
FIORDI AMARI PER NETANYAHU – IL FONDO SOVRANO NORVEGESE, IL PIÙ RICCO AL MONDO CON DUEMILA MILIARDI DI DOLLARI IN CASSA, HA CEDUTO LE SUE QUOTE DEL COLOSSO AMERICANO “CATERPILLAR” PERCHÉ “I SUOI BULLDOZER SONO USATI DALLE AUTORITÀ ISRAELIANE PER LA DISTRUZIONE ILLEGALE GENERALIZZATA DELLE PROPRIETÀ PALESTINESI" – LA DECISIONE ARRIVA IN SEGUITO ALLA RACCOMANDAZIONE DEL COMITATO ETICO DELLA CASSAFORTE DI OSLO, CHE HA TAGLIATO ANCHE LE SUE PARTECIPAZIONI IN CINQUE BANCHE ISRAELIANE – A PESARE SULLE MOSSE DEL FONDO È IL DIBATTITO POLITICO SU GAZA E ISRAELE IN VISTA DELLE ELEZIONI NORVEGESI DELL'8 SETTEMBRE...
Estratto dell’articolo di Chiara Sgreccia per www.repubblica.it
I macchinari prodotti dall’azienda statunitense Caterpillar verrebbero utilizzati per “commettere violazioni estese e sistematiche del diritto internazionale umanitario”. E l’azienda non avrebbe “implementato alcuna misura per impedirne l’uso”.
Sono queste le motivazioni che, come riporta Reuters, hanno spinto il Fondo sovrano norvegese, il fondo più ricco al mondo, con quasi 2 mila miliardi di dollari a disposizione e investimenti attivi in oltre 8.600 aziende, ieri ad annunciare di aver ceduto le sue quote del colosso Usa, noto per essere il produttore di macchinari da costruzione, come ruspe e bulldozer, più grande al mondo.
MEZZI CATERPILLAR UTILIZZATI DA ISRAELE IN CISGIORDANIA
[...] il Fondo deteneva una partecipazione dell’1,17 per cento, per un valore di 2,1 miliardi di dollari, in Caterpillar, prima del disinvestimento causato dal presunto coinvolgimento dell'azienda nelle violazioni dei diritti commesse da Israele nella Striscia di Gaza e nei territori occupati della Cisgiordania.
Il Fondo, gestito dalla Banca centrale norvegese ha precisato di aver agito su raccomandazione del proprio Comitato etico, che in una dichiarazione, ha chiarito come "i bulldozer prodotti da Caterpillar siano utilizzati dalle autorità israeliane per la distruzione illegale generalizzata delle proprietà palestinesi".
Ma il fondo più ricco del mondo non ha deciso di tagliare gli investimenti solo all’azienda americana. Ieri ha comunicato anche quali sono le cinque banche israeliane da cui, sempre per ragioni etiche,si è ritirato: Hapoalim, Bank Leumi, Mizrahi Tefahot Bank, First International Bank of Israel e FIBI Holdings, sempre come conseguenza del “rischio inaccettabile che le società contribuiscano a gravi violazioni dei diritti degli individui in situazioni di guerra e conflitto".
MEZZI CATERPILLAR UTILIZZATI DA ISRAELE IN CISGIORDANIA
Tutte le banche escluse – ha spiegato ieri il Comitato etico del Fondo - "fornendo servizi finanziari che sono un prerequisito necessario per l'attività di costruzione in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est... hanno contribuito al mantenimento negli insediamenti israeliani". [...]
Come si capisce leggendo un approfondimento di Reuters, le decisioni del Fondo di tagliare gli investimenti alle aziende israeliane (le cinque banche non sono le prime), non sono state prese con leggerezza e sono state al dibattito pubblico, viste anche le visione contrapposte tra i partiti di destra e sinistra che si preparano alle elezioni che saranno in Norvegia il prossimo 8 settembre [...]