1- È FATTA! ALESSANDRO PROFUMO SARA’ IL PRESIDENTE DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA “ARROGANCE” RITORNA NEL GOTHA DELLA FINANZA LASCIANDO DA PARTE LE TENTAZIONI DELLA POLITICA, GIÀ OCCUPATA DA AIRONE PASSERA, CON L’INTENTO DI “RICONQUISTARE L’ONORE PERDUTO NEL MIO CAMPO SALVANDO LA PIÙ ANTICA BANCA ITALIANA” 2- ORSI EUFORICO: INCASSA UNA COMMESSA DA UN MILIARDO DI DOLLARI DA TEL AVIV E DISSOTTERRA L’ASCIA DI GUERRA CONTRO LA CONFINDUSTRIA. MA IL TRIO MONTI-PASSERA-GRILLI, CHE HA NOMINATO ALESSANDRO PANSA COME SUO PRIMO INTERLOCUTORE, ASPETTA DI VEDERE IL PIANO INDUSTRIALE (WASHINGTON VUOLE DRS ALL AMERICAN) 3- IGNAZIO VISCO, IL ‘VESCOVO’ DI BANKITALIA, BACCHETTA I BANCHIERI: IN UN ANNO DI SICURA RECESSIONE NON DEVONO LIMITARSI A PRENDERE IN PRESTITO I SOLDI DELLA BCE 4- IL GOVENO MONTI SI DOMANDA: SI PUÒ ROMPERE IL CERCHIO MAGICO CHE LEGA PETRUCCI A PAGNOZZI CON LA NOMINA AL CONI DI UN MANAGER PRESO NEL MONDO IMPRENDITORIALE?

1- ORSI EUFORICO: INCASSA UNA COMMESSA DA UN MILIARDO DI DOLLARI DA TEL AVIV E DISSOTTERRA L'ASCIA DI GUERRA CONTRO LA CONFINDUSTRIA. MA IL TRIO MONTI-PASSERA-GRILLI, CHE HA NOMINATO PANSA COME SUO INTERLOCUTORE, ASPETTA DI VEDERE IL PIANO INDUSTRIALE 8DRS ALL AMERICAN)
Non vi stupite se oggi passando sotto il palazzo di Finmeccanica sentite qualche nota musicale.

Fin da giovedì scorso nelle stanze dell'ufficio stampa e delle relazioni esterne dove lavorano il mite Forlani, la new entry Carlo Maria Fenu e il consulente per i "progetti speciali", escono le note gioiose di canzoni napoletane e dell'Inno di Mameli. La ragione è nell'accordo che il Gruppo ha raggiunto con il ministero della Difesa di Tel Aviv per la fornitura di velivoli per un valore di un miliardo di dollari.

La firma ufficiale del contratto è prevista per la metà dell'anno, e anche se alcuni analisti come Websim ritengono che le chances per concludere l'affare siano il 50%, ai piani alti danno per acquisita la commessa poiché, come ha spiegato il giornalista Dragoni sul "Sole 24 Ore", il business si inserisce in un "pacchetto" di reciprocità concordato tra il governo italiano e quello di Israele.

C'è quindi molta euforia per questo successo che serve a invertire la sequenza delle sconfitte collezionate dall'amministratore Giuseppe Orsi e dai suoi manager negli ultimi tempi, una sequenza di gare perdute in India, Turchia e in altri Paesi che ha indotto a fare confronti impietosi con il portafoglio lavori acquisito da Guarguaglini nell'ultimo anno della sua gestione.

Anche la riduzione della spesa per gli F-35 annunciata dal ministro della Difesa Di Paola, non sembra intaccare l'entusiasmo del manager lodigiano Orsi che a dicembre ha aggiunto alla carica di amministratore delegato anche quella di presidente. Forse si deve all'eccitazione del momento la sparata che il capo di Finmeccanica ha fatto venerdì scorso contro la Confindustria.

In una intervista al "Corriere della Sera" ha tracciato un vero e proprio manifesto che ha come premessa questo ultimatum: "ad oggi i benefici che Finmeccanica trae da Confindustria non sono proporzionati al suo rilevante impegno economico, 4 milioni di euro".

La sortita non sembra dovuta alla voglia di contenere i costi perché nell'intervista il buon Orsi snocciola i punti della strategia che l'Associazione degli imprenditori dovrebbe perseguire nell'immediato futuro. Dice infatti: siamo una grande impresa con 71mila dipendenti, 16mila ingegneri e 21mila tecnici, che chiede "una profonda revisione del concetto di made in Italy che vada oltre il fashion e il food", un rilancio della ricerca, la creazione di un network di eccellenze tecnologiche e nuove relazioni industriali.

