1- LA GUERRA, VERA E SENZA ESCLUSIONE DI COLPI, CHE I SIGNORI DEL DOLLARO E LE INAFFIDABILI AGENZIE DI RATING USA STANNO FACENDO PER DIFENDERE IL LORO “VERDONE” - BOTTA DI TRONCHETTI A STANDARD&POOR’S E CALCIONE DELL’ECONOMISTA MARIO DEAGLIO: “DUE GIORNI FA MOODY’S HA PROMOSSO LA NIGERIA PER LE SUE GRANDI POTENZIALITÀ, IERI HA MESSO SOTTO LA GERMANIA E ALTRI 14 PAESI EUROPEI PER RISCHIO DI INSOLVENZA” 2- MARPIONNE LANCIA A NEW YORK IL LOOK DA HOMELESS ARRICCHITO: “SONO QUI QUESTA SERA PER SOSTENERE LA TESI CHE QUESTO MIO ABBIGLIAMENTO È UN ESEMPIO DI NUOVO MODO DI VESTIRE INTERNAZIONALE” (AVVISATE I CASSINTEGRATI FIAT) 3- ALTRO CHE LETTA-LETTA, TONINO CATRICALÀ È L’AUTORE DI UN AUTENTICO SILURO CHE STA SCUOTENDO I SALOTTI DELLA FINANZA PERCHÉ COSTRINGE PERSONAGGI COME BAZOLI, RAMPL, PALLENZONA E DORIS A USCIRE DAI DOPPI INCARICHI CHE RICOPRONO 4- AVVISATE GIULIO TERZI DI SANT’AGATA, LAMBERTO DINI, GIUSEPPE PISANU E IL SEMPITERNO AMICO TARAK BEN AMMAR CHE IL LORO GRAN MAESTRO GIANCARLO ELIA VALORI PER LA PRESENTAZIONE DEL SUO LIBRO “È D’OBBLIGO GIACCA E CRAVATTA”

1- LA GUERRA SENZA ESCLUSIONE DI COLPI CHE I SIGNORI DEL DOLLARO E DELLE AGENZIE DI RATING STANNO FACENDO PER DIFENDERE LA LORO MONETA
È molto probabile che Umberto Pizzi, il mitico fotografo che nei "Cafonal" di Dagospia riesce a immortalare le signore al botulino del piccolo mondo romano, sia molto turbato dalla cronaca sulla serata che si è svolta a New York per la presentazione del Calendario Pirelli.

Il rimpianto di Pizzi non ha nulla a che fare con l'invidia per le immagini delle bellissime donne come Kate Moss e l'italiana Margareth Madè (al secolo Tamara Maccarone) che sono state fotografate da Mario Sorrenti, il veterano del nudo che con 18 scatti in bianco e nero e 7 a colori ha firmato il gadget di Tronchetti Provera.

Il fatto è che si è trattato di un evento in una cornice eccezionale di donne bellissime e di supervip che si sono ritrovati al Gala organizzato dentro "The Armory", una ex-caserma di Park Avenue dove l'arredamento di legno nero massiccio accoglie le performances degli artisti più in voga. Il Calendario Pirelli è da anni un oggetto cult e molti giornalisti rimpiangono i tempi in cui Rocco di Torre Padula, collaboratore stretto di Tronchetti in Telecom, lo regalava per ridestare gli ormoni nelle redazioni dei giornali.

A fare gli onori di casa è stato Tronchetti Provera che nel rapido soggiorno a New York ha trovato anche il tempo di concedere un'intervista a Maria Bartiromo, l'anchorwoman di origini italiane che lavora alla CNBC e scende in campo per le interviste ai personaggi più importanti dell'economia e della finanza. A parte qualche considerazione sull'andamento di Pirelli che dal cambio delle gomme porta a casa il 75% del suo giro d'affari, Tronchetti ha avuto modo di rivolgere un apprezzamento a Mario Monti ("la persona giusta al momento giusto") e di allargare il discorso sui mercati.

C'è un rallentamento in atto - ha detto alla Bartiromo - e le prospettive di recupero bisogna cercarle nel 2013, ma il problema più grande è il caos dell'Europa che ha bisogno di una governance comune e di una BCE trasformata in prestatore di ultima istanza. La parte più interessante dell'intervista è comunque la botta che il 63enne imprenditore milanese ha indirizzato all'agenzia Standard&Poor's che proprio alla vigilia degli incontri di questa settimana a Bruxelles ha sparato il suo ennesimo avvertimento a tutti i paesi dell'Eurozona. A questo proposito Tronchetti ha detto: "questi signori avrebbero dovuto attendere almeno una settimana, hanno scelto il giorno sbagliato per emettere un giudizio così preoccupante".

