GENERAL MOTORS RICHIAMA UN ALTRO MILIONE E MEZZO DI AUTO - FINMECCANICA, IL GIUDICE DÀ TORTO ALL’INDIA SUGLI ELICOTTERI – RIFFESER TROVA L'ACCORDO CON LE BANCHE SUL DEBITO - IL VICEPRESIDENTE DEL GENOA CALCIO VUOLE LA ITTIERRE CHE FU DI PERNA

UNICREDIT, IPOTESI BORSA PER LA PIONEER
Da ‘La Stampa'
Unicredit dopo l'Ipo di Fineco, attesa a metà anno, potrebbe riaprire il dossier Pioneer, la società del gruppo attiva nel risparmio gestito. Le opzioni, secondo uno scenario tracciato dal Financial Times, potrebbero essere la vendita per 2-3 miliardi o la quotazione già a partire dal prossimo anno. Ma a leggere bene il piano industriale al 2018, Unicredit punta invece a sostenere la crescita delle attività di gestione degli investimenti di Pioneer. Tanto è vero che nelle linee strategiche è prevista una crescita da 174 a 263 miliardi della massa gestita da Pioneer. Il presidente di Unicredit, Giuseppe Vita in un'intervista all'Handelsblatt
ha invece seccamente smentito l'altra ipotesi del Financial Times e cioè la quotazione parziale della tedesca Hvb.

GAY, L'IMPRENDITORE HI-TECH CHE GUIDA I GIOVANI INDUSTRIALI
Da ‘La Stampa'
Marco Gay sarà il nuovo presidente dei giovani di Confindustria. Dopo il termine per la presentazione delle candidature scaduto il 7 marzo, i giovani imprenditori sono stati unanimi nella scelta del successore di Jacopo Morelli. Il nuovo leader degli under 40 presenterà squadra e programma al consiglio centrale del 4 aprile.
L'investitura ufficiale avverrà con l'elezione al Consiglio nazionale del 6 maggio. Gay, torinese, presidente dei giovani del Piemonte e vice presidente di Confindustria Piemonte, è entrato nel sistema nel 2004.

L'avventura imprenditoriale inizia nell'azienda di famiglia la Proma, oggi Saint-Gobain Abrasivi e prosegue come consulente aziendale in ambito commerciale e delle isorse umane. Dal 2000 è cofondatore e Ceo di WebWorking, dove si occupa di management. Nel 2013 è cofondatore della start up AD2014 e di Torino1884, di cui è presidente, società del settore food&beverage.
[l. for.]

FINMECCANICA, IL GIUDICE DÀ TORTO ALL'INDIA SUGLI ELICOTTERI
Da ‘La Stampa'
Finmeccanica mette a segno due punti a suo favore sul fronte delle controversie legali: la decisione favorevole del Tribunale di Milano sulla vicenda degli elicotteri indiani e l'accordo raggiunto con le ferrovie olandesi in merito al contratto Fyra di Ansaldo Breda.
Il tribunale di Milano ha accolto parzialmente la richiesta di AgustaWestland (Finmeccanica) di impedire all'India di incassare tre garanzie su cinque per 270 milioni sul contratto per la vendita al Paese asiatico di 12 elicotteri.

Una trentina di milioni, invece, sono stati incassati dall'India. Sul versante ferroviario, AnsaldoBreda ha raggiunto un'intesa con le Ferrovie olandesi Ns «che definisce la controversia sui treni V250». L'intesa, spiega una nota, «prevede la riconsegna di tutti i treni V250 ad AnsaldoBreda a fronte della restituzione di 125 milioni alla Ns». Notizie che sono state accolte con soddisfazione dall'ad di Finmeccanica, Alessandro Pansa.
[r. e.]

GENERAL MOTORS RICHIAMA UN ALTRO MILIONE E MEZZO DI AUTO
Da ‘La Stampa'
General Motors ha annunciato tre ulteriori richiami per problemi legati all'attivazione degli airbag e altri inconvenienti per un totale di circa un milione e 550 mila veicoli. La casa automobilistica ha precisato che per coprire i costi relativi a questi nuovi richiami, nonché quello precedente di oltre 1,6 milioni di veicoli per interruttori di accensione difettosi, ha messo a disposizione 300 milioni di dollari sugli utili del suo primo report trimestrale. I problemi tecnici variano a seconda del modello. Un portavoce ha detto che la General Motors non è al corrente di eventuali lesioni o decessi legati ai difetti dei veicoli.