Anche se il paragone è improprio per la statura incomparabile dei personaggi, appare inevitabile confrontare le sue parole con quelle di Sergio Marpionne, e qualcuno si chiede se la richiesta di norme "cogenti e inoppugnabili" nei rapporti di lavori, sia un assist lanciato nei confronti del falco Bombassei. In realtà questa è una forzatura perché Orsi, che conclude il suo manifesto chiedendo una Confindustria più snella e meno costosa, ha voluto semplicemente alzare la testa per far capire che è finita l'ora di considerarlo un manager privo di una sua visione economica.

Il messaggio è indirizzato soprattutto alla Marcegaglia che ha spalancato le porte dell'Associazione alle imprese pubbliche fino al punto di proporre nel maggio 2010 una vicepresidenza a Guarguaglini. Poi non se ne è fatto nulla e la candidatura del Guargua è caduta nel sanguinoso conflitto che lo ha visto impegnato con Giulietto Tremonti. Adesso a viale dell'Astronomia si chiedono quali siano le reali intenzioni di Finmeccanica, un socio che in tutti questi anni è stato sempre "in sonno" e non ha mai dato il minimo contributo alla vita di Confindustria.

Probabilmente questa mossa di Orsi rientra nella volontà di recuperare immagine e credibilità anche oltre i confini del mondo imprenditoriale. Nell'ambito del governo, il trio Monti-Passera-Grilli aspetta di vedere il suo piano industriale e nelle stanze del Tesoro dove l'interlocutore principe rimane il direttore generale di Finmeccanica, Alessandro Pansa, fanno notare che la vendita di Ansaldo Breda, data per prossima, non è ancora avvenuta.

Orsi sarà giudicato non per le sue esternazioni confindustriali ma soprattutto sul bilancio che non si preannuncia brillante, e a questi elementi bisogna aggiungere le notizie che arrivano da Washington dopo il viaggio di Monti secondo le quali gli americani e il Pentagono vorrebbero gestire con consiglieri statunitensi la controllata Drs.

Ai loro occhi il fatto che Orsi abbia dissotterrato l'ascia di guerra contro la Confindustria interessa ben poco.


2- VISCO, IL ‘VESCOVO' DI BANKITALIA, BACCHETTA I BANCHIERI: IN UN ANNO DI SICURA RECESSIONE NON DEVONO LIMITARSI A PRENDERE IN PRESTITO I SOLDI DELLA BCE
C'era molta attesa sabato mattina al Palacassa di Parma per l'intervento al Forex del Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco.

Quando alle 11,30 è salito sul palco l'applauso dei 1.500 partecipanti è apparso un incoraggiamento per mettere da parte la timidezza di questo 62enne napoletano che ha raccolto l'eredità di Mario Draghi. Dopo aver letto le 13 paginette del discorso la platea si è divisa nei commenti. Da una parte c'era chi faceva notare la differenza di autorevolezza tra i due personaggi attribuendo a Draghi il profilo di un patriarca rispetto a quello di un vescovo di provincia.

Non tutti però hanno condiviso questo giudizio perché se è vero che il timido Visco, uomo di studio più che di azione, non ha provocato grande eccitazione, è altrettanto vero che il suo discorso, anche se privo di un respiro culturale e sociale, ha avuto il sapore di una lezione molto ferma nei confronti dei banchieri.

L'anno scorso al Forex di Verona il suo predecessore Draghi aveva parlato delle regole da introdurre nella finanza internazionale e aveva bacchettato le banche soltanto sulle dita. Quest'anno il timido Visco non ha bacchettato le dita, ma le mani e le gambe dei banchieri presenti perché lo scenario è ben diverso, e i comportamenti del mondo del credito non sono in linea con le attese della clientela.

Solo i distratti possono aver pensato che quella di Visco sia stata una lezione da SuperRagioniere perché il suo è stato un avvertimento molto preciso alle banche che in un anno di sicura recessione non devono limitarsi a prendere in prestito i soldi della BCE.

3- PROFUMO DI SIENA
Al termine del discorso di Visco nei corridoi del Palacassa di Parma, dove la banca locale (Cariparma) ha fatto da main sponsor, si è parlato molto della primavera delle banche e dei movimenti che si intravedono dentro Unicredit e MontePaschi. E ha fatto una certa impressione il modo patetico con cui Dieter Rampl, il numero uno di piazza Cordusio, si è affannato a dichiarare ai quattro venti di essere "pronto a restare" al timone della banca. E a un occhio attento non è sfuggita la fibrillazione del presidente dell'Abi, Peppiniello Mussari, che vuole portare Alessandro Profumo sulla sua poltrona.