Con le sue parole, pronunciate in territorio americano, il patron di Pirelli ha messo il dito sui giochetti delle agenzie di rating che stanno indignando gli osservatori e molti analisti. Tra questi c'è anche l'economista Mario Deaglio, il marito della lacrimevole ministra Elsa Fornero che su "La Stampa" di oggi invoca un freno al potere delle agenzie.

"Due giorni fa - rivela il professore torinese - Moody's ha promosso la Nigeria per le sue grandi potenzialità mentre ieri ha messo sotto osservazione la Germania e altri 14 paesi europei per potenziale rischio di insolvenza".

L'arroganza dei signori che in giacca e cravatta si divertono a colpire l'Europa per difendere il dollaro è diventata intollerabile perché - continua Deaglio - "mettono sotto osservazione chi vogliono e quando vogliono incuranti o forse compiaciuti delle oscillazioni dei titoli che i loro comunicati provocano". Poi si chiede se dietro tutto questo ci sia un complotto e la sua risposta è poco illuminante perché dice: "probabilmente non lo sapremo mai anche se un filo conduttore volto a scardinare l'euro sarebbe del tutto plausibile".

La gentile giornalista Bartiromo non ha avuto il coraggio di parlare con Tronchetti Provera del complotto e ha preferito girare alla larga da quella che ormai tutti considerano la certezza di una guerra senza esclusione di colpi che i signori del dollaro e delle agenzie di rating stanno facendo per difendere la loro moneta.

2- MARPIONNE LANCIA A NEW YORK IL LOOK DA HOMELESS ARRICCHITO: "SONO QUI QUESTA SERA PER SOSTENERE LA TESI CHE QUESTO MIO ABBIGLIAMENTO È UN ESEMPIO DI NUOVO MODO DI VESTIRE INTERNAZIONALE" (AVVISATE I CASSINTEGRATI FIAT)
Questa mattina gli ultimi operai del Lingotto e di Termini Imerese hanno attaccato ai cancelli un articolo della "Stampa" che li ha fatti godere immensamente e rappresenta un autentico regalo di Natale.

Il quotidiano della Fiat dedica un lungo articolo del corrispondente da New York Maurizio Molinari alla serata di gala in cui Sergio Marpionne ha ricevuto il premio "Eisenhower Global Leadership", un riconoscimento che viene dato ogni anno alle personalità più prestigiose. L'evento si è tenuto alla New York Public Library, la terza più grande biblioteca d'America dove Furio Colombo e Gianni De Michelis hanno trascorso molte ore durante i loro soggiorni nella Grande Mela.

Sconvolgendo in modo clamoroso la tradizionale etichetta, il figlio del carabiniere Concezio è salito sul palco con il solito pullover sgualcito e il suo abbigliamento - così scrive "La Stampa" - ha ammutolito il parterre. In mezzo agli scaffali della Library che raccolgono 54 milioni di volumi c'erano i tavoli con il gotha dell'industria americana, ed è stato il presidente del colosso indiano Mittal a consegnare la statuetta bronzea.

Marpionne non è parso assolutamente commosso, ma deve aver colto nella platea scintillante un senso di imbarazzo per il suo abbigliamento e con la solita faccia tosta che lo porta a strapazzare i politici e i sindacati, ha giustificato il pullover sgualcito con parole memorabili: "forse dovrei sentirmi vestito in maniera inappropriata, ma in realtà non è così perché passo molto tempo viaggiando, spesso di notte, per non perdere ore lavorative".

In sala le signore ingioiellate e sedute accanto ai manager in smoking sono inorridite pensando agli odori sgradevoli provocati da un vestito-pigiama che lo stesso Marpionne ha definito "stile di vita da vagabondo e da lavoratore del metallo errante che ha dovuto abbandonare il tradizionale modo di vestire per sostituirlo con uno stile monastico monocromatico, nero su nero".

E per concludere la sua orazione da homeless arricchito ha aggiunto: "sono qui questa sera per sostenere la tesi che questo mio abbigliamento è un esempio di nuovo modo di vestire internazionale".

Nessuno ha avuto il coraggio di alzarsi o di fischiare le parole del manager di Chrysler che ha continuato raccontando il suo incontro di otto anni fa con John Elkann che dopo molti bicchieri di grappa in un ristorante in riva al lago di Ginevra gli chiese di dargli una mano per rimettere a posto la Fiat.

