all'abilità relazionale, la Yellen ha portato alla Fed anche chiarezza ed intuito: sua la promessa fatta a partire dal 2012 dalla Banca Centrale di collegare esplicitamente i tassi d'interesse all'inflazione e alla disoccupazione. E suoi sono stati i maggiori gridi di allarme riguardo alla nascente bolla subprime, lanciati nel 2007 a ridosso della crisi che avrebbe sconvolto il mondo. Pochi la ascoltarono allora, ma Janet aveva vistogiusto. Il suo intuito servirà ancora.

 

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