LA FIBRA È UNA FREGATURA – IL FONDO AMERICANO KKR RESTA CON IL CERINO IN MANO: ZERO DIVIDENDI DA FIBERCOP VISTO CHE LA SOCIETÀ SCORPORATA DA TIM LO SCORSO ANNO CONTINUA A PERDERE CLIENTI (-364MILA UNITÀ NELLA PRIMA METÀ DEL 2025) E NON STACCHERA' CEDOLE – GLI YANKEE HANNO SGANCIATO 22 MILIARDI PER COMPRARSI LA RETE TELECOM, SPERANDO DI RICEVERE IN CAMBIO LAUTI GUADAGNI. E INVECE, ANCORA NIENTE: LE CONNESSIONI SI RIDUCONO E LE ENTRATE PURE. E ALL’ORIZZONTE C’È SEMPRE LA POSSIBILE FUSIONE CON OPEN FIBER, CHE POTREBBE ESSERE UN'ALTRA ZAVORRA SUI CONTI…
Estratto dell’articolo di Silvia Sciorilli Borrelli per il “Financial Times”
KKR ha scelto di rinunciare ai dividendi della sua società di telecomunicazioni italiana FiberCop dopo un’accelerazione nel tasso di perdita dei clienti, segnale che uno dei più grandi accordi di private equity mai conclusi in Europa rischia di trasformarsi in un affare in perdita.
Le perdite di clienti di FiberCop — che gestisce la rete fissa scorporata da Telecom Italia nell’ambito di un’operazione da 22 miliardi di euro conclusa lo scorso anno — hanno raggiunto 364.000 unità nella prima metà del 2025, mettendo l’azienda sulla traiettoria di risultati inferiori alle previsioni iniziali di KKR.
La performance ha spinto FiberCop a decidere di non distribuire dividendi a KKR e agli altri investitori, tra cui il Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano e il fondo sovrano di Abu Dhabi Adia.
Secondo documenti interni visionati dal Financial Times, KKR aveva inizialmente previsto che FiberCop cominciasse a distribuire dividendi da dicembre dello scorso anno. Gli stessi documenti indicano che, in assenza di tali distribuzioni, i rendimenti quinquennali stimati dal fondo sarebbero inferiori di diversi punti percentuali.
Una fonte vicina a KKR ha però dichiarato che il consiglio d’amministrazione non aveva mai approvato formalmente tale tempistica e che la società ha scelto di reinvestire in FiberCop. Le possibilità di restituire denaro agli investitori aumenteranno una volta completata l’espansione della rete, prevista per il 2027, ha aggiunto la fonte.
Le perdite di clienti stanno intaccando i ricavi di FiberCop e indebolendo la posizione di KKR, che cerca di resistere alle pressioni del governo italiano per una fusione con la rivale più piccola e controllata dallo Stato, Open Fiber.
Secondo tre persone a conoscenza dei colloqui, KKR teme che i termini di un eventuale accordo — che consentirebbe al governo di mantenere il controllo su un’infrastruttura nazionale strategica — sarebbero sfavorevoli, vista la perdita di clienti di FiberCop e i sussidi che Roma sta concedendo a Open Fiber. Le tensioni sono state riportate per la prima volta da Reuters questa settimana.
Quando l’operazione di scorporo fu siglata nel luglio 2024, essa rappresentò una boccata d’ossigeno per la fortemente indebitata Telecom Italia, apparendo al tempo stesso una vittoria per KKR, che otteneva il controllo di un’infrastruttura di comunicazione strategica in una delle maggiori economie europee.
Ma l’accordo ha avuto un avvio turbolento. In un piano industriale preliminare condiviso con gli investitori a gennaio, la dirigenza di FiberCop stimava un ammanco di 2 miliardi di euro nell’utile operativo (Ebitda) su cinque anni rispetto alle previsioni di KKR.
Questo portò a uno scontro tra KKR e il management di FiberCop, culminato con l’uscita dell’allora amministratore delegato Luigi Ferraris.
In primavera, il partner di KKR che aveva supervisionato l’operazione, Alberto Signori, è stato sostituito nel consiglio di amministrazione di FiberCop da Tara Davies, figura più senior del fondo e co-responsabile per la regione europea.
Documenti redatti da KKR al momento dell’acquisizione indicavano che il fondo si aspettava che FiberCop raggiungesse 15 milioni di connessioni attive entro la fine del 2025. Le perdite di linee registrate nel corso di quest’anno hanno invece ridotto il totale a 14,1 milioni di connessioni a giugno.
FiberCop ha spiegato che una riduzione delle linee era prevista, poiché sta sostituendo la vecchia rete in rame con la fibra ottica. Durante questo processo i clienti non vengono trasferiti automaticamente e possono scegliere di passare a un concorrente. Una fonte vicina a KKR ha aggiunto che l’impatto viene compensato da maggiori ricavi derivanti dai contratti business e da risparmi sui costi.
James Ratzer, analista di New Street Research, ha dichiarato che FiberCop era destinata a essere “un generatore di cassa costante”, ma ha aggiunto che la forte concorrenza rende oggi le prospettive di flusso di cassa “molto peggiori rispetto al piano industriale iniziale”.
L’agenzia di rating Moody’s ha posto la società sotto outlook negativo, riflettendo le aspettative che i suoi indicatori di credito saranno penalizzati dai consistenti investimenti previsti nei prossimi due anni.
[…] KKR ha affermato che FiberCop “ha avuto solide performance” dall’acquisizione e che dispone di oltre 5 miliardi di euro di liquidità. “Le affermazioni di sotto-performance o difficoltà finanziarie sono inesatte e smentite dai risultati certificati, da un’emissione obbligazionaria di successo e da valutazioni positive di tutte e tre le principali agenzie di rating”, ha dichiarato KKR.
In un comunicato diffuso il mese scorso, FiberCop ha precisato che i dividendi saranno decisi “con prudenza” su base annuale e che “i risultati semestrali sono in linea con le aspettative dei nostri azionisti”.
pietro labriola a Italian Tech Week
Nel 2024, FiberCop ha registrato utili per 1,9 miliardi di euro. Nei primi sei mesi del 2025, la società ha riportato 824 milioni di euro di utili. Una fonte vicina a KKR ha dichiarato che i profitti e il flusso di cassa libero di FiberCop stanno procedendo in linea con le aspettative.