Per gli ultimi operai del Lingotto e di Termini Imerese, l'outing del figlio del carabiniere Concezio rappresenta la scelta di un modello operaista che ha un valore estetico e politico. Adesso però si aspettano che dopo aver fatto digerire al bel mondo americano l'afrore e il colore del proprio abbigliamento, il buon Marpionne tiri fuori dalle tasche anche i modelli delle automobili che dal giugno 2004 ha promesso agli italiani.

3 - TONINO CATRICALÀ È L'AUTORE DI UN AUTENTICO SILURO CHE STA SCUOTENDO I SALOTTI DELLA FINANZA PERCHÉ COSTRINGE PERSONAGGI COME BAZOLI, RAMPL, PALLENZONA E DORIS A USCIRE DAI DOPPI INCARICHI CHE RICOPRONO
Forse bisogna correggere il giochino di parole con cui quel sito disgraziato di Dagospia ha soprannominato Tonino Catricalà il nuovo CatricaLetta.
A modificare il giudizio contribuisce l'intervento di ieri sera nel salottino del reverendo Floris, dove il magistrato catanzarese ed ex-presidente dell'Antitrust ora sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha usato un linguaggio fermo e prudente. A proposito dell'evasione ha scandito con forza che con il nuovo governo "mentire al fisco è reato" e gli applausi si sono sprecati.

Poi a proposito dell'Ici per la Chiesa se l'è cavata con astuzia dicendo che con i suoi colleghi non ha ancora avuto il tempo di pensare al problema. Resta il fatto che nel confronto con gli altri ministri la reputazione del buon Catricalà sta crescendo fino a rubare la scena alla professoressa delle lacrime, Elsa Fornero, e a Corradino Passera che quando appare in televisione indossa camice bianche così stazzonate e scadenti da far pensare ad acquisti fugaci sulle bancarelle degli extracomunitari, dando ragione a chi lo considera "parsimonioso".

Eppure il magistrato calabrese all'esordio del suo incarico aveva detto di voler mantenere la massima riservatezza ispirandosi al modello di Gianni Letta "il miglior interprete che io abbia mai conosciuto in questo mestiere, che mi ha tante volte ispirato e istruito".

Ieri sera si è capito che comunque quest'uomo avvezzo a frequentare da decenni i meandri del potere, non ha alcuna intenzione di nascondere lo spessore della sua esperienza e di evitare qualche graffio sul volto dei cosiddetti poteri forti verso i quali un uomo come Gianni Letta è sempre stato più che ossequioso.

La dimostrazione sta nell'articolo 36 della manovra che fa tanto discutere perché in poche righe si vieta in nome della tutela della concorrenza ai titolari di cariche negli organi gestionali, di sorveglianza e di controllo e ai funzionari di vertice di imprese operanti nei mercati del credito, assicurativi e finanziari, di assumere o esercitare analoghi incarichi in imprese o gruppi di imprese concorrenti.

Questo è un autentico siluro che sta scuotendo i salotti della finanza perché costringe personaggi come Bazoli, Rampl, Pallenzona e Doris a uscire dai doppi incarichi che ricoprono.

L'autore di questa norma che sta facendo sudare in queste ore i legali di molte banche e compagnie assicuratrici è senza dubbio Tonino Catricalà che già nel 2010 aveva acceso un faro sui doppi incarichi. Bisognerà tenerlo d'occhio e prendere atto che il suo predecessore Gianni Letta non avrebbe mai avuto il coraggio di sparare un missile di tale portata.

4 - AVVISATE GIULIO TERZI DI SANT'AGATA, LAMBERTO DINI, GIUSEPPE PISANU E IL SEMPITERNO AMICO TARAK BEN AMMAR CHE GIANCARLO ELIA VALORI PER LA PRESENTAZIONE DEL SUO LIBRO "È D'OBBLIGO GIACCA E CRAVATTA"
Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che ieri una nutrita schiera di messaggeri a cavallo ha consegnato brevi manu a numerosi esponenti del potere romano un plico con tanto di ceralacca e di timbro "Urgente - Strettamente riservato alla persona".

La missiva era semplicemente l'invito di Giancarlo Elia Valori per la presentazione del suo libro sul Mediterraneo che si terrà al Senato mercoledì prossimo alle ore 17 con la partecipazione del ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant'Agata, Lamberto Dini, Giuseppe Pisanu e il sempiterno amico Tarak Ben Ammar. In calce all'invito c'è scritto testualmente: "per gli uomini è d'obbligo giacca e cravatta".

 

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