A FORZA DI PENSIONARE GIORNALISTI, IL “CORRIERE” DIVENTA “LIGHT” - IL PIANO DI DE BORTOLI-SCOTT JOVANE: MENO PAGINE NELLA SETTIMANA, PIÙ APPROFONDIMENTI NEL WEEKEND - OK AL TELELAVORO

Andrea Montanari per "Milano Finanza"

L'intervista rilasciata da Diego Della Valle (socio con l'8,99%) a 8 e mezzo su La7 martedì sera («tre o quattro si siedano attorno a un tavolo per liberare l'azienda da patti che ormai non hanno più senso») e le dichiarazioni dell'ad Pietro Scott Jovane che non ha escluso di fatto un'integrazione tra il Corriere della Sera e La Stampa, ha riacceso l'attenzione del mercato su Rcs Mediagroup.

Ieri il titolo del gruppo di via Rizzoli ha chiuso la seduta in forte rialzo a 1,53 euro (+6,2%) con volumi decisamente più alti della media (7,7 milioni di azioni scambiate, l'1,8% del totale). E se davvero dopo lo scioglimento anticipato del patto di sindacato che oggi vincola oltre il 60% del capitale e che scade nella primavera 2014 non ci sarà un nuovo patto di consultazione light tra alcuni dei grandi soci, a partire dalla Fiat (20,5%), allora si potrebbero riaprire i giochi sul controllo della casa editrice milanese.

E in vista di altre possibili novità industriali, la cessione degli immobili di via San Marco e via Solferino o la vendita del quotidiano sportivo spagnolo Marca, l'azienda si sta concentrando su uno degli asset pregiati, il Corriere della Sera, tornato a un margine operativo positivo nel secondo trimestre dell'anno e leader nelle diffusioni a livello nazionale.

Martedì sera il direttore Ferruccio de Bortoli ha illustrato alla redazione il nuovo piano editoriale e organizzativo per il quotidiano che sarà molto più light nella sua versione cartacea e molto più multimediale. Aprendo, per la prima volta nella sua storia, al telelavoro. «È necessario un ripensamento più radicale. Il giornale deve diventare rapidamente un prodotto molto più selezionato negli argomenti. Dovrà dare, in ogni pagina, un valore informativo e di opinione che meritino l'acquisto in edicola. I pezzi rituali vanno aboliti», è questo l'incipit del progetto targato de Bortoli.

In pratica i nuovi tratti distintivi del CorSera dovranno essere: «Esclusività, originalità, approfondimento, inchiesta, spiegazione, informazioni di servizio e opinioni che orientino il lettore». E per arrivare a questa offerta editoriale «il quotidiano dovrà avere una foliazione più contenuta nei giorni lavorativi della settimana», scrive ancora il direttore della testata. «Non dobbiamo più dare al lettore tantissime cose lasciandogli il peso di scegliere: dobbiamo essere noi a selezionare per lui».

Da ciò deriva che il nuovo giornale sarà «più asciutto» nei primi piani e nel notiziario, ridurrà le parti informative «ormai azzerate» dal web e, infine, dovrà rivedere il numero di pagine di tutti i settori e delle varie cronache locali. In questa senso l'obiettivo è arrivare a regime a un taglio di sei pagine rispetto alla foliazione attuale, già molto più contenuta degli anni scorsi. Contemporaneamente sarà dato più spazio alle sezioni del weekend (Salute, il dorso Lettura e le pagine di Tempi Liberi, che raddoppieranno la presenza al venerdì e al sabato), alle guide di servizio, alle inchieste di peso in cronaca e in politica, agli instant book e ai libri d'inchiesta. Oltre «al rafforzamento della presenza settimanale e quotidiana nell'economia».

La multimedialità sarà garantita dal nuovo sito del Corriere.it (con un canale digitale per ogni sezione) e con il potenziamento e l'allargamento dell'offerta della web tv. «Le fiction, figlie dei grandi temi del giornale, devono rappresentare la capacità del CorSera di affrontare argomenti importanti della vita dei cittadini». È infatti lo studio della piattaforma Corriere Jam per video e contenuti che arriveranno dagli utenti-lettori. Questo perché l'edizione digitale del quotidiano «deve diventare il secondo pilastro, e in prospettiva di medio termine anche il primo, della fruizione del sistema Corriere a pagamento», si legge nel documento.

Questo ripensamento integrale dell'offerta editoriale della testata di via Solferino prevede l'individuazione della figura del social editor legata alla nuova organizzazione del lavoro interno che a partire dal primo semestre del 2014 prevederà la «redazione completamente integrata». Ogni settore informativo produrrà contenuti a livello verticale (carta, web, digital edition). Per arrivare a questi traguardi ci saranno una ridefinizione dei vari desk (il centrale, le breaking news e Corriere.it e delle cronache di Roma e Milano) e il via al «lavoro notturno a rotazione con la possibilità di svolgerlo da casa con postazioni di telelavoro». Tutto ciò prevederà l'innesto di 10-15 giornalisti da assumere con bando.

Infine il management del gruppo dopo l'audit interno avviato su Rcs Sport (ci sarebbe un ammanco di 13 milioni ed è in arrivo un esposto per truffa) ne ha fatti partire altri su controllate e collegate. Una ricognizione a 360 gradi voluta dall'ad Jovane per fare pulizia definitiva nei conti dell'azienda.

 

Ferruccio de Bortoli Paolo Mieli Scott Jovane e Laura Donnini, amministratore delegato di RCS Libri.SCOTT JOVANE CALABRESI ANDREA MONTI FERRUCCIO DE BORTOLI A BAGNAIA Cinzia Monteverdi Ferruccio De Bortoli e Paolo Mieli PAOLO MIELI FERRUCCIO DE BORTOLI SEDE CORRIERE DELLA SERA Corriere.it

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...