DOVE VA L’AUTHORITY DEI TRASPORTI? A CASA DELLA FIAT A TORINO!

1 - AUTHORITY TRASPORTI A TORINO, E' POLEMICA SULL'ANNUNCIO
Alessandro Mondo per "La Stampa"


A una settimana dalla richiesta - perorata da una mozione sottoscritta da 75 senatori piemontesi, lombardi e liguri di tutte le forze politiche, tranne i grillini -, Torino segna un punto per diventare sede dell`Authority dei Trasporti. Obiettivo che trova una sponda anche nell`Unione Industriale. E naturalmente nella Regione e negli enti locali. 

Primo via libera 
Ieri le commissioni Finanze e Lavoro del Senato, in sessione congiunta, hanno approvato all`unanimità, con il parere favorevole del Governo, l`emendamento all`articolo 37 del decreto legge 76 che oggi o al più tardi domani verrà discusso in aula.

Dice così: «La sede dell`Autorità dei Trasporti è definita in un immobile di proprietà demaniale nella città di Torino con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, 
entro i131 dicembre 2013». 

Governo favorevole 
Un bel traguardo, complice il parere favorevole del Governo nelle persone di Stefano Fassina e Carlo Dell`Aringa, viceministro e sottosegretario all`Economia.

Tanto più che nei giorni scorsi un «tweet» di Enrico Letta - «L`esperienza insegna che le sedi fuori Roma non sono state soluzioni felici» aveva fatto temere il peggio. È, sarebbe la seconda vittoria in ordine di tempo della «squadra Piemonte», per usare un`espressione cara a Roberto Cota: cioè dei senatori subalpini che d`intesa con i parlamentari del territorio erano già riusciti a fare inserire nel «Decreto del Fare» il finanziamento di 173 milioni per dare corso ad alcune opere strategiche: dalla copertura del Passante di Torino alla realizzazione del collegamento ferroviario Novara-Malpensa.

«Per Torino l`Authority sarebbe l`occasione più importante dopo le Olimpiadi», precisa Bartolomeo Giachino, consigliere del ministro Lupi e, va ricordato, il primo a lanciare la proposta. 

L`allungo di Cota 
Sta di fatto che l`entusiasmo di Cota ha creato un cortocircuito tra la lui e la «squadra Piemonte», e tra gli esponenti della squadra medesima. Il governatore non ha resistito alla tentazione di postare la buona notizia sul suo sito Facebook, con «tweet» annesso: «Torino sarà sede dell`Authority Trasporti. Mi ha appena comunicato la notizia il presidente Mauro Marino, con cui ero in contatto per seguire l`iter della procedura. La squadra Piemonte funziona».

Senatori spiazzati 
Ma è stato Cota a «uscire» pubblicamente, bruciando tutti sul tempo. Quanto è bastato per spiazzare i senatori Esposito, Pd, e Malan, Pdl, che dell`emendamento è primo firmatario. A seguire, le firme di Esposito, Repetti, Borioli, Rizzotti. «L`approvazione nelle commissioni competenti non significa aver ottenuto il risultato, avremmo preferito non parlarne fino all`approvazione definitiva dell`Aula - si legge nel comunicato a firma di entrambi. Purtroppo il Presidente Cota, colto da "twitter mania" non ha trovato di meglio che diffondere la notizia quando sarebbe stato meglio tacere per l`interesse del risultato finale».

Il timore è che in Aula l`emendamento venga impallinato da chi lavora per domiciliare l`Authority in altre città: da Genova a Verona. E naturalmente Roma, che si è già aggiudicata l`Authority degli Appalti. Milano ha quella dell`Energia, Napoli le tic. 

Cortocircuito 
Peccato che Malan non abbia apprezzato di essere tirato in ballo a propria insaputa. Ed ecco arrivare in redazione un secondo comunicato, a firma Malan e Giachino, decisamente più «neutro».

«Agitiamoci meno e serriamo le fila per valorizzare il territorio», taglia corto Marino: il riferimento 
non è a Cota ma a Esposito, che prendendosela con il governatore ha dato la notizia due volte. Aria 
tesa, insomma. «Non capisco tutto questo nervosismo - replica Cota Scherziamo? È un primo passo, certo. Ma fino a prova contraria, il lavoro delle commissioni è pubblico. Che male c`è a darne conto? Capisco che il caldo possa dare alla testa, meglio aumentare l`aria condizionata».

2 - TRASPORTI:BONACCORSI-ERMINI,AUTHORITY A TORINO? NO A SPRECHI
(ANSA) - ''La scelta di una sede decentrata per la neonata Autorita' dei Trasporti rischia di diventare una nuova occasione di sprechi e inefficienze, visti i precedenti. Il presidente del Consiglio Enrico Letta, cui spetta la decisione, valuti la soluzione migliore per evitare costi inutili''. E' quanto dichiarano i deputati del Partito democratico Lorenza Bonaccorsi e David Ermini, sulla possibilita' che la nuova Autorita' abbia sede a Torino.

''Nei giorni scorsi - spiegano i deputati - proprio il premier aveva ricordato su twitter che 'le sedi fuori Roma non sono state esperienze felici'. Non sono mancati, infatti, in passato casi di sprechi e spese raddoppiate per affitti, noleggi, diarie, trasferimenti, tenendo conto che i principali interlocutori istituzionali delle Autorita' sono nella Capitale. In tempi di spending review - proseguono i parlamentari Pd - con la necessita' di tagliare le spese improduttive ed evitare sperperi, la sede decentrata dell'Autorita' dei Trasporti piu' che un omaggio al federalismo sembra richiamare l'esperienza penosa dei ministeri del Nord voluti dalla Lega''.

3 - TRASPORTI: BORIOLI (PD), SEDE AUTHORITY LA INDICA PREMIER

(ANSA) - "Non c'e' dubbio che difenderemo in aula l'emendamento che individua in Torino la sede dell'Autorita' dei Trasporti, tuttavia non posso non condividere la preoccupazione del collega senatore del Pd Stefano Esposito. L'emendamento al decreto 76, infatti, rappresenta certo una strada alternativa piu' breve, rispetto a quella della mozione presentata nei giorni scorsi, ed e' auspicabile che vada in porto.

Occorre pero' ricordare che la legge istitutiva dell'Autorita' prevede che sia prerogativa del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro competente, indicarne la sede con un DPCM''. Lo dice il senatore del Pd Daniele Borioli in una nota.

''Su questa base - aggiunge - con il collega Esposito e altri esponenti della maggioranza abbiamo curato la stesura della mozione e la ricerca di una solida compagine di Senatori (ben 75) di varie parti d'Italia. E'chiaro, percio', come sia bene essere prudenti al fine di evitare che un eccesso di sovraesposizione, e le conseguenti polemiche territoriali (che gia' oggi si sono manifestate) a partita ancora in corso, possano indurre il ministro e il Governo a compiere altre scelte''.

 

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