IL FISCO BRINDA A CAMPARI – LA GUARDIA DI FINANZA HA SEQUESTRATO 1 MILIARDO E 200 MILIONI DI EURO IN AZIONI, DETENUTE DALLA HOLDING LAGFIN, CON CUI LA FAMIGLIA GARAVOGLIA CONTROLLA IL GRUPPO CAMPARI – LA SCOIETÀ È INDAGATA PER “DICHIARAZIONE FRAUDOLENTA MEDIANTE ALTRI ARTIFICI”. NEL 2019, CON LA FUSIONE CON ALICROS, ALTRA CASSAFORTE DI FAMIGLIA, NON SAREBBERO STATE DICHIARATE PLUSVALENZE PER OLTRE 5,3 MILIARDI DI EURO, MATURATE CON IL TRASFERIMENTO ALL’ESTERO DELL’ATTIVITÀ…
SEQUESTRATI 1,2 MILIARDI IN AZIONI DELLA DAVIDE CAMPARI
Francesca Brunati per l’ANSA
Azioni ordinarie della Davide Campari Milano per oltre 1 milardo e 200 milioni di euro, detenute dalla holding di diritto lussemburghese Lagfin.
E' il maxi sequestro eseguito in serata, dopo la chiusura della Borsa, dalla Guardia di Finanza nell'ambito di una indagine della procura di Monza, guidata da Claudio Gittardi, in cui Lagfin, con i suoi legali rappresentanti, è indagata in base alla legge sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche. Il reato ipotizzato è "dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici".
L'inchiesta del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Gdf di Milano e coordinata dal pm Michele Trianni, ha preso avvio da una verifica fiscale avvenuta tra il 2023 e il 2024 nei confronti della filiale italiana della holding.
La quale, nel 2019, a seguito di un'operazione straordinaria di "fusione per incorporazione", aveva assorbito Alicros, la cassaforte della famiglia Garavoglie, e detentrice del pacchetto azionario di maggioranza di Davide Campari Milano, marchio famoso in tutto il mondo per gli aperivi e le bevande alcoliche e analcoliche,
Gli approfondimenti investigativi hanno permesso di constatare che, all'atto della fusione, non sono state dichiarate le plusvalenze da "exit tax" - la tassazione da pagare quando una attività viene trasferita fiscalmente all'estero - per oltre 5.3 miliardi di euro.
Plusvalenze maturate in capo alla società italiana incorporata e non tassate al momento della loro fuoriuscita dal territorio nazionale come previsto dalla normativa fiscale. In particolare, il gruppo societario, attraverso una serie di complesse operazioni, ha solo formalmente trasferito gli asset detenuti dalla società con sede in Italia a una branch domestica neo costituita, mentre le gestione effettiva del ramo d'azienda finanziario veniva esercitata a livello di casa madre estera.
Il sequestro, come si legge nel provvedimento firmato dal gip monzese, ammonta a 1.291.758.703,34 di euro, è la cifra esatta, ed è stato integralmente eseguito attraverso l'apposizione del vincolo sulle "azioni ordinarie" della Campari fino alla concorrenza dell'importo disposto. Il quale corrisponde all'imposta non versata all'atto del trasferimento all'estero della società incorporata ed è pari circa al 16% del capitale della società quotata. Lagfin ha il 51,8% delle azioni di Campari, che ha chiuso la seduta di oggi a un prezzo di 6,03 euro per azione, per una capitalizzazione complessiva di poco oltre i 7,4 miliardi di euro.
CAMPARI, IL SEQUESTRO DI AZIONI NON RIGUARDA IL GRUPPO MA LAGFIN
(ANSA) - Campari precisa che il sequestro di azioni per 1,29 miliardi di euro effettuato dalla Guardia di Finanza di Milano riguarda la holding lussemburghese Lagfin e non il gruppo da essa controllato. Lo dichiara il gruppo citando "articoli di stampa relativi al contenzioso tra Lagfin e l'amministrazione finanziaria" a seguito dei quali viene precisato che "la disputa non riguarda Davide Campari né il gruppo Campari". "Ergo - è la conclusione - non vi è alcuna conseguenza né per Davide Campari-Milano né per il Gruppo Campari".
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