CRACK DEIULEMAR, IL PM CHIEDE 71 ANNI
Da ‘Il Sole 24 Ore'
Mano pesante della procura di Roma nei confronti degli imputati al processo per il crack della Deiulemar compagnia di navigazione, 13mila investitori coinvolti in un buco di 720 milioni. Il pm Paolo D'Ovidio ha chiesto 16 anni di carcere per i fratelli Pasquale e Angelo Della Gatta, figli di uno dei tre fondatori del gruppo: Giovanni Battista Della Gatta. Sette gli anni chiesti per la sorella Micaela, sei e mezzo per la madre Lucia Boccia.

Tredici anni proposti da D'Ovidio per l'unico fondatore della società ancora in vita Giuseppe Lembo. Richieste dure anche per gli eredi di Michele Iuliano, ex amministratore della Deiulemar, deceduto nei giorni successivi allo scoppio del caso: otto gli anni di reclusione chiesti per la figlia Giovanna Iuliano, cinque per Maria Luigia Lembo, vedova di Iuliano. La sentenza di primo grado dovrebbe essere resa nota il 23 maggio. Il 21 marzo parleranno gli avvocati degli armatori. (St.E.)

MONRIF TROVA L'ACCORDO CON LE BANCHE SUL DEBITO
Da ‘Il Sole 24 Ore'
Riassetto del debito per il gruppo Monrif, holding finanziaria della famiglia Riffeser attiva nel settore editoriale (con i 3 quotidiani Il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno) e immobiliare. È infatti stato raggiunto un accordo in bonis per la rimodulazione del debito di Monrif (con l'inclusione nel perimetro di Emiliana Grandi Alberghi, a cui fa capo il comparto alberghiero), Poligrafici Editoriale e Poligrafici Printing, per un totale di circa 90 milioni di euro. L'accordo (che ha visto coinvolti gli advisor Eidos Partners, Nctm e Pedersoli e Associati) sarebbe stato raggiunto in tempi record: circa 9 mesi (a fronte di una media in Italia di circa 15-18 mesi) e vede coinvolti 15 istituti bancari, tra cui UniCredit, Intesa Sanpaolo, Montepaschi, Bpm e Bper. All'interno dell'accordo, secondo i rumors, sarebbe prevista, in futuro, anche la vendita del pacchetto degli alberghi con hotel di lusso a Bologna e Milano.

PER ITTIERRE SI FA AVANTI IL VICEPRESIDENTE DEL GENOA
Da ‘Il Corriere della Sera'

Sarà che la moda e il lusso stanno attirando l'interesse di molti investitori, vedi le ultime mosse di Clessidra (trattativa in esclusiva per entrare in Harmont &Blaine) e gli interessi di Permira (da Cavalli a Peuterey). Certo è che, come d'improvviso, s'è accesa una luce nuova su Ittierre, il polo produttivo molisano uscito dall'amministrazione controllata del gruppo It holding di Tonino Perna e oggi ancora in concordato anche con il nuovo proprietario, l'Albisetti di Como. Nel giro delle ultime settimane al Tribunale di Isernia sono arrivate ben quattro offerte (due a cavallo del fine settimana) per rilevare il controllo di quella che è stata definita la «Fiat del Molise», data l'importanza che ha per l'economia della Regione.

L'ultima offerta è arrivata da Antonio Rosati, che con la holding Hdc già controlla il marchio Lorenzo Riva e ha interessi nella metalmeccanica, nella nautica e nello sport (Rosati è vice presidente del Genoa Calcio). L'imprenditore conferma l'interesse per Ittierre: «Conosciamo il settore e abbiamo interesse a spingerlo, Ittierre ha un know how storico importante che vogliamo valorizzare».

L'offerta, circa 21 milioni di euro compreso il magazzino, «è parte di un piano industriale che abbiamo sottoposto al Tribunale» e che dovrebbe prevedere inizialmente il riassorbimento di una cinquantina di dipendenti. Attualmente sono circa 600 i lavoratori in cassa integrazione. Tutte le proposte arrivate sono molto prudenti sul fronte dell'occupazione. A farsi avanti per Ittierre sono stati anche l'imprenditore molisano Camillo Colella (acque minerali Santa Croce e Castellina), Ikf (quotata all'Aim) e Compagnia Mercantile.

 

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