matteo prodi roberto grandi romano prodi

GRANDI VETI SOTTO LE DUE TORRI – A BOLOGNA IL PD FA I CONTI COL DOLORE DELLA FAMIGLIA PRODI PER LA PERDITA DEL NIPOTE MATTEO. IL CAPOLISTA DI LEPORE, ROBERTO GRANDI, CHE INVESTI’ IL 18ENNE, SI RITIRA. È SOTTO PROCESSO PER OMICIDIO STRADALE. IL CUGINO DI MATTEO PRODI, LORENZO, HA DEFINITO "INOPPORTUNA" LA SUA CANDIDATURA...

Eleonora Capelli per "la Repubblica"

 

matteo prodi

A meno di due settimane dal voto, nella campagna elettorale per le amministrative di Bologna, il Pd fa i conti col dolore della famiglia Prodi per la perdita del nipote Matteo. E il capolista della formazione civica "Matteo Lepore Sindaco", legata al candidato sindaco dem, fa un passo indietro e si ritira dalla corsa per un posto in consiglio comunale.

 

All'origine di tutto, l'incidente stradale che il 27 febbraio del 2020 vide la morte di Matteo Prodi, appena 18 anni, in sella alla sua bicicletta sui colli di Bologna. Fatale al ragazzo l'impatto con un'auto, guidata da Roberto Grandi, ex assessore alla Cultura del Comune di Bologna e "papà" della rete civica Iperbole. In queste elezioni amministrative Grandi, massmediologo classe 1946 già prorettore dell'Università, era stato scelto come capolista della formazione di Lepore. La lista civica del candidato del Pd che riunisce importanti personalità della società civile.

 

roberto grandi

Ma l'ombra di quell'incidente è tornata. Il cugino di Matteo Prodi, Lorenzo, ha definito «inopportuna» la candidatura di Grandi, alla vigilia di un pellegrinaggio organizzato per ricordare il ragazzo scomparso. «Ritengo fuori luogo la candidatura di Grandi con un processo alle porte - ha detto Lorenzo dalle colonne de Il Resto del Carlino - e ritengo infelice partecipare a un memorial per la morte di un ragazzo diciottenne e candidare chi è accusato di omicidio stradale nei suoi confronti. La mia famiglia ha scelto il silenzio ma io sento la necessità di rendere tutto pubblico». La famiglia Prodi è grandissima, l'ex premier è il pro-zio di Matteo.

 

romano prodi con la moglie flavia foto di bacco

Il nonno paterno del giovane era Vittorio Prodi, fratello dell'ex presidente della commissione europea. Romano Prodi non è intervenuto per commentare la vicenda, di fronte alla profondità del dolore che quella perdita ha causato in un ramo della sua famiglia. Ma Grandi ha dovuto fare un passo indietro. «Per mantenere il clima civile e responsabile della campagna elettorale e per non distrarre il dibattito dai temi sul futuro di Bologna - sono state le parole del capolista - nel rispetto del dolore della famiglia di Matteo Prodi e ipotizzando che anche per loro la mia eventuale presenza in Consiglio comunale sia inopportuna, mi faccio da parte».

 

Nel merito della dinamica dell'incidente Grandi non entra perché «giudicherà chi di competenza», nel processo che si aprirà il 14 ottobre con l'udienza preliminare. Un incidente non di poco conto per il candidato sindaco Matteo Lepore, ampiamente in vantaggio nei sondaggi, che aveva trovato in Grandi un braccio destro e anche un consigliere, negli anni in cui è stato assessore alla Cultura del Comune. «Ringrazio Roberto per la sua sensibilità - ha detto Lepore congendando il capolista - è una persona di indiscusso valore che ha sempre dimostrato grande spirito di servizio e attaccamento alla città». Sabato ci sarà un pellegrinaggio in ricordo di Matteo Prodi e suo zio, il prete che pronuncerà l'omelia, chiosa dicendo: «Non c'è risarcimento possibile, parliamo di un ragazzo che non c'è più, è una situazione difficile e ci vuole cura da parte di tutti»

ENRICO LETTA MATTEO LEPOREmatteo leporematteo lepore

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?