Sarebbe questo un gesto di gratitudine dopo che l'ex-banchiere di Unicredit d'intesa con Passera lo ha fatto salire alla presidenza dell'Associazione dei banchieri italiani. Ma Peppiniello sa che la partita è aperta e tutto dipenderà dal cavaliere bianco che riuscirà a conquistare la più antica banca italiana. Se questo cavaliere avrà il profilo del tandem Sposito-Clessidra, allora Profumo sbarcherà a Siena; se invece il nuovo socio parlerà siciliano come Mancuso di Equinox (con il quale Profumo si è scazzato violentemente) allora Peppiniello Mussari potrà archiviare il suo sogno.

Queste sono le chiacchiere che circolavano al Forex sabato scorso mentre il timido Visco leggeva le sue paginette. Gli ultimi rumors danno per certo il ritorno in campo di Profumo che in questo modo ritorna nel Gotha della finanza lasciando da parte le tentazioni della politica, già occupata da Passera, con l'intento - come lui stesso pare abbia dichiarato - di "riconquistare l'onore nel mio campo salvando la più antica banca italiana"


4- IL GOVENO MONTI SI DOMANDA: SI PUÃ’ ROMPERE IL CERCHIO MAGICO CHE LEGA PETRUCCI A PAGNOZZI CON LA NOMINA AL CONI DI UN MANAGER PRESO NEL MONDO IMPRENDITORIALE?
Ci sono volute poche ore per dimenticare la battaglia intorno alla candidatura di Roma per le Olimpiadi 2020.

Nessuno ne parla, ma domani a Torino alcuni giocherelloni come Gianni Petrucci e Franco Carraro si ritroveranno con il sindaco Fassino per lanciare Torino 2015. Questa volta la partita sembra meno difficile perché in ballo c'è semplicemente la designazione di una città europea come capitale ideale dello sport.

Oltre agli irriducibili giocherelloni Petrucci e Carraro, arriverà a Torino anche Piero Gnudi, il 73enne commercialista di Bologna che suo malgrado deve affrontare le grande di un settore per lui sconosciuto.

Sono grane fastidiose che riguardano i fermenti di alcuni personaggi che non vogliono mollare le loro poltrone se prima non hanno ottenuto garanzie precise per chi dovrà succedere. Il primo della lista è Gianni Petrucci che guida il Coni dal 1999 e ha strillato come un'aquila dopo la bocciatura di Monti. La sua stagione è finita e potrebbe ritirarsi a fare il sindaco di San Felice Circeo con un bilancio positivo che vede 11 milioni di tesserati e 95mila società impegnate nelle discipline di cui il Coni ha competenza.

Così non è perché il buon Petrucci pretende di imporre al termine del suo mandato Raffaele Pagnozzi, l'avellinese che dal 1993 è segretario generale del Coni dove è arrivato dopo aver fatto per quattro anni il capo di Gabinetto del sindaco di Roma.

Al povero Gnudi, che nella sua vita ha praticato soprattutto lo sport delle cariche e delle parcelle, questa imposizione non suona affatto bene. Non a caso si sta guardando intorno per capire se si può rompere il cerchio magico che lega Petrucci a Pagnozzi con la nomina di un manager preso nel mondo imprenditoriale.


5- ANVEDI COME SONO PRODUTTIVI QUESTI ROMANI
Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che questa sera intorno alle 19 un centinaio di giovani leoni si presenterà in pompa magna al Circolo Canottieri Aniene accolto dal presidente Malagò-Megalò.

La storia di questi 100 giovani leoni (alcuni di pelo corto e modesto) è raccolta in un libro scritto dal giornalista Eugenio Occorsio che vuole dimostrare l'esistenza di un tessuto imprenditoriale e produttivo dentro la Città Eterna.

Non a caso il libro ha per titolo "SPQR Sono produttivi questi romani" e la presentazione sarà fatta alla presenza di Francesco Trapani, Bernabò Bocca, Marco Tripi e di altri esponenti del piccolo gotha industriale".

 

 

fenu jpegGiuseppe Orsi Bombassei PIER FRANCESCO GUARGUAGLINIVITTORIO GRILLI ELSA FORNERO MARIO MONTI CORRADO PASSERA ignazio visco ALESSANDRO PROFUMODIETER RAMPL GIUSEPPE MUSSARI super pagnozzi foto mezzelani gmt gianni petrucci foto mezzelani gmt PIERO GNUDI GIOVANNI MALAGO

Ultimi Dagoreport

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO